Please use this identifier to cite or link to this item: http://hdl.handle.net/2122/7887
Authors: Pierdominici, S. 
Title: Studio multidisciplinare per la caratterizzazione ed identificazione di aree sismicamente attive in Appennino: metodi geologici, geofisici e statistici
Issue Date: 2004
Keywords: Borehole breakout
Leak-off analysis
Active Faults
Earthquake
Central Apennines
Southernl Apennines
Subject Classification04. Solid Earth::04.06. Seismology::04.06.01. Earthquake faults: properties and evolution 
04. Solid Earth::04.07. Tectonophysics::04.07.05. Stress 
04. Solid Earth::04.07. Tectonophysics::04.07.07. Tectonics 
05. General::05.01. Computational geophysics::05.01.04. Statistical analysis 
Abstract: Lo studio effettuato in questa tesi di Dottorato ha lo scopo di integrare metodologie di analisi diverse - geologiche, geofisiche e statistiche - per contribuire alla determinazione del potenziale sismico, che è la diretta espressione dell’attività del campo di stress attualmente agente e responsabile della sismicità. Queste tre diverse metodologie sono state applicate in due aree selezionate ubicate lungo la catena appenninica, in corrispondenza delle conche intramontane di origine tettonica. La scelta di queste aree si basa anche sul presupposto che esse possano avere un notevole potenziale sismico essendo caratterizzate da importanti eventi storici di elevata magnitudo. Tra le metodologie applicate in questo studio, i metodi geologici mirano alla comprensione dell’evoluzione quaternaria delle depressioni intrappenniniche con particolare riguardo al riconoscimento ed alla valutazione delle evidenze di tettonica attiva. I metodi geofisici sono stati applicati per studiare e definire meglio il campo di stress attraverso l’analisi dei dati di borehole breakout, dei meccanismi focali dei terremoti e del test di Leak-off. Tutte le tecniche sono volte a determinare le componenti relative al campo di stress quali orientazione (Shmin ed asse-T), tipo di regime (normale, trascorrente o inverso) e sua quantificazione (pressioni in MPa). È stato inizialmente affrontato uno studio della sismicità storica e strumentale, attraverso l’analisi dei vari cataloghi, per integrare le conoscenze sulla geodinamica dell’Appennino, sull’assetto geologico-strutturale profondo, sulla definizione delle strutture sismogeniche, sulla distribuzione e sul potenziale sismico delle aree campioni. È stata affrontata l’analisi delle sequenze sismiche per determinare la distribuzione areale ed in profondità degli eventi, l’orientazione ed il tipo di regime di stress e la stima del tensore dello stress regionale mediante il metodo di inversione di GEPHART & FORSYTH (1984). Infine, sono stati applicati due metodi statistici per studiare la distribuzione spazio-temporale dei terremoti tramite due approcci non-parametrici: l’analisi multivariata che implementa il dato di sismicità con quello geologico-strutturale (FAENZA et al., 2003) ed il metodo di TANNER & WONG, 1984) che utilizza solo i dati di sismicità relativi ad un campione omogeneo. Infine, è stata calcolata la probabilità di evento nelle due aree campioni.
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