Options
Turino, Chiara
Loading...
6 results
Now showing 1 - 6 of 6
- PublicationOpen AccessIl terremoto del 21 giugno 2013 in Lunigiana. Le attività del coordinamento Sismiko(2014-02-03)
; ; ; ; ; ; ; ; ; ; ; ; ; ; ; ; ; ; ; ; ; ; ; ; ; ;Margheriti, L.; Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia, Sezione CNT, Roma, Italia ;Moretti, M.; Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia, Sezione CNT, Roma, Italia ;Pasta, M.; Università degli Studi di Genova, Dipartimento di Scienze della Terra, dell’Ambiente e della Vita ;Chiaraluce, L.; Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia, Sezione CNT, Roma, Italia ;Frepoli, A.; Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia, Sezione CNT, Roma, Italia ;Piccinini, D.; Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia, Sezione Roma1, Roma, Italia ;Piccolini, U.; Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia, Sezione CNT, Roma, Italia ;Colasanti, G.; Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia, Sezione CNT, Roma, Italia ;Criscuoli, F.; Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia, Sezione CNT, Roma, Italia ;De Gori, P.; Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia, Sezione CNT, Roma, Italia ;Ferretti, G.; Università degli Studi di Genova, Dipartimento di Scienze della Terra, dell’Ambiente e della Vita ;Franceschi, D.; Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia, Sezione CNT, Roma, Italia ;Giandomenico, E.; Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia, Sezione CNT, Roma, Italia ;Giovani, L.; Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia, Sezione CNT, Roma, Italia ;Govoni, A.; Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia, Sezione CNT, Roma, Italia ;Marchetti, A.; Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia, Sezione CNT, Roma, Italia ;Mazza, S.; Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia, Sezione CNT, Roma, Italia ;Pavan, M.; Università degli Studi di Genova, Dipartimento di Scienze della Terra, dell’Ambiente e della Vita ;Scafidi, D.; Università degli Studi di Genova, Dipartimento di Scienze della Terra, dell’Ambiente e della Vita ;Silvestri, M.; Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia, Sezione CNT, Roma, Italia ;Spallarossa, D.; Università degli Studi di Genova, Dipartimento di Scienze della Terra, dell’Ambiente e della Vita ;Pintore, S.; Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia, Sezione CNT, Roma, Italia ;Lauciani, V.; Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia, Sezione CNT, Roma, Italia ;Fiaschi, A.; Fondazione Prato Ricerche ;Turino, C.; Università degli Studi di Genova, Dipartimento di Scienze della Terra, dell’Ambiente e della Vita; ; ; ; ; ; ; ; ; ; ; ; ; ; ; ; ; ; ; ; ; ; ; ; Il 21 giugno 2013 alle ore 10.33 UTC è stato registrato dalla Rete Sismica Nazionale (RSN) [Amato e Mele, 2008; Delladio, 2011] dell’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (INGV) un terremoto di magnitudo (ML) 5.2 nel distretto sismico1 denominato “Alpi Apuane” tra i comuni di Minucciano in provincia di Lucca e Fivizzano e Casola in provincia di Massa e Carrara, zona conosciuta come “Lunigiana”. L’evento sismico, localizzato dai sismologi in turno presso la sala di sorveglianza sismica di Roma [Basili, 2011] con coordinate 44.153°N e 10.135° E e una profondità di circa 5 km è stato ben risentito in tutta la penisola centro-settentrionale ed è stato seguito in poche ore da numerosi eventi anche di ML ≥ 3.0 (16 nelle prime 72 ore). Storicamente l’area oggetto della sequenza sismica è stata interessata da numerosi terremoti di magnitudo superiore a 5.0 il più grande dei quali quello avvenuto nel 1920 nella zona della Garfagnana (fonte dati: Catalogo Parametrico dei Terremoti Italiani - CPTI11 [Rovida et al., 2011]), ad una distanza di circa 12 km dal mainshock odierno, interessata anch’essa da una piccola sequenza sismica a gennaio del 2013. In considerazione dell’entità dell’evento e seguendo le procedure definite per le situazioni di emergenza internamente all’INGV anche in accordo con l’Allegato A2 della Convenzione vigente 2012- 20203 fra l’ente e il Dipartimento di Protezione Civile (DPC), è stata attivata la Rete Sismica Mobile della sede INGV di Roma (Re.Mo. [Moretti et al., 2010]). Nell’arco di tempo di poco più un’ora dall’accadimento del mainshock è stata disposta l’installazione di una rete sismica temporanea costituita da sei stazioni a integrazione delle reti sismiche permanenti già presenti in area epicentrale (RSN e Regional Seismic network of North-Western Italy – RSNI [Ferretti et al., 2008; 2010; Eva et al., 2010; Pasta et al., 2011]). Nel contempo sono stati consultati tramite e-mail i referenti delle unità di rete sismica mobile delle altre sedi INGV che nell’ambito del coordinamento “Sismiko” [Moretti et al., 2012] negli ultimi due anni hanno dato la propria disponibilità, in termini di personale e strumentazione, ad intervenire in caso di emergenza sismica; sono stati inoltre contattati i colleghi del Dipartimento di Scienze della Terra, dell’Ambiente e della Vita, dell’Università degli Studi di Genova (DISTAV) i più vicini all’area epicentrale e gestori della RSNI che hanno comunicato loro stessi l’intenzione di installare due stazioni temporanee, una in real-time e una in configurazione stand-alone. In questo lavoro viene descritta l’attività compiuta dalla Rete Sismica Mobile INGV, la tempistica dell’intervento effettuato in sinergia con i colleghi dell’Università di Genova, i dettagli circa l'installazione e la gestione delle stazioni sismiche temporanee nel primo mese di attività e una valutazione del dataset acquisito.1242 157 - PublicationOpen AccessSeismotectonic analysis of a complex fault system in Italy: the "Garfagnana-North" (Northern Tuscany) line(2007)
