Please use this identifier to cite or link to this item: http://hdl.handle.net/2122/6626
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dc.contributor.authorallDe Rubeis, V.; Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia, Sezione Roma1, Roma, Italiaen
dc.contributor.authorallCultrera, G.; Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia, Sezione Roma1, Roma, Italiaen
dc.contributor.authorallTheodoulidis, N.; Institute of Engineering Seismology and Earthquake Engineering (ITSAK), Thessaloniki, Greciaen
dc.contributor.authorallBard, P.-Y.; Laboratoire de Geophysique Interne et Tectonophysique, Université Joseph Fourier, Grenoble, Franciaen
dc.contributor.authorallCadet, H.; Laboratoire de Geophysique Interne et Tectonophysique, Université Joseph Fourier, Grenoble, Franciaen
dc.date.accessioned2011-01-13T12:37:57Zen
dc.date.available2011-01-13T12:37:57Zen
dc.date.issued2010-10en
dc.identifier.urihttp://hdl.handle.net/2122/6626en
dc.description.abstractL’ultimo ventennio ha visto lo sviluppo e l’uso di tre metodi empirici per l’analisi degli effetti di sito: Standard Spectral Ratio (SSR), Horizontal-to-Vertical Spectral Ratio da registrazioni sismiche (HVSR) e Horizontal-to-Vertical Spectral Ratio da registrazioni di rumore ambientale (HVN). SSR è considerato il metodo empirico di riferimento per rilevare le amplificazioni in funzione della frequenza. HVSR e HVN, invece, danno una stima realistica della frequenza fondamentale ma, generalmente, non riescono a fornire valori affidabili di amplificazione. Nel presente lavoro sono state utilizzate le registrazioni sismiche effettuate in 168 siti provenienti da diverse aree geografiche e per cui sono stati calcolati tutti e tre i tipi di rapporti spettrali (Haghsenas et al., 2008). Su questi dati abbiamo applicato delle analisi statistiche multivariate quali la correlazione canonica (Davis, 2002), con lo scopo di mettere in evidenza e quantificare le correlazioni tra i differenti rapporti spettrali nell’intero intervallo di frequenza compreso tra 0.2Hz e 10Hz. Questo tipo di analisi permette inoltre di associare alle correlazioni una stima della loro significatività ed è stata già utilizzata da Theodulidis et al. (2008) per studiare la relazione tra HVN e danneggiamento in aree urbane. I risultati mostrano che la correlazione tra HVN e HVSR è molto buona ad esclusione delle basse frequenze e che, per entrambe le tecniche, la presenza di un picco di amplificazione nell’intervallo 0.6-2 Hz è correlato ad un minimo per frequenze 3-10Hz. I picchi di amplificazione evidenziati da queste due tecniche sono inoltre correlabili con un più largo intervallo di frequenze nei rapporti SSR. Abbiamo quindi esteso l’analisi per correlare SSR, HVSR e HVN in bacini sedimentari (un subset dei dati utilizzati) con parametri geofisici e geometrici. La riduzione del numero dei dati deriva dall’esigenza di avere siti con una buona qualità di informazioni geofisiche e geometriche. Sono stati scelti cinque parametri indicatori delle velocità medie delle onde S e delle caratteristiche geometriche 2D della valle. Sebbene un più esteso data-set migliorerebbe l’analisi statistica, stabilendo migliori stime quantitative della correlazione tra rapporti spettrali e le caratteristiche geofisiche e geometriche dei bacini sedimentari, i nostri risultati mostrano chiaramente che le correlazioni tra SSR e HVN-HVSR esistono e si modulano in specifici intervalli di frequenza. Questo studio è stato condotto nell’ambito del progetto ToK ITSAK-GR EC (2006-2010).en
dc.language.isoItalianen
dc.relation.ispartofGNDT - 29° Convegno Nazionaleen
dc.subjectsite effecten
dc.subjectambient noiseen
dc.subjectstatistical analysisen
dc.titleAnalisi statistica degli effetti di sito da dati di terremoti e di rumore ambientale.en
dc.typeOral presentationen
dc.description.statusPublisheden
dc.subject.INGV04. Solid Earth::04.06. Seismology::04.06.04. Ground motionen
dc.description.ConferenceLocationPrato, Italiaen
dc.description.obiettivoSpecifico4.1. Metodologie sismologiche per l'ingegneria sismicaen
dc.description.fulltextopenen
dc.contributor.authorDe Rubeis, V.en
dc.contributor.authorCultrera, G.en
dc.contributor.authorTheodoulidis, N.en
dc.contributor.authorBard, P.-Y.en
dc.contributor.authorCadet, H.en
dc.contributor.departmentIstituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia, Sezione Roma1, Roma, Italiaen
dc.contributor.departmentIstituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia, Sezione Roma1, Roma, Italiaen
dc.contributor.departmentInstitute of Engineering Seismology and Earthquake Engineering (ITSAK), Thessaloniki, Greciaen
dc.contributor.departmentLaboratoire de Geophysique Interne et Tectonophysique, Université Joseph Fourier, Grenoble, Franciaen
dc.contributor.departmentLaboratoire de Geophysique Interne et Tectonophysique, Université Joseph Fourier, Grenoble, Franciaen
item.openairetypeOral presentation-
item.cerifentitytypePublications-
item.languageiso639-1it-
item.grantfulltextopen-
item.openairecristypehttp://purl.org/coar/resource_type/c_18cf-
item.fulltextWith Fulltext-
crisitem.author.deptIstituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (INGV), Sezione Roma1, Roma, Italia-
crisitem.author.deptIstituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (INGV), Sezione Roma1, Roma, Italia-
crisitem.author.deptITSAK, Thessaloniki, Grrece-
crisitem.author.deptLGIT, Grenoble, France-
crisitem.author.deptLaboratoire de Geophysique Interne et Tectonophysique, Université Joseph Fourier, Grenoble, Francia-
crisitem.author.orcid0000-0001-7119-631X-
crisitem.author.orcid0000-0002-3335-5655-
crisitem.author.parentorgIstituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia-
crisitem.author.parentorgIstituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia-
crisitem.classification.parent04. Solid Earth-
crisitem.department.parentorgIstituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia-
crisitem.department.parentorgIstituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia-
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