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    Open Access
    Analisi multitemporale (2006-2010) di dati LiDAR da aereo sulla frana attiva di Montaguto (AV)
    (2011-04) ; ; ; ; ;
    Terranova, C.; Consulente Telerilevamento INGV-OV
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    Vilardo, G.; Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia, Sezione OV, Napoli, Italia
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    Bellucci Sessa, E.; Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia, Sezione OV, Napoli, Italia
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    Pepe, M.; Nuova Avioriprese s.r.l. Napoli
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    Ventura, G.; Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia, Sezione Roma1, Roma, Italia
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    Tecniche di monitoraggio Lidar multi temporale sono state sperimentate dalla Nuova Avioriprese S.r.l., azienda del Consorzio AeroSigma S.c.a.r.l., in stretta collaborazione con il Laboratorio di Geomatica e Cartografia (LGC) dell’Osservatorio Vesuviano, Sez. di Napoli dell’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia – INGV, al fine di definire una procedura di monitoraggio delle frane attive basata su dati da Telerilevamento aereo di tipo ottico, termico e Lidar. La frana di Montaguto (AV), attualmente la frana attiva più lunga d’Europa (3.800 Km) che ha recentemente coinvolto importanti infrastrutture di collegamento tra Puglia e Campania con gravi danni economici e sociali, ha rappresentato il caso reale di applicazione della metodologia di monitoraggio aereo. Questo movimento gravitativo del suolo, la cui dinamica ed evoluzione risulta ascrivibile, con le dovute differenze di temperatura e viscosità ad una colata lavica incanalata, è iniziato nel 2004 su terreni agricoli fino ad invadere, nel 2006, il fondovalle del Fiume Cervaro; nel 2010 la frana ha raggiunto la SS 90 e successivamente la linea ferroviaria Caserta Foggia, interrompendo per mesi i collegamenti su uno dei principali assi di trasporto del Meridione. La complessità e l’estensione del fenomeno attivo, la sua velocità di movimento e deformazione, unitamente alle condizioni di elevata esposizione al rischio delle infrastrutture di trasporto presenti, richiedono il supporto di strumenti in grado di poter percepire in modo areale gli spostamenti e le modificazioni in atto con l’obiettivo di prevederne l’evoluzione in termini di dinamica, estensione e volumi potenzialmente interessati Le informazioni estratte dai dati Lidar multi temporali, integrate da dati ottici aerei e da dati cartografici hanno consentito la produzione di utili parametri di studio e monitoraggio del fenomeno franoso, verificando le condizioni di evoluzione dei fenomeno nel tempo e monitorando gli effetti degli interventi di messa in sicurezza e di mitigazione degli eventuali rischi di riattivazione del fenomeno.
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