; ; ; ; ; ;Eva, C.; Dipteris Università di Genova ;Eva, E.; Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia, Sezione CNT, Roma, Italia ;Scafidi, D.; Dipteris Università di Genova ;Solarino, S.; Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia, Sezione CNT, Roma, Italia ;Turino, C.; Dipteris Università di Genova; ; ; ; We present the results obtained combining different techniques to determine the seismotectonic character of the Garfagnana region (northern Tuscany). There, the existence of a rather complex fault system is acknowledged and somewhat mapped, but apart from the geological evidences, very little is known about its extension with depth and the regime. The seismic potential of the system is also well known. The area was characterized, in the past, by destructive earthquakes; in particular a major event (Ms=6.4) struck the Lunigiana-Garfagnana area in September 1920, but many others have been reported. Therefore, the seismicity is under constant monitoring by the national seismic network (RSNC – National Central Seismic Network) and a pool of local stations, belonging to a regional network (RSLG – Regional Seimic network of Lunigiana and Garfagnana). These additional stations account for the lower magnitude seismicity. Such a concentration of seismic stations, and the consequent availability of several seismograms, makes likely to record and localize earthquakes down to a very low magnitude threshold (inferior to Ml = 2.0) with extremely narrow hypocentral parameter errors . Making use of the resulting databases, several analyses were conducted to determine the shape, size, extension with depth of the fault and the associated seismicity. The methodology consists in seismic tomography (1D and 3D velocity models), precise location algorithms NonLinLoc and HypoDD (very constrained and reliable locations) and computation of focal mechanisms (fault orientation and source), all combined with the constraints provided by the geology. The main findings of the study are that the concentration of the recent seismic activity is close to the likely location of the most relevant historical events. In particular the earthquakes are distributed along a plane in the range 0 – 20 km depth dipping 30° NE. All focal mechanisms show a transtensive character.254 512 - PublicationOpen Access30 years of seismicity in the south-western Alps and northern Apennines as recorded by the Regional Seismic Network of northwestern Italy(2010)
; ; ; ; ; ; ; ; ; ; ; ; ; ;Eva, Claudio; DipTeRis Università di Genova ;Barani, Simone; DipTeRis Università di Genova ;Carenzo, Giacomo; DipTeRis Università di Genova ;De Ferrari, Roberto; DipTeRis Università di Genova ;Eva, Elena; Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia, Sezione CNT, Roma, Italia ;Ferretti, Gabriele; DipTeRis Università di Genova ;Pasta, Marco; DipTeRis Università di Genova ;Pavan, Mauro; DipTeRis Università di Genova ;Scafidi, Davide; DipTeRis Università di Genova ;Solarino, Stefano; Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia, Sezione CNT, Roma, Italia ;Spallarossa, Daniele; DipTeRis Università di Genova ;Turino, Chiara; DipTeRis Università di Genova ;Zunino, Enzo; DipTeRis Università di Genova; ; ; ; ; ; ; ; ; ; ; ; The aim of this work is to describe the seismicity of the South-western Alps and Northern Apennines from the very detailed picture provided by thirty years of operation of the Regional Seismic Network of northwestern Italy .285 325 - PublicationOpen AccessThe RAMONES Service for Rapid Assessment of Seismic Moment and Radiated Energy in Central Italy: Concepts, Capabilities, and Future Perspectives(2021-03-31)
; ; ; ; ; ; ; ; ;; ;We present Rapid Assessment of MOmeNt and Energy Service (RAMONES), a service for disseminating through a web interface, the estimates of seismic moment (M0) and radiated energy (ER) for earthquakes occurring in central Italy with local magnitudes above 1.7. The service is based on a fully‐automatic procedure developed for downloading and processing open seismological data from the European Integrated Data Archive, Italian Civil Protection repository, and Incorporated Research Institutions for Seismology (IRIS). In its actual configuration, RAMONES uses the seismic catalog generated through the event webservice of the Italian Institute of Geophysics and Volcanology (compliant with International Federation of Digital Seismograph Networks standards) to guide the data download. The concept of RAMONES is to estimate M0 and ER from features extracted directly from recordings, namely the S‐wave peak displacement (PDS) and the integral of the squared velocity (IV2S) evaluated over the S‐wave window at local distances. A data set composed of 6515 earthquakes recorded in central Italy between 2008 and 2018 was used to calibrate the attenuation models relating M0 to PDS and ER to IV2S, including station corrections. The calibration values for M0 and ER were extracted from the source spectra obtained by applying a