Options
Calvi, G. M.
Loading...
Preferred name
Calvi, G. M.
15 results
Now showing 1 - 10 of 15
- PublicationRestrictedSeismic Hazard Assessment (2003–2009) for the Italian Building Code(2011-08)
; ; ; ; ; ; ;Stucchi, M.; Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia, Sezione Milano-Pavia, Milano, Italia ;Meletti, C.; Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia, Sezione Milano-Pavia, Milano, Italia ;Montaldo, V.; Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia, Sezione Milano-Pavia, Milano, Italia ;Crowley, H.; E. ;Calvi, G. M.; Eucentre ;Boschi, E.; Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia, Sezione AC, Roma, Italia; ; ; ; ; This paper describes the probabilistic assessment of seismic hazard (PSHA) of Italy in view of the building codes from 2003 to 2009. A code was issued in 2003 as Prime Minister Ordinance, requiring that a PSHA for updating the seismic zoning would be performed in one year, in terms of horizontal peak ground acceleration (PGA) with 10% probability of exceedance in 50 years, on hard ground. For the first time in Italy a working group, established by Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (INGV), adopted a logic-tree approach to model the epistemic uncertainty in: the completeness of the earthquake catalog, the assessment of the seismicity rates and Mmax, and the ground motion prediction equations. The seismic hazard has been computed over a grid of more than 16,000 points for the median value (50th percentile), 84th and 16th percentiles of the 16 branches of the logic tree. Using the same input model, PGA values and spectral accelerations for 10 spectral periods were computed for 9 different probabilities of exceedance in 50 years. This wealth of data made it possible to base the design spectra of a new building code on point hazard data instead of being related to just four zones. The 2009, Mw 6.3 L’Aquila earthquake has led many to attempt to test the reliability of this study. In this paper we analyze suggestions coming from that event and conclude that significant changes to the design spectra are not be recommended based just on evidence from the L’Aquila earthquake.465 69 - PublicationRestrictedA study of damage scenarios for residential buildings in Catania city(1999)
; ; ; ; ;Faccioli, E.; Dip. Ing. strutturale, Politecnico Milano ;Pessina, V.; GNDT/CNR, Dip. Ing. strutturale, Politecnico Milano ;Calvi, G. M.; Dip. Meccanica Strutturale, Università Pavia ;Borzi, B.; Dip. Meccanica Strutturale, Università Pavia; ; ; The main purpose of this study is to obtain the damage scenario for residential buildings in the occurrence of a destructive earthquake (M= 7+) in the city area of Catania, Eastern Sicily, and to illustrate the comparative performance of two alternative methods used for this purpose. The methods are representative of two different approaches to estimating the seismic vulnerability of structures, i.e., an empirical approach based on statistical score assignments (widely used in Italy and other countries) and a more recent, mechanical approach that uses displacement limit states associated with well-defined thresholds of structural damage. A special concern for seismic vulnerability in Catania is caused by the fact that earthquake design norms were enforced in its municipal area only since 1981. We emphasise some typical problems encountered in earthquake scenario work, such as the difficulty of assembling a reliable building inventory, and the uncertainties inherent in the vulnerability assessments through different probabilistic assumptions. Different criteria for the representation of damage are applied and discussed. It is shown that the main scenarios obtained by the two methods are in reasonable agreement, provided a suitable percentile level for damage is chosen in the statistical score assignment approach.154 24 - PublicationRestrictedI terremoti del maggio 2012 e la pericolosità sismica dell’area: che cosa è stato sottostimato?(2012)
