Please use this identifier to cite or link to this item: http://hdl.handle.net/2122/7362
Authors: Cattaneo, C.* 
Moretti, M.* 
Title: riassunti estesi del I° workshop tecnico. Monitoraggio sismico del territorio nazionale: stato dell'arte e sviluppo delle reti di monitoraggio sismico
Journal: Miscellanea INGV 
Series/Report no.: 10/ (2011)
Issue Date: 14-Jul-2011
Keywords: Seismic Monitoring
Seismic networks
Acquisition systems
Sensors and loggers
Subject Classification04. Solid Earth::04.06. Seismology::04.06.06. Surveys, measurements, and monitoring 
04. Solid Earth::04.06. Seismology::04.06.10. Instruments and techniques 
Abstract: Al fine di ottimizzare l’organizzazione e migliorare la sinergia tra le attività svolte presso le diverse Sezioni dell’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (INGV), a cavallo tra il 2004 il 2005 sono stati istituiti i Temi Trasversali Coordinati (TTC) ovvero delle strutture di coordinamento su argomenti di ricerca che interessavano Sezioni dell’Ente anche geograficamente molto distanti tra loro. È definito TTC un tema previsto nel Piano Triennale dell’INGV, che coinvolge almeno tre Sezioni dell’Ente e che prevede il coordinamento di un’attività istituzionale. In tale ottica il TTC 1.1 “Monitoraggio sismico del territorio nazionale“ rappresenta un organismo fondamentale essendo la sorveglianza sismica uno dei temi primari dell’attività dell’INGV. Con questo TTC è stato prima avviato, e poi nel tempo mantenuto, il coordinamento tra le diverse Sezioni e sedi dislocate sul territorio nazionale che si occupavano di sorveglianza sismica. Il TTC 1.1 armonizza le attività relative al monitoraggio sismico delle seguenti Sezioni, Osservatori e sedi INGV (Figura 1): 1. il Centro Nazionale Terremoti (CNT) la cui competenza è proprio il monitoraggio e la sorveglianza sismica del territorio nazionale garantiti attraverso la gestione e la manutenzione della Rete Sismica Nazionale [RSN, vedi Delladio, 2011- in questo volume] nata dopo il terremoto dell’Irpinia del 1980. Oltre ai tecnici, tecnologi e ricercatori in attività presso la sede principale di Roma, il CNT ha personale presente in diverse sedi distaccate che si occupano delle reti permanenti e/o temporanee, ovvero: - sede di Ancona: collabora alla gestione della RSN centro nord ed è responsabile della Rete Sismometrica Marchigiana [RSM - vedi D’Alema et al., 2011 - in questo volume]; - sede de L’Aquila: collabora alla gestione della RSN nella regione abruzzese ed è responsabile della Rete Sismica regionale Abruzzo (RSA, vedi De Luca, 2011 - in questo volume); - Osservatorio di Grottaminarda (sede Irpinia, Grottaminarda in provincia di Avellino): collabora alla gestione della RSN centro sud [vedi D’Ambrosio, 2011a - in questo volume]; - Osservatorio di Gibilmanna (Cefalù, in provincia di Palermo): collabora alla gestione della RSN attraverso la manutenzione delle stazioni nell’area siciliana-sud calabrese. 2. La Sezione di Catania – Osservatorio Etneo (OE): collabora alla gestione della RSN garantendo il mantenimento delle stazioni di sua pertinenza nell’area siciliana ed è responsabile del servizio di sorveglianza sismica e vulcanica dell’area Etnea, della Sicilia orientale e delle isole siciliane (Eolie e Pelagie) attraverso la gestione della Rete Sismica Permanente [RSP - vedi Di Prima, 2011 - in questo volume]. 3. La Sezione di Napoli - Osservatorio Vesuviano (OV): collabora alla gestione della RSN per l’Appennino campano ed è responsabile del servizio di sorveglianza sismica e vulcanica nell’area campana attraverso la gestione della Rete Sismica Permanente dell’OV [RSP-OV, vedi Orazi, 2011a - in questo volume]. Inoltre, in alcune regioni, la RSN è efficientemente integrata con reti di monitoraggio su scala regionale, gestite direttamente dalle Regioni o da enti locali di ricerca come il Dipartimento per lo Studio del Territorio e delle sue Risorse (Dip.Te.Ris.) dell’Università di Genova [vedi Pasta et al., 2011 - in questo volume], il Dipartimento di Fisica dell’Università della Calabria [vedi Gervasi e Guerra, 2011 - in questo volume], il Centro Ricerche Sismologiche (CRS) dell’Istituto Nazionale di Oceanografia e Geofisica Sperimentale - OGS [vedi Pesaresi e Bragato, 2011 - in questo volume], la Fondazione Prato Ricerche e l’Osservatorio “A. Bina” di Perugia. Questa integrazione rappresenta un’efficiente ottimizzazione delle risorse e consente di presentare alla comunità un quadro univoco della sismicità, evitando confusioni e fraintendimenti. Nell’ambito del monitoraggio di dettaglio, ricoprono un ruolo importante le reti sismiche temporanee presenti nelle diverse Sezioni/sedi (Milano-Pavia, OV, Roma, Catania e Irpinia) le quali lavorano in completa autonomia sul territorio di competenza ma sono in grado di realizzare un buon livello di sinergia là dove esperimenti ed emergenze sismiche richiedano una stretta collaborazione [vedi: Abruzzese et al., 2011; Cavaliere et al., 2011; La Rocca e Galluzzo, 2011; Moretti e Govoni, 2011; Zuccarello et al., 2011 - in questo volume]. Presso la Sezione Milano-Pavia - Sismologia Applicata all’Ingegneria opera inoltre la Rete Accelerometrica in Italia Settentrionale (RAIS), costituita da 22 stazioni di cui 18 trasmettono i dati in tempo reale [Augliera et al., 2011]. In Allegato A, gli elenchi delle stazioni sismiche permanenti suddivise per reti. I Workshop Tecnico Il 20-21 dicembre 2010 si è svolto, presso la sede INGV di Roma, il I workshop tecnico nell’ambito del TTC 1.1 “Monitoraggio sismico del territorio nazionale” sullo stato dell’arte e sullo sviluppo delle reti di monitoraggio sismico, sia permanenti che temporanee. Lo scopo principale era lo scambio d’informazioni tecniche e di esperienze tra i gruppi di lavoro che, nelle varie Sezioni, Osservatori e sedi dell’INGV o nelle altre istituzioni che collaborano alle attività di monitoraggio sismico, si occupano della gestione di reti sismiche a diversa scala. Durante il workshop, oltre 40 sono stati gli interventi proposti. Costruttivo il dibattito durante le diverse tavole rotonde che hanno trattato tutti gli argomenti presentati, ovvero: • lo stato dell’arte delle reti sismiche (permanenti e temporanee); • la strumentazione utilizzata: problematiche e soluzioni proposte; • le sale di sorveglianza sismica e vulcanica; • i sistemi di acquisizione; • la gestione, l’archiviazione e lo scambio dati; • il controllo di qualità del dato. Numerose le persone che nelle due giornate hanno seguito il workshop sia nella sede di Roma (oltre 90) che in videoconferenza nelle sedi distaccate.
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