decomposition approach to the Fourier amplitude spectra known as the generalized inversion technique. To test the capabilities of RAMONES, we validate the attenuation models by performing residual analysis over about 60 earthquakes occurring in 2019 that were used for the spectral decomposition analysis but not considered in the calibration phase. Since January 2020, a testing operational phase has been running, and RAMONES has analyzed about 800 earthquakes by September 2020. The distribution of the source parameters and their relevant scaling relationships are automatically computed and disseminated in the form of maps, parametric tables, figures, and reports available through the RAMONES web interface.99 118 - PublicationRestrictedInferences on active faults at the Southern Alps–Liguria basin junction from accurate analysis of low energy seismicity(2009)
; ; ; ; ;Turino, C.; Dipteris Università di Genova ;Scafidi, D.; Dipteris Università di Genova ;Eva, E.; Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia, Sezione CNT, Roma, Italia ;Solarino, S; Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia, Sezione CNT, Roma, Italia; ; ; Seismotectonic studies concern themselves with understanding the distribution of earthquakes in space, time, size and style. Therefore, the better these parameters are known, the most correct the association of any seismic event with the faulting structure that caused it will result. The use of accurate location methods is especially required when dealing with very complex areas, where several faulting systems or relatively small seismogenic structures exist. In fact, even though routinely determined epicentres are capable of revealing the rough picture of the seismicity, they are not suitable for studies of the fine structure of the causative fault, as their location uncertainties are often larger than the source dimension itself. In this work the probabilistic approach of the “Non Linear Localization” has been used to compute precise locations for earthquakes occurred in the last twenty years nearby the Saorge–Taggia line, a complex fault system situated in Western Liguria, close to the border between Italy and France. Together with the Breil– Sospel–Monaco and the Peille–Laghet faults, this line is responsible for the seismic activity of the area. The seismotectonic study is completed through a local tomographic study and the analysis of the focal mechanisms computed for an enlarged area. The results show that the seismicity associated with this fault system is confined within the first 10 km depth. Many clusters of seismic events are identified along the Saorge–Taggia line. The existence of a not previously mapped branch perpendicular to the Saorge–Taggia line is also recognized. Although its position may suggest it to be the continuation of the Breil–Sospel–Monaco fault system towards NE, our finding would rather suggest no association with the fault. The overall results confirm the complexity of the area; in particular the hypothesis that the Saorge–Taggia system may represent the eastward limit of a subalpine crustal block comprised within the Nice Arc, the named fault and a thrust front which is supposed to be located 20 km offshore find a confirm in the shallow depth of the seismic events. In addition we propose that the western limit of the block, located along the Nice arc, could be instead shifted where the Peille–Laghet fault lays.293 32 - PublicationRestrictedReliability of the automatic procedures for locating earthquakes in southwestern Alps and northern Apennines (Italy)(2010)
; ; ; ; ; ; ; ; ;Reliable automatic procedure for locating earthquake in quasi-real time is strongly needed for seismic warning system, earthquake preparedness, and producing shaking maps. The reliability of an automatic location algorithm is influenced by several factors such as errors in picking seismic phases, network geometry, and velocity model uncertainties. The main purpose of this work is to investigate the performances of different automatic procedures to choose the most suitable one to be applied for the quasi-real-time earthquake locations in northwestern Italy. The reliability of two automatic-picking algorithms (one based on the Characteristic Function (CF) analysis, CF picker, and the other one based on the Akaike Information Criterion (AIC), AIC picker) and two location methods (“Hypoellipse” and “NonLinLoc” codes) is analysed by comparing the automatically determined hypocentral coordinates with reference ones. Reference locations are computed by the “Hypoellipse” code considering manually revised data and tested using quarry blasts. The comparison is made on a dataset composed by 575 seismic events for the period 2000–2007 as recorded by the Regional Seismic network of Northwestern Italy. For P phases, similar results, in terms of both amount of detected picks and magnitude of travel time differences with respect to manual picks, are obtained applying the AIC and the CF picker; on the contrary, for S phases, the AIC picker seems to provide a significant greater number of readings than the CF picker. Furthermore, the “NonLin- Loc” software (applied to a 3D velocity model) is proved to be more reliable than the “Hypoellipse” code (applied to layered 1D velocity models), leading to more reliable automatic locations also when outliers (wrong picks) are present.135 1