; ; ; ; ; ; ; ; ;Stucchi, M.; Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia, Sezione Milano-Pavia, Milano, Italia ;Meletti, C.; Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia, Sezione Milano-Pavia, Milano, Italia ;Bazzurro, P.; IUSS Pavia ;Camassi, R.; Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia, Sezione Bologna, Bologna, Italia ;Crowley, H.; Fondazione GEM ;Pagani, M.; Fondazione GEM ;Pinho, R.; Fondazione GEM ;Calvi, G. M.; IUSS Pavia; ; ; ; ; ; ; Analogamente al caso del terremoto di L’Aquila 2009, immediatamente dopo il terremoto dello scorso maggio 2012 in Emilia, stampa, funzionari pubblici e ricercatori dichiararono che la pericolosità sismica della zona danneggiata, e probabilmente anche il rischio sismico, sono stati sottostimati dalla valutazione probabilistica della pericolosità sismica (PSHA) di riferimento per il territorio Italiano e, di conseguenza, dalle norme tecniche basate su quella valutazione. Una delle principali problematiche emerse è legata al fatto che i valori di PGA registrati vicino a Mirandola erano superiori a quelli “previsti” dalla valutazione di pericolosità sismica. Questo articolo evidenzia alcune delle critiche, mostrando come nei sopraccitati confronti non si considerano le differenze fra le condizioni locali delle stazioni di registrazione e quelle con cui la PSHA è stata calcolata. In aggiunta, l’articolo ricorda che il confronto dei parametri di un singolo evento con la predizione probabilistica di tali parametri ha scarso significato. La causa principale del danno deve essere ricercata nel fatto che le norme di progetto per le costruzioni non sono state implementate nell’area danneggiata prima del 2003 e, per alcuni aspetti, neanche dopo. Perciò quello che è stato realmente sottostimato, non in ambito scientifico, è la necessità di ridurre il rischio sismico.252 47 - PublicationOpen AccessGli effetti dell’introduzione della nuova mappa di pericolosità sulla valutazione del rischio sismico in Italia.(2007-06)
; ; ; ; ; ; ; ;Crowley, H.; 1European Centre for Training and Research in Earthquake Engineering, EUCENTRE ;Pinho, R.; Università degli Studi di Pavia, Dipartimento di Meccanica Strutturale ;Faravelli, M.; Università degli Studi di Pavia, Dipartimento di Meccanica Strutturale ;Montaldo, V.; Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia, Sezione Milano-Pavia, Milano, Italia ;Meletti, C.; Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia, Sezione Milano-Pavia, Milano, Italia ;Calvi, G. M.; Università degli Studi di Pavia, Dipartimento di Meccanica Strutturale ;Stucchi, M.; Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia, Sezione Milano-Pavia, Milano, Italia; ; ; ; ; ; L’introduzione di una versione aggiornata della mappa di pericolosità sismica, definita per diversi periodi di ritorno e per svariati valori di ordinate spettrali, porta inevitabilmente a dei cambiamenti sul livello di rischio sismico del costruito italiano. Poiché la relazione tra domanda e capacità non è lineare per tutto il range di periodi di vibrazione strutturale, è necessario valutare il cambiamento del livello di rischio sismico calcolando esplicitamente la vulnerabilità sismica di strutture esistenti con diversi periodi di vibrazione, per diversi stati limite e considerando sia la nuova che la precedente definizione di pericolosità. Nel presente lavoro è stato eseguito un primo studio degli effetti che l’introduzione di mappe aggiornate della pericolosità sismica potrebbe avere sulla valutazione dei livelli di rischio sismico nel territorio italiano. Le caratteristiche generali del costruito sono state ricavate dai dati del 14° Censimento Generale della Popolazione e delle Abitazioni (ISTAT 2001), mentre una procedura probabilistica di valutazione sismica per edifici esistenti a scala urbana è stata impiegata per stimare la capacità. Sono stati considerati tutti i tre stati limite prescritti dall’Ordinanza (danno lieve, danno severo, collasso) in corrispondenza dei rispettivi valori di domanda, così come il cambiamento delle forme spettrali in funzione della localizzazione e del periodo di ritorno. I risultati dimostrano che la nuova mappa di pericolosità sismica porta a dei livelli di rischio sismico più realistici e meno allarmanti, rendendo leggermente meno gravoso, anche se non privo di problematiche, il panorama attuale di rischio in Italia.170 1457 - PublicationRestrictedLa classificazione sismica in Italia, oggi(2014)
