Options
Condarelli, Domenico
Loading...
Preferred name
Condarelli, Domenico
Staff
staff
7 results
Now showing 1 - 7 of 7
- PublicationOpen AccessInstallazione di una sonda tipo “barasol” a Dagala (Etna) per la misura continua del flusso di radon dal suolo (13 Ottobre 2006)(2006)
; ; ; ; ; ;Giammanco, S.; Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia, Sezione Catania, Catania, Italia ;Neri, M.; Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia, Sezione Palermo, Palermo, Italia ;Baubron, J. C.; Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia, Sezione Catania, Catania, Italia ;Burton, M.; Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia, Sezione Catania, Catania, Italia ;Condarelli, D.; Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia, Sezione Catania, Catania, Italia; ; ;; L’Unità Funzionale Vulcanologia e Geochimica della Sezione di Catania dell’INGV sta sviluppando una nuova tecnologia che permette il monitoraggio in continuo del Radon, un gas che cambia la sua concentrazione in dipendenza del flusso di gas dal suolo. Visto che il tasso di emissione di radon dal suolo è dipendente dalla dinamica sia del magma che delle faglie, si tratta di un parametro che ha una forte potenzialità per la sorveglianza dei vulcani. Per tale motivo l’INGV, nell’ambito della Convenzione 2004-2005 con il Dipartimento della Protezione Civile, ha finanziato un progetto mirato proprio allo sviluppo tecnologico e scientifico di questo tipo di ricerca (progetto V3_6/28 – Etna, coordinatori S. Gresta e P. Papale, resp. M. Neri), la cui prima fase è iniziata il 1° giugno 2005. Questa iniziale fase di lavoro si è concretizzata con l’installazione di una prima sonda tipo “barasol” per la misura continua dell’attività di radon nel suolo presso Torre del Filosofo. Una seconda sonda, acquistata con fondi della Sezione Roma 1 dell’INGV (resp. F. Quattrocchi), è stata installata nei pressi del piano di faglia della Pernicana (quota ~1500 m s.l.m.). Una terza sonda, acquistata con fondi della Sezione Catania dell’INGV, è stata installata nei pressi di Dagala. La presente nota descrive quest’ultima installazione.179 158 - PublicationRestrictedThe first period of the 2002 Etna eruption (27 October-5 November): preliminary results(2004)
; ; ; ; ; ; ; ; ; ; ; ; ; ; ; ; ; ; ; ; ; ; ; ; ; ; ; ; ; ;Calvari, S.; Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia, Sezione Catania, Catania, Italia ;Del Carlo, P.; Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia, Sezione Catania, Catania, Italia ;Branca, S.; Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia, Sezione Catania, Catania, Italia ;Andronico, D.; Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia, Sezione Catania, Catania, Italia ;Bruno, N.; Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia, Sezione Catania, Catania, Italia ;Burton, M.; Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia, Sezione Catania, Catania, Italia ;Caltabiano, T.; Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia, Sezione Catania, Catania, Italia ;Cascone, M.; Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia, Sezione Catania, Catania, Italia ;Coltelli, M.; Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia, Sezione Catania, Catania, Italia ;Condarelli, D.; Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia, Sezione Catania, Catania, Italia ;Corsaro, R. A.; Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia, Sezione Catania, Catania, Italia ;Cristaldi, A.; Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia, Sezione Catania, Catania, Italia ;De Beni, E.; Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia, Sezione Catania, Catania, Italia ;Garfì, G.; Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia, Sezione Catania, Catania, Italia ;Lanzafame, G.; Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia, Sezione Catania, Catania, Italia ;Lodato, L.; Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia, Sezione Catania, Catania, Italia ;Longo, V.; Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia, Sezione Catania, Catania, Italia ;Mangiagli, S.; Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia, Sezione Catania, Catania, Italia ;Messina, L.; Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia, Sezione Catania, Catania, Italia ;Miraglia, L.; Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia, Sezione Catania, Catania, Italia ;Morabito, F.; Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia, Sezione Catania, Catania, Italia ;Murè, F.; Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia, Sezione Catania, Catania, Italia ;Neri, M.; Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia, Sezione Catania, Catania, Italia ;Pecora, E.; Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia, Sezione Catania, Catania, Italia ;Pompilio, M.; Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia, Sezione Catania, Catania, Italia ;Salerno, G.; Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia, Sezione Catania, Catania, Italia ;Sawyer, G.; Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia, Sezione Catania, Catania, Italia ;Scollo, S.; Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia, Sezione Catania, Catania, Italia ;Spampinato, L.; Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia, Sezione Catania, Catania, Italia; ; ; ; ; ; ; ; ; ; ; ; ; ; ; ; ; ; ; ; ; ; ; ; ; ; ; ; We report on the first period of the 2002 Etna eruption started on 27th October and ended on 5th November, occurring 15 months after the end of the 2001 eruption. Volcanological and geochemical data are presented in order to characterize the complex intrusion mechanism that contemporaneously involved the NE and S flanks of the volcano. Preliminary data outline that two distinct magma intrusions fed the eruptive fissures. Strong fire fountain activity mainly from the S fissure, produced copious ash fall in eastern Sicily, causing prolonged closure of Catania and Reggio Calabria airports. Lava emitted from the NE fissure formed a 6.2 km long lava flow field that destroyed the tourist facilities of Piano Provenzana area and part of Linguaglossa pine forest.1070 55 - PublicationOpen AccessRapporto sulle misure di CO2 nella galleria drenante Pavone di Vena(2005-12-01)
; ; ;Giammanco, S.; Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia, Sezione Catania, Catania, Italia ;Condarelli, D.; Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia, Sezione Catania, Catania, Italia; 121 197 - PublicationOpen AccessAcquisizione di noise sismico ambientale nell'area urbana di Catania(2009-10-08)
; ; ; ; ;Condarelli, D.; Università degli Studi di Catania - Dipartimento di Ingegneria Civile ed Ambientale ;Messina, A.; Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia, Sezione Roma2, Roma, Italia ;Rapisarda, S.; Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia, Sezione Catania, Catania, Italia ;Langer, H.; Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia, Sezione Catania, Catania, Italia; ; ; L’uso del rumore ambientale nella valutazione della risposta sismica locale sta diventando molto frequente data la sua facile applicabilità e sensibilità alla variazione spaziale della geologia superficiale. Ciò lo rende particolarmente adatto nelle aree urbane, dove la natura delle unità geologiche affioranti è mascherata dagli interventi antropici. Il lavoro descrive i metodi di acquisizione e di trattamento dei dati, utilizzati durante una campagna svoltasi nell'area urbana di Catania.500 211 - PublicationRestrictedHigh spatial resolution radon measurements reveal hidden active faults on Mt. Etna(2004-04-14)
; ; ; ;Burton, M.; Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia, Sezione Catania, Catania, Italia ;Neri, M.; Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia, Sezione Catania, Catania, Italia ;Condarelli, D.; Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia, Sezione Catania, Catania, Italia; ; Radon emissions are frequently monitored in volcanically and tectonically active areas in order to reveal changes in soil degassing, as radon acts a tracer for the more abundant CO2 degassing commonly observed in such areas. Between July 2002 and May 2003 a series of discrete measurements of radon concentrations in soil were made with high spatial resolution (∼5–100 m) in the Santa Venerina area on Mt. Etna. These measurements revealed well-defined linear anomalies that we interpret as being caused by active faults whose higher porosity than surrounding soils allows an increased CO2 flux, carrying radon from beneath. These faults were not visible at the surface and were therefore revealed at high spatial resolution by our radon survey. Our hypothesis that the positive anomalies are attributable to active faults was strengthened by the observation of concentrated damage along this geometry during the earthquakes that struck this area in late October 2003.165 75 - PublicationOpen AccessRapporto sulle misure di Mercurio effettuate sull’Etna nel periodo Novembre 2005 – Marzo 2006 e loro raffronto con altri parametri geochimici(2006)
; ; ; ; ;Giammanco, S.; Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia, Sezione Catania, Catania, Italia ;Caltabiano, T.; Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia, Sezione Catania, Catania, Italia ;Burton, M.; Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia, Sezione Catania, Catania, Italia ;Condarelli, D.; Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia, Sezione Catania, Catania, Italia; ; ; traccia nella troposfera, tende ad accumularsi nei processi biologici che seguono la sua deposizione. Il suo lungo tempo di residenza in atmosfera (circa 1 anno) combinato con la sua elevata tossicità, rendono tale elemento di primaria importanza per l’impatto ambientale, soprattutto nelle aree di maggiore emissione. Le emissioni di mercurio da aree vulcaniche attive sono considerate una delle principali sorgenti di mercurio verso l’atmosfera terrestre, insieme con le emissioni