Please use this identifier to cite or link to this item: http://hdl.handle.net/2122/13880
Authors: Bevilacqua, Andrea* 
Neri, Augusto* 
Bisson, Marina* 
Esposti Ongaro, Tomaso* 
Flandoli, Franco* 
Isaia, Roberto* 
Rosi, Mauro* 
Title: Zonazione della pericolosità da flussi piroclastici ai CF: l'effetto della posizione della bocca, della scala eruttiva e dell'orizzonte temporale della previsione
Issue Date: 2017
Keywords: Campi Flegrei caldera
volcanic hazard assessment
Abstract: Lo studio Bevilacqua et al. (2017) ha ottenuto diversi risultati sulle stime di pericolosità da PDC: 1) la statistica della scala eruttiva negli ultimi 15 ka indica che in passato sia stata significativamente maggiore nel settore orientale della caldera (a est di E14°12'). Questo ha effetti significativi sulla pericolosità da PDC, con una riduzione ad ovest, ed un aumento ad est. Mappe basate su scenari fissi sono pure disponibili, ma rappresentano una semplificazione rispetto alle stime di pericolosità complete. Gli scenari a scale eruttive fissate possono infatti corrispondere ad eventi poco probabili. Il 95% della scala eruttiva è pari a ~39±11 km2 nel settore occidentale e ~169±18 km2 in quello orientale. Grazie allo studio Bevilacqua et al. (2016) sono disponibili delle stime temporali, basate sulla statistica del record passato. Le stime tengono conto degli effetti di clustering nei dati, che sono significativi. La frequenza eruttiva è diversa fra i due settori, con una maggiore frequenza nel settore orientale. L'interpretazione di Monte Nuovo con inizio di una epoca eruttiva ha effetti significativi sulla pericolosità da PDC a 10 anni, con una riduzione sostanziale nel caso contrario. Stime di pericolosità a 50 anni sono pure disponibili, anche considerando l'effetto di eruzioni multiple. Mappe che assumono il punto di origine del PDC in una specifica porzione della caldera sono disponibili. Esse costituiscono scenari con probabilità anche significativa. Le mappe localizzate permettono di testare rapidamente vincoli sulla posizione ottenibili coi dati di monitoraggio. Le stime sulla posizione della bocca eruttiva, i.e. il punto di origine dei PDC dovrebbero essere migliorate, includendo gli effetti di precursori sismici e deformazione. In particolare: 1) sono disponibili nuovi dati sulla storia della deformazione negli ultimi 15 ka che possono permettere di indagare maggiormente il legame fra deformazione e posizione delle bocche passate (i.e. Bevilacqua et al. 2017). 2) è in studio un meccanismo di aggiornamento short-term delle mappe in seguito all'osservazione di nuovi dati sismici, che combini: - un modello fisico sulla distanza fra epicentro e potenziale nuova bocca eruttiva, - la stima della probabilità che uno sciame sia un precursore eruttivo - la sensibilità delle stime rispetto alla memoria del sistema dei dati osservati in precedenza. 3) La portabilità ed il confronto delle mappe probabilistiche e dell'incertezza ad esse associata potrebbe essere aumentata, formalizzandone una rappresentazione comune tramite campi Gaussiani. Questo richiede uno studio ulteriore delle proprietà di correlazione spaziale fra punti diversi della caldera, e può facilitare la formulazione di un meccanismo robusto di aggiornamento short-term.
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