Rumors: A un tale je arisurta che a Roma, all'unnici de maggio...

Abstract

Il presente lavoro parla, con taglio scientifico leggero, di dicerie, chiacchiere, bufale e leggende metropolitane. La psicologia sociale, più elegantemente, le definisce rumor (rumour in inglese britannico), utilizzando la parola latina che significa appunto rumore, voce, diceria, pettegolezzo. I rumors, nella comunicazione pubblica, economica, politica, scientifica e culturale, indicano una notizia, presumibilmente vera, che circola senza però essere stata confermata o resa evidente. La storia scientifica dei rumors viene ripercorsa brevemente dall’Antica Roma, alla Seconda Guerra Mondiale, fino ad arrivare all’era di internet ed ai nostri giorni. Si proverà a rispondere ad alcune domande che possono essere utili e far riflettere chi fa scienza oggi: cosa sono i rumors; come nascono; come si diffondono; a quali leggi rispondono; come combatterli. Un ultimo interrogativo riguarda la collocazione dei rumors in ambito scientifico. La scienza oggi viene distinta in pesante e leggera, termini con i quali si indicano, rispettivamente, le scienze naturali, che indagano la natura, e le scienze sociali/umane, che indagano l'uomo in tutte le sue sfaccettature e forse i rumors, in quanto tali, costituiscono proprio il ponte di collegamento sospeso tra queste due sponde: tra una “verità scientifica” ed una “verità umana”.