; ; ; ;Meletti, C.; Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia, Sezione Pisa, Pisa, Italia ;Stucchi, M.; Eucentre ;Calvi, G. M.; Istituto Universitario di Studi Superiori; ; In questo articolo si fa il punto sulla situazione della cosiddetta “classificazione sismica” in Italia. Con classificazione sismica si è inteso, fino al 2009, l’associazione dei vari comuni italiani a una categoria, o zona, sismica, e conseguentemente alle relative prescrizioni per le costruzioni, di severità crescente. A partire dal 2000 le competenze in materia di normativa sismica sono state ripartite fra stato e regioni; in particolare la classificazione sismica è stata affidata a queste ultime (la Regione Lombardia ha emanato nel 2014 il proprio decreto ma ne ha rinviato l’attuazione all’ottobre 2015). Nel periodo che va dal 2003 (Ordinanza PCM 3279) al 2009 (entrata in vigore delle NTC08) le classificazioni sismiche regionali sono state modificate varie volte e a tali modifiche si sono accompagnate deroghe di varie natura. Dal 2009 le NTC08 determinano l’azione sismica di riferimento in un modo diverso da prima, passando da quattro zone, e quindi quattro spettri di progetto, per tutto il territorio a valori puntuali. Di conseguenza la classificazione sismica ha mantenuto soltanto il compito di indirizzare controlli sui progetti e di determinare priorità di intervento. Per questi obiettivi si possono ipotizzare per il futuro indicatori diversi da quelli attuali364 45 - PublicationOpen AccessRivisitando gli spettri di progetto delle NTC08 dopo il terremoto dell’Aquila.(2009-11)
; ; ; ; ; ;Crowley, H.; Eucentre Pavia ;Stucchi, M.; Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia, Sezione Milano-Pavia, Milano, Italia ;Meletti, C.; Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia, Sezione Milano-Pavia, Milano, Italia ;Calvi, G.M.; Eucentre Pavia ;Pacor, F.; Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia, Sezione Milano-Pavia, Milano, Italia; ; ; ; Il terremoto del 6 aprile 2009 è sicuramente uno degli eventi per il quale si è avuto il maggior numero di registrazioni; questo ha fatto sì che sono diventate possibili molte analisi, anche molto particolareggiate, e tra queste il confronto tra gli spettri di risposta registrati e quelli previsti dalle recenti Norme Tecniche per le Costruzioni (rilasciate nel 2008 e in vigore in via definitiva dal 1° luglio 2009, NTC08). Questo tipo di confronto è stato sicuramente suggerito dal fatto che in alcune stazioni in area epicentrale si siano superati i valori di PGA previsti dalla mappa di riferimento della pericolosità sismica (MPS04, Gruppo di Lavoro MPS, 2004) per il periodo di ritorno di 475 anni. Viene quindi affrontato dapprima il problema se le registrazioni di un unico terremoto possono essere utilizzate per validare il modello di riferimento e se le eventuali differenze possano pertanto considerarsi significative. Viene poi analizzato il ruolo di alcuni elementi di input della valutazione della pericolosità sismica, in particolar modo le relazioni di attenuazione utilizzate, generalmente considerate poco affidabili per brevi distanze dalla faglia. Viene infine valutata la procedura adottata nella predisposizione di NTC08, che sembra aver privilegiato un migliore adattamento agli spettri a pericolosità uniforme rilasciati da INGV (http://esse1.mi.ingv.it) rispetto a considerazioni di cautela contenute sia negli stessi dati di pericolosità sismica che nella prassi corrente in molti paesi. La serie di confronti tra registrazioni accelerometriche e spettri di progetto previsti dalle NTC08 che è stata condotta suggerisce diverse chiavi di lettura che verranno presentate e discusse.152 84 - PublicationRestrictedA prioritization scheme for seismic intervention in school building in Italy(2007-05)
