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- PublicationOpen AccessCasamicciola milleottocentottantatre: Il sisma tra interpretazione scientifca e scelte politiche(BIBLIOPOLIS, 2012-01)
; ; ; ; ; ;Luongo, G.; Università di Napoli Federico II ;Carlino, S.; Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia, Sezione OV, Napoli, Italia ;Cubellis, E.; Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia, Sezione OV, Napoli, Italia ;Delizia, I.; Università di Napoli Federico II ;Obrizzo, F.; Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia, Sezione OV, Napoli, Italia; ; ; ; Riassunto “Una brusca interruzione e un profondo sconvolgimento sofferse la mia vita familiare per il terremoto di Casamicciola del 1883, nel quale perdetti i miei genitori e la mia unica sorella, e rimasi io stesso sepolto per parecchie ore sotto le macerie e fracassato in più parti del corpo”. Così Benedetto Croce ricorderà questo terremoto che diverrà un laboratorio per la crescita delle conoscenze sui fenomeni sismo-vulcanici. Il terremoto colpì un territorio denso di memoria storica, di paesaggi straordinari, di acque salutari, un luogo di vacanze per una clientela di élite. Il sisma accade in un momento di fervore scientifico per lo studio dei terremoti, con l’Italia capofila mondiale, e di ripensamento del ruolo del paese a livello internazionale a poco più di un decennio dall’Unità Nazionale con Roma capitale. La rinomanza dell’evento a livello europeo impegnò il Governo a un intervento massiccio per i soccorsi. Numerose personalità e famosi scienziati intervennero sulla scena del disastro; nel volume sono ricordati quelli che hanno lasciato le tracce più significative: Francesco Genala, ministro dei Lavori Pubblici; Henry James Johnston-Lavis, medico, con una grande passione e competenza per i vulcani; Luigi Palmieri, direttore dell’Osservatorio Vesuviano; Michele Stefano de Rossi, il primo a introdurre in Italia le scale di intensità per i terremoti e a realizzare una rete sismica; Giuseppe Mercalli, che propose una nuova scala delle intensità e fu direttore dell’Osservatorio Vesuviano; Giulio Grablovitz, fondatore e direttore dell’Osservatorio Geodinamico di Casamicciola.367 144 - PublicationOpen AccessThe opening of Ischia Harbour (Southern italy): history, geology and natural risk.(2010-10-14)
; ; ; ; ;Carlino, S.; Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia, Sezione OV, Napoli, Italia ;Cubellis, E.; Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia, Sezione OV, Napoli, Italia ;Delizia, I.; Dip.Storia dell'Archittettura,Università di Napoli "Federico II" ;Luongo, G.; Dip.Scienze della terra-Università di Napoli-"Federico II"; ; ; In this paper we examine recent and historical sources with a view.....152 255 - PublicationOpen AccessThe opening of the natural harbour of Ischia (Italy)(2010-09-06)
; ; ; ; ;Carlino, S.; Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia, Sezione OV, Napoli, Italia ;Cubellis, E.; Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia, Sezione OV, Napoli, Italia ;Delizia, I.; Dipartimento di Storia e Restauro, Università di Napoli “Federico II” ;Luongo, G.; Dipartimento di Scienze della Terra, Università di Napoli “ Federico II”; ; ; We examine recent and historical sources with a view to reconstructing the circumstances leading in 1854 to the opening of the natural harbour of Ischia, the execution phases of the works and the morphological changes arising. Since the late 17th century Ischia, an active volcanic island, has been a major European destination for spa treatment. It underwent a period of change after the harbour was opened up, which represented not only an outlet towards the mainland but also an important factor of social and cultural aggregation for the island. Our analysis also accounts of the geology of Ischia Harbour, the observations of the current state of the island and issues concerning the increase in volcanic and seismic risk resulting from urban expansion and the increase in tourism since the first half of the 20th century.154 152 - PublicationOpen AccessConceptual model of shallow magma feeding system for Ischia Island (Italy)(2010-09-06)
