Please use this identifier to cite or link to this item: http://hdl.handle.net/2122/13252
Authors: Tertulliani, Andrea 
Title: Storia delle scale macrosismiche. Duecento anni di osservazione degli effetti del terremoto
Journal: Quaderni di Geofisica 
Series/Report no.: 150/(2019)
Issue Date: Sep-2019
URL: http://editoria.rm.ingv.it/quaderni/2019/quaderno150/
Keywords: macrosismica
intensità
Abstract: Le scale macrosismiche utilizzate negli anni più recenti sono il distillato di un processo evolutivo nel campo dell’osservazione degli effetti dei terremoti durato un paio di secoli. La scala più moderna, la European Macroseismic scale [EMS98, Grünthal, 1998] attualmente diffusa nell’uso in Europa, deriva dalla scala MSK64 (MedvedevSponheuerKarnik), che a sua volta, dopo varie altre proposte e varianti, è stato un adattamento della MCS (MercalliCancaniSieberg) del 1930 alla condizione urbanistica dell’Europa centroorientale. Anche la MMI (Modified Mercalli) fu proposta da Wood e Neumann per adattare la scala Mercalli allo specifico caso della California, per poi estenderne l’uso a tutti gli Stati Uniti. Nel mondo, con l’esclusione del Giappone che ha adottato scale di propria tradizione (a sette gradi), negli ultimi 130 anni circa si sono usate scale derivate dalla De RossiForel prima, e dalla Mercalli poi. Durante tutto questo periodo sono state proposte diverse decine di scale, alcune velleitarie altre più significative. Vale allora la pena di curiosare nella storia della scala macrosismica, strumento considerato, a torto, fino a qualche anno fa desueto ma tornato in auge in tempi recenti, e cercare di ricostruirne il percorso scientifico e culturale dalle origini fino all’avvento della scala a dodici gradi di Sieberg. Il seguito è storia più recente e più conosciuta. Questa nota non ha ovviamente la pretesa di essere una esauriente e definitiva raccolta di tutte le scale sismiche che si sono succedute nel tempo, e neanche il catalogo di tutte le fonti relative possibili, perché sarebbe superiore alle forze in gioco. Ambirebbe, almeno, essere una guida alla storia delle scale di intensità soprattutto per quanto riguarda il periodo pioneristico della sismologia, tra ‘800 e ‘900, mettendo insieme, nei limiti del disponibile, i materiali utili, spesso di difficile recupero. Molte delle scale elencate, oltre 50, sono note e alcune notissime, diverse altre che erano cadute totalmente nell’oblio sono state recuperate da pubblicazioni e relazioni su eventi sismici, a volte in modo casuale. Ho cercato di lasciare al lettore la possibilità di un confronto diretto tra il maggior numero possibile di scale che sono state pubblicate, proponendo i testi tradotti in italiano direttamente dall’originale.
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