Please use this identifier to cite or link to this item: http://hdl.handle.net/2122/7565
Authors: Marzorati, S.* 
Cattaneo, M.* 
D'Alema, E.* 
Frapiccini, M.* 
Ladina, C.* 
Monachesi, G.* 
Title: Sensori in pozzo della RSN dell'INGV
Journal: Miscellanea INGV 
Series/Report no.: 10/ (2011)
Publisher: INGV
Issue Date: 2011
URL: http://istituto.ingv.it/l-ingv/produzione-scientifica/miscellanea-ingv/copy_of_numeri-pubblicati-2010/2011-07-14.3583984884/download
Keywords: sensori
pozzo
borehole
noise sismico
Subject Classification04. Solid Earth::04.06. Seismology::04.06.06. Surveys, measurements, and monitoring 
Abstract: L’utilizzo di sensori in pozzo ha l’obiettivo di migliorare il rapporto segnale-disturbo per poter registrare segnali di eventi sismici in zone dove le registrazioni in superficie sono corrotte dai disturbi. Infatti, le registrazioni superficiali sono affette dal noise sismico ambientale il quale è particolarmente elevato in zone industrializzate a frequenze generalmente superiori ad 1 Hz [McNamara and Buland, 2004]. La RSN dell’INGV, gestita dal CNT [vedi Delladio, 2011 - in questo volume], è dotata attualmente di 6 sensori in pozzo, ubicati nelle seguenti località: Castelleone (CR), Imola (BO), Bellaria (RN), Senigallia (AN), Sansepolcro (AR), Città di Castello (PG). Le prime 4 località si trovano in pianura padana (Castelleone e Imola) e sulla costa adriatica (Bellaria e Senigallia): in questi siti l’utilizzo di un sensore in pozzo ha lo scopo di ottenere registrazioni in cui i disturbi antropici possano essere significativamente abbattuti, in quanto le aree citate sono tra le più industrializzate e urbanizzate del territorio nazionale [Marzorati and Bindi, 2006]. I pozzi di Sansepolcro e Città di Castello rientrano nell’area di interesse della Faglia Alto Tiberina, in cui terremoti di piccolissima magnitudo vengono registrati solo in siti particolarmente silenziosi dal punto di vista del noise sismico ambientale; perciò i due sensori in pozzo hanno lo scopo di avere un punto di osservazione più vicino alla sorgente dei segnali che si vogliono registrare. Nei prossimi paragrafi sono mostrati alcuni esempi utili per poter valutare l’efficienza dei sensori in pozzo.
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