Options
Russo, Massimo
Loading...
Preferred name
Russo, Massimo
Email
massimo.russo@ingv.it
Staff
staff
ORCID
Scopus Author ID
7402369037
73 results
Now showing 1 - 10 of 73
- PublicationOpen AccessGuida al Museo dell'Osservatorio Vesuviano(2008-02)
; ; ; ; ; ; ; ; ; ; ;Barberi, F.; università Roma tre ;Carapezza, M. L.; Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia, Sezione Roma1, Roma, Italia ;Civetta, L.; Università Federico II Napoli ;De Lucia, M.; Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia, Sezione OV, Napoli, Italia ;Cuna, L.; Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia, Sezione OV, Napoli, Italia ;Giudicepietro, F.; Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia, Sezione OV, Napoli, Italia ;Nazzaro, A.; Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia, Sezione OV, Napoli, Italia ;Orsi, G.; Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia, Sezione OV, Napoli, Italia ;Quareni, F.; Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia, Sezione Bologna, Bologna, Italia ;Russo, M.; Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia, Sezione OV, Napoli, Italia; ; ; ; ; ; ; ; ; ; ; ;De Lucia, M.; Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia, Sezione OV, Napoli, ItaliaIl Vesuvio è noto nel mondo soprattutto per la grande eruzione del 79 d.C., che distrusse in soli due giorni Pompei, Ercolano, Oplonti e Stabia. Dopo il 79 d.C., il Vesuvio ha alternato periodi di attività, caratterizzati da frequenti eruzioni di media energia, a periodi di riposo, lunghi anche molti secoli e interrotti da violente eruzioni esplosive come quelle del 472 d.C. e del 1631. L’attività del vulcano negli ultimi tre secoli è stata caratterizzata da eruzioni di moderata energia ma di grande effetto spettacolare, che hanno reso il Vesuvio meta di viaggiatori, scienziati, letterati e artisti da tutto il mondo. Dopo l’eruzione del 1944, il vulcano è entrato in una fase di quiescenza, la cui durata è impossibile da prevedere. Negli ultimi decenni il vulcano è stato caratterizzato da una debole attività fumarolica, prevalentemente nell’area craterica, e da attività sismica con scosse di energia medio-bassa. La storia eruttiva del Vesuvio indica che il vulcano non può essere considerato estinto ed è molto probabile che l’attuale quiescenza venga interrotta da una nuova, violenta eruzione. L’Osservatorio Vesuviano, inaugurato nel 1845 da Ferdinando II re delle Due Sicilie, è il primo osservatorio vulcanologico al mondo. Ha permesso per oltre centocinquanta anni l’osservazione minuziosa delle eruzioni vesuviane e dei loro precursori. Oggi vigila sullo stato di attività dei vulcani campani, pronto a cogliere i primi segni di riattivazione. La mostra Vesuvio: 2000 anni di osservazioni conduce il visitatore attraverso un affascinante percorso nel mondo dei vulcani, e del Vesuvio in particolare: descrive i vari tipi di eruzioni e i pericoli relativi, spiega come si ricostruisce la storia di un vulcano, presenta ricche collezioni di campioni di rocce e minerali vesuviani e di strumenti storici, libri e dipinti. È possibile anche osservare la registrazione in tempo reale di dati sismici della rete dell’INGV - Osservatorio Vesuviano. L’obiettivo principale del Museo è fornire soprattutto agli abitanti dell’area vesuviana, ma anche al vasto pubblico che visita il Vesuvio, informazioni sui principali pericoli vulcanici attesi e sulle metodologie di monitoraggio.242 545 - PublicationOpen AccessVulcano : tre secoli di mineralogia(2011)
; ; ; ; ;Campostrini, I.; Dipartimento di Chimica Strutturale e Stereochimica Inorganica dell’Università di Milano ;Demartin, F.; Dipartimento di Chimica Strutturale e Stereochimica Inorganica dell’Università di Milano ;Gramaccioli, C. M.; Dipartimento di Chimica Strutturale e Stereochimica Inorganica dell’Università di Milano ;Russo, M.; Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia, Sezione OV, Napoli, Italia; ; ; Va ricordato, con immenso motivo di orgoglio e senza pecca di retorica, che il sito delle isole Eolie è “un eccezionale esempio dell’attività di costruzione e distruzione di isole operata dal vulcanesimo e testimoniano un fenomeno vulcanico tuttora in corso”, rivestendo “una importanza internazionale per la vulcanologia” e che, “studiate già a partire dal XVIII secolo, hanno fornito alle opere di vulcanologia la descrizione di due tipi di eruzione (vulcaniana e stromboliana)”, rappresentando da oltre due secoli, una tappa importante nella formazione di tutti i geologi: questa la motivazione suggellata dell’Unesco per il prestigioso riconoscimento attribuito all’arcipelago di “Patrimonio dell’Umanità”...460 370 - PublicationRestrictedRealgar e pararealgar della Solfatare di Pozzuoli (Napoli)(2004)