antropogeniche legate all’attività mineraria per l’estrazione del cinabro. L’entità del contributo vulcanico a scala regionale e globale rimane tuttavia altamente incerto. Le emissioni vulcaniche possono essere ricche in mercurio elementare gassoso (Hg0), mercurio gassoso reattivo (HgII) presente soprattutto come solfuro ed altre forme di mercurio che devono essere ancora determinate (Symonds et al., 1992; Nicholson, 1993; Barnes & Seward, 1997). L’Etna rappresenta una delle maggiori sorgenti potenzialmente in grado di fornire grandi quantità di Hg in atmosfera, grazie alle sue notevoli emissioni gassose dal plume craterico e dai fianchi (e.g., Ferrara et al., 2000). A partire dalla metà di Novembre 2005 si è reso disponibile un analizzatore portatile della concentrazione di mercurio in fase gassosa Lumex RA-915+ (Figura 1), in visione temporanea grazie all’accordo tra il distributore per l’Italia (Loccioni srl, Ancona) e la sezione di Catania dell’INGV ottenuto su interessamento personale di M. Burton. L’analizzatore si basa sul principio della spettrometria differenziale Zeeman di assorbimento atomico, ed utilizza la modulazione ad alta frequenza della polarizzazione della luce. Lo strumento è in grado di misurare concentrazioni di Hg in aria o in fase gassosa da 0 a 20.000 ng m-3 nella modalità a cella multi-percorso (limite di rilevabilità = 2 ng m-3), oppure da 500 a 200.000 ng m-3 nella modalità a cella singolo-percorso (limite di rilevabilità = 500 ng m-3). La misura viene effettuata mediante aspirazione del campione di aria o di gas all’interno dello strumento attraverso un tubo che, nel caso di gas del suolo o gorgogliante in acqua, viene opportunamente collegato, rispettivamente, ad una sonda inserita nel suolo o ad un imbuto posto sul punto di campionamento. Nel corso degli ultimi due mesi lo strumento è stato utilizzato sull’Etna per misure di Hg nell’aria in varie zone del vulcano, in gas del suolo emessi in due siti ubicati presso Santa Venerina e presso Paternò, in gas fumarolici presso la Torre del Filosofo e in gas gorgoglianti emessi dalle polle d’acqua delle Salinelle dello Stadio di Paternò. Purtroppo, le spesso avverse condizioni meteorologiche che hanno caratterizzato questo periodo, hanno impedito un più esteso utilizzo dell’analizzatore, così come era stato inizialmente preventivato160 264 - PublicationRestrictedDiscrete monitoring of chemical parameters in ground waters of Mt. Etna volcano: 2000–2006(2018)
; ; ; ; ; ; ; ; ; ; ; ; ; ; ; ; ; Three sites of groundwater captation on Mt. Etna volcano (namely Currone, Ilice and Pavone) were sampled systematically for six years (from2000 to 2006) for the determination of the major ionic composition of water. The monitored siteswere chosen among those most representative of the geochemical characteristics of the groundwater systems of the volcano. The period studied was characterized by several strong eruptions of Mt. Etna, both at its summit craters and along its flanks. The overall composition of the waters sampled at Currone and Ilice falls in the group of bicarbonate-alkaline-earth compositions, whereas those from Pavone show a bicarbonate- alkaline composition. In all sites, however, some samples show input of chlorine-sulfate alkaline waters, likely due to interaction between fresh groundwater and either acidic waters from SO2-polluted rainwater, (more evident at Pavone) or geothermal brines (more evident at Currone). Significant temporal variations affected, in a more or less marked way, all of the parameters measured at the three sites. Basic statistical correlations among the parameters at each site allowed to discover a general coherent temporal behavior of all major ions dissolved in Mt. Etna's ground waters. Factor Analysis allowed showing up to three main groups of parameters with similar temporal behavior, depending on the site. A first group was explained by interaction between volcanic groundwaters and geothermal fluids; a second groupwas related with leaching of the host volcanic rocks by CO2-rich volcanicwater; a third groupwas explained as due to input of plume-SO2-derived sulfate through water recharge. Using normal probability plots for each parameter at the three sites it was possible to reveal different geochemical populations explained as background, anomalous values and, possibly, outliers. Plotting the temporal patterns of all the monitored parameters versus the concurrent eruptive episodes at Mt. Etna, we discovered significant correlations that, although with different intensity and rate depending on the parameter and on the site, highlighted several geochemical processes induced by interaction between cold groundwater and magmatic/hydrothermal fluids, mostly following changes in the ground permeability of the volcanic pile. These processes seemed to be enhanced during periods of shallow magma accumulation inside of the volcano that preceded summit or flank eruptions occurred at Mt. Etna during the monitored period.852 2