; ; ; ; ; ; ;Grant, D. N.; EUCENTRE, European Centre for Training and Research in Earthquake Engineering, 27100 Pavia, Italy ;Bommer, J. J.; Imperial College London, Civil & Environmental Engineering, London SW7 2AZ, U. K. ;Pinho, R.; University of Pavia, Department of Structural Mechanics, via Ferrata 1, 27100 Pavia, Italy ;Calvi, G. M.; European School for Advanced Studies in Reduction of Seismic Risk (ROSE School), 27100 Pavia, Italy ;Goretti, A.; Department of Civil Protection, National Seismic Service, via Vitorchiano 2, 00189 Rome, Italy ;Meroni, F.; Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia, Sezione Milano-Pavia, Milano, Italia; ; ; ; ; A seismic rehabilitation program is being implemented to address the vulnerability of a large proportion of Italian building stock. A risk management framework, initially only for Italian school buildings, has been developed to assign priorities for the rehabilitation, and to give timescales within which retrofit or demolition must take place. Since it is not practical to carry out detailed assessment for around 60,000 Italian schools, the framework is a multiple-level procedure that aims to identify the highest-risk buildings based on filters of increasing detail, and reduces the size of the building inventory at each step. Finally, priorities and timescales are assigned based on vulnerability, seismic hazard, and building occupancy, within a general framework with parameters that must be assigned by the relevant authorities. The methodology is transparent, technically based, and flexible enough to be adapted for other building types or regions.284 23 - PublicationRestrictedI terremoti di Ferrara del 1570-1574 e la fioritura di studi sulla storia sismica(2012-12)
; ; ; ;Albini, P.; Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia, Sezione Milano-Pavia, Milano, Italia ;Calvi, G. M.; Fondazione Eucentre, Pavia ;Stucchi, M.; già INGV, Sezione Milano-Pavia; ; Capita spesso, dopo un terremoto distruttivo, che qualcuno decida che è ora di fare il punto sulle conoscenze sui terremoti nella sua regione o in un‘area più vasta: e, fare il punto, significa spesso riassumere le conoscenze sui terremoti del passato, ovvero sulla storia sismica. Fra gli innumerevoli esempi italiani di pubblicazioni ispirate da un terremoto, si possono citare l’umanista Filippo Beroaldo (1505), che scrisse il suo “De terraemotu” dopo la sequenza del bolognese di fine 1504 - inizio 1505 e ancora, Marcello Bonito (1691) che, in soli due anni e mezzo, a seguito del terremoto del giugno 1688 nel Sannio, consegnò alle stampe la straordinaria opera “Terra tremante, o vero, Continuatione de terremoti, dalla creatione del mondo sino al tempo presente”, che raccoglie, forse per la prima volta, e in modo critico, informazioni sui terremoti di tutto il mondo allora conosciuto. L’iniziativa di compilare la storia sismica di un territorio continuò nel seguito, ad esempio per il terremoto di Lisbona del 1755, i terremoti calabresi del 1783 e moltissimi altri, e continua fino ai nostri giorni.489 38 - PublicationOpen AccessSuggerimenti per l’adeguamento delle azioni sismiche di progetto delle norme. Progetto INGV-DPC S1, Deliverable D21(2007-07-31)
; ; ; ;Calvi, G. M.; Università degli Studi di Pavia, Dip. di Meccanica Strutturale ;Meletti, C.; Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia, Sezione Milano-Pavia, Milano, Italia ;Stucchi, M.; Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia, Sezione Milano-Pavia, Milano, Italia; ; 109 97 - PublicationOpen AccessDeliverable D16 - Strumenti speditivi per la definizione di priorità di intervento per edifici non adeguati(2007-07)
; ; ; ; ; ; ;Pinho, R.; European Centre for Training and Research in Earthquake Engineering (EUCENTRE), Pavia, Italy ;Calvi, G. M.; European Centre for Training and Research in Earthquake Engineering (EUCENTRE), Pavia, Italy ;Crowley, H.; European Centre for Training and Research in Earthquake Engineering (EUCENTRE), Pavia, Italy ;Colombi, M.; European Centre for Training and Research in Earthquake Engineering (EUCENTRE), Pavia, Italy ;Goretti, A.; Dipartimento della Protezione Civile ;Meroni, F.; Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia, Sezione Milano-Pavia, Milano, Italia; ; ; ; ; 180 119