Please use this identifier to cite or link to this item: http://hdl.handle.net/2122/7738
Authors: Galadini, Fabrizio* 
Ceccaroni, Emanuela* 
Falcucci, Emanuela* 
Gori, Stefano* 
Title: Le fasi di colluviamento tardoantiche nel Piano della Civita e la fine della frequentazione dell'abitato di Alba Fucens. Atti del Convegno in memoria di Joseph Mertens.
Issue Date: 2012
Keywords: colluvi
epoca tardoantica
Abruzzo
Alba Fucens
Subject Classification04. Solid Earth::04.04. Geology::04.04.08. Sediments: dating, processes, transport 
Abstract: L’evidenza di abbandono di un abitato antico successivamente ad un forte terremoto porta logicamente ad ipotizzare una relazione diretta tra i due eventi. Ciò vale tanto più in riferimento all’età tarda, considerando che la catastrofe naturale potrebbe inserirsi in un quadro di decadenza preesistente dell’insediamento. Un’ipotesi come questa potrebbe toccare Alba Fucens, ove sono chiare e numerose le evidenze del terremoto tardoantico e ancora più chiaro è il fatto che l’insediamento, a un certo punto della sua storia e successivamente al terremoto, fu abbandonato. Tuttavia, su un piano generale, è opportuno sottolineare che la tesi secondo cui l’abbandono di un abitato antico sia da riferirsi esclusivamente a un forte terremoto deve essere sottoposta ad analisi di più ampia prospettiva. Queste devono coinvolgere aspetti difficilmente quantificabili, come gli effetti sulla popolazione del venir meno del tessuto urbanistico ed edilizio o – in senso ancora più ampio – la risposta delle società antiche alle ovvie ricadute economiche a scala locale o al cambiamento del tessuto relazionale con il territorio pure sinistrato. Le informazioni archeologiche relative ad Alba Fucens sembrano alimentare l’ipotesi della continuità abitativa su un ampio arco cronologico plurisecolare che include il momento dell’evento sismico, secondo il modello generale dello sviluppo “verticale”, in situ, degli abitati antichi periodicamente afflitti dalle conseguenze dei terremoti distruttivi, suggerito – a esempio – nel lavoro di Ambraseys (2005). In effetti, già Mertens (1991) citò le evidenze stratigrafiche di una continuità della vita nell’abitato di Alba colpito dal terremoto1, seppure con modalità precarie. Tali evidenze possono essere affiancate i) alle tracce di continuità abitativa tra Tarda Antichità e Alto Medioevo discusse nei più recenti lavori di Redi (2001) e Tulipani (2006) e ii) al ritrovamento di resti di strutture abitative tarde o altomedievali nel piazzale antistante il santuario di Ercole nelle ultime campagne di scavo (2008-2009). Sono altresì compatibili con la fonte che cita l’accampamento di militari bizantini durante la guerra gotica (Procopio, Bell. Goth., II, 7). Tutte 1 - Tale evento sismico è attributo da Mertens (1991) al IV secolo d.C.; in precedenza, l’autore (Mertens, 1981) aveva riferito di “catastrofi che si abbatterono sulla città alla fine del IV e nel corso del V secolo”. Il terremoto è invece attribuito al V-VI secolo da Galadini (2006) e Galadini et al. (2010). 2 evidenze e vicende apparentemente successive al terremoto distruttivo. Sembra pertanto chiaro che le ragioni dell’abbandono definitivo e completo dell’abitato storico non siano da riferirsi soltanto agli effetti – diretti e forse nemmeno indotti e di lungo periodo – dell’evento sismico tardoantico. In questo articolo, dopo una breve sintesi sullo stato delle conoscenze relative al terremoto che nella Tarda Antichità colpì Alba Fucens, si fornirà un’interpretazione sull’origine dei sedimenti che ricoprivano i resti archeologici prima delle attività di scavo. Tali successioni, risultanti dai processi sedimentari naturali e culturali che hanno interessato l’area dell’abitato antico, saranno descritte in dettaglio nell’Appendice 1. Nella prospettiva di questa analisi, sembra utile segnalare che, dal punto di vista geomorfologico, il Piano della Civita – area che ospita i resti attualmente visibili della città – si deve considerare come una sorta di piccolo bacino, cioè come un’entità fisiografica naturalmente predisposta alla sedimentazione, in funzione delle condizioni al contorno, rappresentate sostanzialmente dalla stabilità dei versanti adiacenti. L’interpretazione in termini di modalità deposizionale delle varie unità stratigrafiche che riempivano il Piano della Civita e la definizione dell’età della sedimentazione forniranno spunti per meglio definire la storia ambientale del sito e i suoi effetti sull’insediamento di Alba Fucens.
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