Options
Agostini, S.
Loading...
Preferred name
Agostini, S.
Main Affiliation
2 results
Now showing 1 - 2 of 2
- PublicationRestrictedHuman peopling of Italian intramontane basins: The early Middle Pleistocene site of Pagliare di Sassa (L’Aquila, central Italy)(2010)
; ; ; ; ; ; ; ; ; ; ; ;Palombo, M. R.; Dipartimento di Scienze della Terra, Universita` di Roma ‘‘La Sapienza’’, Roma, Italy ;Mussi, M.; Dipartimento di Scienze dell’Antichita`, Universita` di Roma ‘‘La Sapienza’’, Roma, Italy ;Agostini, S.; Soprintendenza per i Beni Archeologici dell’Abruzzo, Chieti, Italy ;Barbieri, M.; CNR, Istituto di Geologia Ambientale e Geoingegneria, Roma, Italy ;Di Canzio, E.; Dipartimento di Scienze della Terra, Universita` di Roma ‘‘La Sapienza’’, Roma, Italy ;Di Rita, F.; Dipartimento di Biologia Vegetale, Universita` di Roma ‘‘La Sapienza’’, Roma, Italy ;Fiore, I.; Via San Rocco, Fiuggi (FR), Italy ;Iacumin, P.; Dipartimento di Scienze della Terra, Universita` degli Studi di Parma, Parma, Italy ;Magri, D.; Dipartimento di Biologia Vegetale, Universita` di Roma ‘‘La Sapienza’’, Roma, Italy ;Speranza, F.; Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia, Sezione Roma2, Roma, Italia ;Tagliacozzo, A.; Museo Nazionale Preistorico-Etnografico ‘‘Luigi Pigorini’’, Roma, Italy; ; ; ; ; ; ; ; ; ; Multidisciplinary investigations at Pagliare di Sassa (L’Aquila, central Italy) suggest that the local succession accumulated from the late Early to the early Middle Pleistocene in a lacustrine environment. In the upper part, clastic sediments are part of an alluvial fan prograding into the lake, grading to a braided fluvial system. The pollen record confirms that a significant glacial phase occurred just before the onset of the Jaramillo inversion. These data, coupled with evidence from the nearby but earlier Madonna della Strada sequence, allow reconstruction of part of the environmental evolution of L’Aquila basin before the Jaramillo Subchron. The mammal species of Pagliare di Sassa include Stephanorhinus hundsheimensis, mostly of open environments, already present at Madonna della Strada. The faunal turnover characterizing the Early to Middle Pleistocene transition is indicated by the appearances of taxa typical of the Italian early to middle Galerian faunas, such as Praemegaceros verticornis, together with Megaloceros savini. The occurrence of Mimomys savini together with Microtus ex gr. Microtus hintonigregaloides suggests that this assemblage is earlier than the Isernia La Pineta fauna. A flint implement and a fragmentary herbivore femur with impact scars probably linked to human activity give evidence of the human peopling of intramontane basins of the Apennine chain since the early Middle Pleistocene.169 31 - PublicationRestrictedInquadramento geologico della zona di Castel di Ieri(2007)
; ; ; ;Falcucci, E.; Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia, Sezione Milano-Pavia, Milano, Italia ;Agostini, S.; Soprintendenza per i Beni Archeologici per l'Abruzzo, Chieti ;Galadini, F.; Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia, Sezione Milano-Pavia, Milano, Italia; ; ; ; ;Campanelli, A.; Soprintendenza per i Beni Archeologici dell’Abruzzo, Chieti.Nell’ambito della collaborazione tra l’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia e la Soprintendenza per i Beni Archeologici dell’Abruzzo, durante gli scavi archeologici effettuati tra il 2006 e il 2007, sono state condotte delle indagini geoarcheologiche in prospettiva archeosismologica nel sito di Castel di Ieri, nella conca Subequana. In località Madonna del Soccorso è stata rinvenuta un’area sacra comprendente un tempio monumentale riferibile al II-I sec. a.C. (fig. 1A) e una struttura, di dimensioni minori, di epoca precedente (fig. 1A) (Campanelli 2007). Lo scavo di quest’ultima, nel corso del 2006, ha evidenziato la presenza di resti in posizione di crollo, in particolare il collasso di una grande porzione di muro insieme a quello verticale di un elemento decorativo (fig.B). Le porzioni crollate sono state in parte rinvenute all’interno di sedimenti detritici che hanno coperto il tempio minore, dopo aver subito un parziale trasporto (fig. 1C, 2C). I dati oggi disponibili suggeriscono, pertanto, due eventi naturali distinti, il primo dei quali avrebbe causato il crollo della struttura, mentre il secondo avrebbe comportato il parziale trasporto degli elementi archeologici crollati e sigillato il sito. Da un punto di vista geologico, l’area subequana è localizza in un settore dell’Appennino in cui hanno avuto origine forti terremoti distruttivi, lungo strutture tettoniche distanti pochi chilometri dalla conca; è il caso delle faglie distensive del bacino del Fucino, del Monte Morrone e della media valle dell’Aterno; in base alle conoscenze di tettonica attiva, sismologia storica e archeosismologia, l’evento responsabile dei crolli a Castel di Ieri potrebbe essere il risultato dell’attivazione delle faglie del Fucino nel 508 d.C. o della faglia del Monte Morrone responsabile del sisma della metà del II sec. d.C. oppure essere attribuibile all’attivazione della faglia che borda la conca subequana in occasione di un evento sismico ancora non noto. I dati archeologici lasciano propendere per la seconda ipotesi, attualmente in fase di completa definizione.385 81