; ; ; ; ;Luongo, G.; Dipartimento di Scienze della Terra, Università di Napoli “Federico II" ;Carlino, S.; Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia, Sezione OV, Napoli, Italia ;Cubellis, E.; Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia, Sezione OV, Napoli, Italia ;Obrizzo, F.; Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia, Sezione OV, Napoli, Italia; ; ; In this study we provide a general structural picture of Ischia island shallow crust to model the processes occurring at shallow depth, by using geological, geophysical, historical seismicity data and analytical structural models of the island (PENTA & CONFORTO, 1951; CUBELLIS & LUONGO, 1998; CUBELLIS et alii, 2004; CARLINO et alii, 2006; PAOLETTI et alii, 2009; VEZZOLI et alii., 2009; SBRANA et alii, 2009). These studies support the hypothesis of the presence of a shallow laccolith, which is responsible of the resurgence of Mt. Epomeo, following the Green Tuff eruption, volcanic activity and seismicity...227 384 - PublicationOpen AccessResurgence and flank failure of Mt. Epomeo, Ischia Island (Southern Italy)(2008-09-15)
; ; ; ; ;Carlino, S.; Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia, Sezione OV, Napoli, Italia ;Cubellis, E.; Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia, Sezione OV, Napoli, Italia ;Luongo, G.; Dipartimento di Scienze della Terra, Università di Napoli “Federico II” ;Obrizzo, F.; Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia, Sezione OV, Napoli, Italia; ; ; ; ; ; ; ; ;Oggiano, G. ;Carmignani, L. ;Funedda, A.Conti, P.Risorgenza e collasso laterale del Monte Epomeo, Isola d’Ischia Il Monte Epomeo (787 m a.s.l.), ubicato nel settore centrale dell’isola d’Ischia, mostra lo smantellamento del settore meridionale, depositi di debris e franamenti diffusi che testimoniano la natura instabile del monte. A seguito dell’eruzione ignimbritica del Tufo Verde dell’Epomeo (55.000 anni), che genera una struttura calderica (10x7 km2), inizia la risorgenza della caldera fino alla formazione del Monte Epomeo. Il sollevamento, generato dall’intrusione di un laccolite fino a circa 1 km di profondità, avrebbe determinato una forte instabilità gravitativa del blocco risorgente e prodotto uno o più collassi laterali. Questi hanno lasciato una struttura a ferro di cavallo, tipica di processi da “avalancing”, aperta verso sud, e depositi con topografia “hummocky” estesi a sud dell’Epomeo e rilevati recentemente da esplorazioni sul fondo marino. Il processo che ha generato il collasso e la formazione di un avalanche caldera è stato esaminato attraverso l’analisi della dinamica e dei caratteri geologici, geomorfologici e strutturali dell’area. Attualmente l’isola è caratterizzata da una fase di stasi della risorgenza testimoniata da una condizione di moderata stabilità dei versanti dell’Epomeo. Quanto osservato indicherebbe una bassa dinamica endogena nell’isola.267 309 - PublicationOpen AccessIschia Island (Southern Italy): a model of caldera resurgence(2008-09-15)
; ; ; ; ;Luongo, G.; Dipartimento di Scienze della Terra, Università di Napoli “Federico II”, Largo S. Marcellino 10, 80138 Napoli ;Carlino, S.; Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia, Sezione OV, Napoli, Italia ;Cubellis, E.; Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia, Sezione OV, Napoli, Italia ;Obrizzo, F.; Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia, Sezione OV, Napoli, Italia; ; ; ; ; ; ; ; ;Oggiano, G. ;Carmignani, L. ;Funedda, A.Conti, P.L’isola d’Ischia, ubicata nel Golfo di Napoli, è formata da rocce vulcaniche di età compresa tra 150.000 anni e l’attuale; ultima eruzione 1301-1302. Durante questo periodo l’attività eruttiva è stata suddivisa in un ciclo antico e un ciclo recente la cui transizione è segnata dal Tufo Verde dell’Epomeo (55.000 anni), prodotto da un’eruzione ignimbritica accompagnata dal collasso calderico le cui dimensioni risultano approssimativamente di 10x7km2. L’ipotesi della risorgenza della parte centrale dell’isola, condivisa da diversi autori, prevede in generale una variazione di volume di un corpo magmatico superficiale. Viene qui proposto un meccanismo di risorgenza generato dall’intrusione di un laccolite del diametro di circa 10 Km, fino a circa 1 km di profondità. E’ stato utilizzato un modello di deformazione della crosta caratterizzato da due diverse fasi: bending e sollevamento a pistone del piano calderico, con un’evoluzione che prevede fratture nelle rocce di copertura e ulteriore risalita del blocco centrale lungo piani sub verticali corrispondenti al valore massimo degli sforzi di taglio. Questi rappresentano le faglie ai bordi dell’Epomeo responsabili della sismicità dell’isola (es. terremoto del 1883). Il modello proposto, vincolato dai dati geologici, geofisici e geochimici, imposti nelle condizioni al contorno nella soluzione al problema delle deformazioni del suolo, è coerente con le diverse fasi di risorgenza della caldera e dell’attività eruttiva, nonché con l’entità del sollevamento del Monte Epomeo.269 514 - PublicationOpen AccessIl terremoto di Casamicciola del 1883: una ricostruzione mancata(2006)
