Please use this identifier to cite or link to this item: http://hdl.handle.net/2122/9846
Authors: Musacchio, G.* 
Piangiamore, G. L.* 
Title: Se Terremoti e Vulcani non sono di casa: geoscienze a scuola in tempo di pace
Editors: Bonaccorsi, E. 
Paris, E. 
Issue Date: 17-Sep-2013
Keywords: Terremoti, vulcani, aree grigie, pericolosità, Inquiry Based Science Education
Subject Classification05. General::05.08. Risk::05.08.99. General or miscellaneous 
Abstract: Approfondire la conoscenza sui terremoti e vulcani nelle cosiddette aree grigie, a bassa pericolosità, è di norma ritenuto non indispensabile, quasi un vezzo intellettuale che in clima di tagli di spesa rischia di appesantire le casse delle scuole o degli enti locali. Tuttavia l’esperienza ci pone di fronte a situazioni che colgono impreparati gli insegnanti e la popolazione in generale nel momento in cui gli effetti di un evento ritenuto poco probabile, apparentemente molto lontano, ci ricordano quanto la nostra quotidianità possa essere influenzata dalle dinamiche interne alla Terra. Il sisma che ha colpito l’Emilia il Maggio 2012 è stato sentito in tutto il Nord Italia, scatenando scene di panico con evacuazioni delle scuole dove gli insegnanti hanno lamentato la loro totale impreparazione nella reazione all’emergenza. Similmente, esistono meccanismi di difesa nella nostra mente che ci portano a relegare le paure in angoli reconditi quando il motivo scatenante è lontano nello spazio o nel tempo. Ciò aumenta l’esposizione al rischio delle popolazioni che vivono in aree dove i terremoti e le eruzioni vulcaniche non avvengono di frequente. L’attività che presentiamo in questo lavoro è finalizzata alla promozione della cultura scientifica per una convivenza sostenibile con i terremoti e vulcani, anche e soprattutto in tempo di pace, ovvero quando questi non sono protagonisti del quotidiano, lontani nello spazio o nel tempo. L’area di azione da cui parte la nostra esperienza è la provincia di Varese, nell’ambito di una collaborazione tra il Parco Campo dei Fiori e l’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia. Qui l’importanza di proporre un ampliamento del piano di offerta formativa scolastica attraverso l’approfondimento di tematiche che non rappresentano ormai più fenomeni attuali di un certo rilievo, è vista nella possibilità di condurre l’interlocutore sulle tracce passate della loro potenza. L’attività si svolge con l’intervento diretto di ricercatori nelle scuole (secondo ciclo della primaria e secondaria di primo grado) e mediante seminari multimediali e visioni di filmati seguiti da attività di laboratorio didattico. I temi proposti riguardano approfondimenti sulla Tettonica a Placche, sui vulcani, sui terremoti e sugli tsunami. Gli incontri, modulati sulla fascia di età degli studenti, sono tipicamente interattivi, basati sull’investigazione (Inquiry - Based Science Education) ed i laboratori didattici ne sottolineano l’aspetto hands-on. A questi si associano eventi di diretto contatto con il pubblico, dove vengono presentate mostre con laboratori didattici correlati e sperimentazioni di teatro scientifico. E’ stata realizzata per le scuole una rappresentazione teatrale, “E il cielo si fece rosso”, che attraverso il racconto di un viaggio immaginario al centro della Terra veicola l’attenzione dei bambini verso la comprensione dei meccanismi alla base dei terremoti e dei vulcani, stimolando oltre alla curiosità rispetto ad un approfondimento della conoscenza, la ricerca di comportamenti adeguati per la riduzione del rischio.
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