; ;Russo, M.; Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia, Sezione OV, Napoli, ItaliaSono stati effettuati studi per diffrattometria-X su polveri di campioni di realgar e della fase di colore giallo arancio associata, il cosiddetto orpimento; i campioni sono stati prelevati direttamente alle fumarole della Bocca Grande e della Bocca Nuova (Solfatara di Pozzuoli, Campi Flegrei, Napoli). Tutti i campioni di colore arancio hanno mostrato una incipiente trasformazione nella fase polimorfa di più bassa temperatura: il pararealgar. Alla luce degli studi attuali la presunta alterazione del realgar in orpimento è pertanto da ritenersi dubbia.235 60 - PublicationOpen AccessParadimorphite, IMA 2020-101 in (IMA Commission on New Minerals, Nomenclature and Classification (CNMNC) – Newsletter 66(2022)
; ; ; ; ; ; ; ; ; ; ; The information given here is provided by the IMA Com mission on New Minerals, Nomenclature and Classification for comparative purposes and as a service to mineralogists working on new species....79 34 - PublicationRestrictedNuove specie Minerali al Monte Somma: V. l'Ekanite(2013)
; ; ; ;Russo, M.; Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia, Sezione OV, Napoli, Italia ;Campostrini, I.; Dipartimento di Chimica - Università di Milano ;Demartin, F.; Dipartimento di Chimica - Università di Milano; ; Ekanite, Ca2ThSi8O20, was found for the first time at the Monte Somma in fragments of a sanidinic project in the early 90s at San Vito quarry (Ercolano, Naples, Italy) in three light green bipyramidal crystals (with a maximum size of about 0.3 mm) associated with sanidine, “amphibole”, anorthite and scarce “mica”. The identification was obtained with a preliminary SEM-EDS analysis and confirmed by determination of the parameters of the elementary cell (I422): a 7.462 (5), b 15.047 (11) Å.183 25 - PublicationOpen AccessAspetti Geomineralogici e Vulcanologici dell’Area Napoletana.(2010-10-08)
; ;Russo, M.; Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia, Sezione OV, Napoli, ItaliaSi sono descritti gli aspetti strutturali dell’area dei Campi Flegrei e dei più significativi eventi vulcanologici, inoltre ogni area è stata vista anche da punto di vista mineralogico e genetico. E’ stata descritta la storia vulcanologica del Somma-Vesuvio illustrando le più significative eruzioni sia esplosive sia effusive, mostrando anche filmati storici. Per entrambe le aree vulcaniche si sono fatte considerazioni sul rischio e sui sistemi di monitoraggio a scopo di sorveglianza. Discussione finale con i convegnisti.147 46 - PublicationOpen AccessI Minerali del Somma-Vesuvio(2004)
; ; ;Russo, M.; Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia, Sezione OV, Napoli, Italia ;Punzo, I.; Gruppo Mineralogico Geologico Napoletano; ; Associazione Micro-mineralogica ItalianaIn questo volume, oltre a tracciare una sommaria la storia vulcanologica del Somma-Vesuvio, si continua con i principali studiosi che hanno contribuito alla mineralogia dell'area, con le principali collezioni e con le principali località di ritrovamento di minerali. La trattazione continua con la genesi di questi minerali ed inoltre si descrivono in modo esaustivo i minerali del complesso vulcanico napoletano: Somma-Vesuvio. Si tratta di 230 specie (+ 24 dubbie) di queste 62 sono località tipo (trovate per la prima volta al mondo su questo vulcano) e 6 esclusive.618 938 - PublicationOpen AccessMineralogia no Brasil e Minerali del Somma-Vesuvio(2010-10-08)
; ; ;Moraes Branco, P.; consulente autonomo,(Porto Allende,Brasile) ;Russo, M.; Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia, Sezione OV, Napoli, Italia; Lavoro a due mani; per primo ha descritto la storia della mineralogia e i principali minerali del Brasile, Pércio de Moraes Branco, successivamente si è illustrata la storia e i progressi della mineralogia del Somma-Vesuvio, Massimo Russo. I minerali sono stati illustrati secondo la giacitura indicando di volta in volta in quale contesto geologico si originavano. Grande risalto è stato dato ai minerali di origine fumarolica. Confronto con le giaciture dei minerali Brasiliani. Discussione finale con i convegnisti.179 58 - PublicationOpen AccessMerlinoite del monte Somma: alcune precisazioni(2011)
; ; ;Russo, M.; Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia, Sezione OV, Napoli, Italia ;Preite, D.; Due to the large amount of "merlinoite" observed in numerous private and public collections and sure that not all have been carefully analyzed, this paper wants to draw attention to the fact that the distinction at "view" of phillipsite and merlinoite from and merlinoite from Vesuvius is impossible.204 161