; ; ; ; ; ; ;Luongo, G.; 0 ;Carlino, S.; 0 ;Cubellis, E.; 0 ;Delizia, I.; 0 ;Iannuzzi, R.; 0 ;Obrizzo, F.; Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia, Sezione OV, Napoli, Italia; ; ; ; ; 376 292 - PublicationOpen AccessOn the mechanics of caldera resurgence of Ischia Island (southern Italy)(2006)
; ; ; ; ;Carlino, S.; Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia, Sezione OV, Napoli, Italia ;Cubellis, E.; Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia, Sezione OV, Napoli, Italia ;Luongo, G.; Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia, Sezione OV, Napoli, Italia ;Obrizzo, F.; Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia, Sezione OV, Napoli, Italia; ; ; A model of caldera resurgence was applied to the Island of Ischia to explain uplift, volcanic activity and tectonics on Mount Epomeo, as well as historical seismicity and slow ground movements recorded for the past 2000 years. A two-dimensional mechanical model was utilized for the crust, which was considered to be an elastic plate overlying a laccolith. Geometric dimensions and mechanical parameters were constrained using geological, geophysical and geochemical data. We propose that a laccolith, with a diameter L of c. 10 km, and a depth of up to 1 km in the centre of the island, triggered the caldera resurgence after the Mount Epomeo Green Tuff eruption forming the caldera (55 000 a BP). A bending phase and a punched laccolith phase are thought to have caused the observed deformations in the caldera. These processes control the tectonics at the boundary of the Mount Epomeo resurgent structure, volcanic activity and dynamics of the island.321 662 - PublicationRestrictedManagement of Historical Seismic Data Using GIS: The Island of Ischia (Southern Italy)(2004)
; ; ; ; ; ;Cubellis, E.; Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia, Sezione OV, Napoli, Italia ;Carlino, S.; Geofisica e Vulcanologia e Universitá Federico II, Dipartimento Geofisica e Vulcanologia ;Iannuzzi, R.; Universita` Federico II, Dipartimento di Geofisica e Vulcanologia ;Luongo, G.; Universita` Federico II, Dipartimento di Geofisica e Vulcanologia ;Obrizzo, F.; Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia, Sezione OV, Napoli, Italia; ; ; ; This paper presents the results of the use of Geographic Information Systems (GIS) in managing information on the effects of earthquakes in historical times on the island of Ischia. The unpublished sources on the Casamicciola earthquake of 28 July 1883 and the extensive bibliography documenting the island’s seismicity from 1228 showed the need to proceed towards a type of data storage that would also allow management of the same data. Application of GIS techniques allowed us to insert, extract, handle, manage and analyse the data for the zoning of seismic damage on the island of Ischia. The end-product consists of information layers, such as maps of isoseismals, the damage, and hazard involved, as well as numerical tables associated to maps. The study was developed using GIS Arc-View 3.2 software (ESRI) and is structured in thematic vectorial levels and rasters. The overlapping themes constitute a cartographic data base of the island. The damaged sites are located on a map at a scale of 1:10,000, with all the information on the 1883 earthquake (total number of houses, number of collapsed houses, collapsed or damaged rooms, photographs, plans of buildings, etc.) being associated to each site. The GIS is structured in such a way as to be able to be integrated with further georeferenced data and with other databases. It is thus able to provide support both for in-depth analyses of the dynamic processes on the island and extend the assessment to other natural risks (volcanic, landslides, flooding, etc.).355 105