Please use this identifier to cite or link to this item: http://hdl.handle.net/2122/6183
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dc.contributor.authorallCastellano, C.; Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia, Sezione CNT, Roma, Italiaen
dc.contributor.authorallCucci, L.; Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia, Sezione Roma1, Roma, Italiaen
dc.contributor.authorallTertulliani, A.; Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia, Sezione Roma1, Roma, Italiaen
dc.contributor.editorallSlejko, D.; ogsen
dc.date.accessioned2010-11-03T14:58:08Zen
dc.date.available2010-11-03T14:58:08Zen
dc.date.issued2010-10-26en
dc.identifier.urihttp://hdl.handle.net/2122/6183en
dc.description.abstractEffetti rotazionali osservati a seguito del terremoto aquilano del 2009. C. Castellano1 , L. Cucci 1 A. Tertulliani 1 1 Ist. Naz. Geofisica e Vulcanologia, Roma I moti rotazionali del suolo sono stati a lungo ignorati dalla ricerca sismologica, sia perché ritenuti poco significativi (Gutenberg, 1927; Richter, 1958) sia per la difficoltà di misurare le sin troppo piccole ampiezze dei moti rotazionali. Ciononostante gli effetti rotazionali indotti dai terremoti sono da sempre oggetto di osservazione e largamente riportati nei reports. Mallet fu il primo a fornire un possibile meccanismo che spiegasse le rotazioni degli oggetti a seguito del terremoto Napoletano del 1857 (Mallet, 1862). In tempi recenti le rotazioni sono state messe in relazione con l’eterogeneità dello slip sul piano di faglia (Bouchon e Aki,1982; Takeo e Ito, 1997), oppure con l’assetto geologico e reologico locale Huang, 2003; Spudich e Fletcher,2008). Il terremoto del 6 aprile 2009 nell’aquilano ha prodotto un notevole numero di effetti rotazionali su oggetti come camini, colonne, lapidi, capitelli ecc… Qui presentiamo il dataset di tali effetti consistente in 104 osservazioni in 37 diverse località. Il numero, la varietà e la distribuzione dei dati ci permette di ritenere che gli effetti osservati siano dovuti a effettivi moti rotatori. Dall’analisi dei dati si rileva che la maggioranza assoluta degli effetti riportati è stata osservata nella zona epicentrale e che gran parte delle osservazioni è localizzata dove lo scuotimento sismico è stato forte, ma non totalmente distruttivo. Inoltre, nella distribuzione degli effetti rotazionali troviamo evidenti indizi di direttività in direzione SE, che confermano che non c’è discrepanza tra rotazioni e danneggiamenti. Infine abbiamo eseguito analisi qualitative per riconoscere e valutare se alcuni fattori geologici e/o sismologici possano concorrere significativamente alle rotazioni di oggetti. Abbiamo trovato che geologia locale e amplificazione del moto influenzano fortemente gli effetti rotazionali, mentre il contributo della sorgente sismica gioca solo un ruolo secondario nell’amplificare i moti rotazionali al sito.en
dc.language.isoItalianen
dc.relation.ispartofGNGTSen
dc.subjecteffettien
dc.subjectterremotoen
dc.subjectearthquake effectsen
dc.subjectrotazionien
dc.subjectrotationen
dc.titleEffetti rotazionali osservati a seguito del terremoto aquilano del 2009en
dc.typePoster sessionen
dc.description.statusPublisheden
dc.description.ConferenceLocationPratoen
dc.relation.referencesBouchon, M., and K. Aki (1982). Strain, tilt, and rotation associated with strong ground motion in the vicinity of earthquake faults, Bull. Seism. Soc. Am. 72 1717-1738. Gutenberg, B. (1927). Grundlagen der Erdbebenkunde, univ. Frankfurt a/M, 189 pp. Huang, B.-S. (2003). Ground rotational motions of the 1999 Chi-Chi, Taiwan, earthquake as inferred from dense array observations, Geophys. Res. Lett. 30 1307. Mallet, R. (1862). Great Neapolitan Earthquake of 1857: the first principles of observational seismology as developed in the Report to the Royal Society of London of the expedition made by command of the Society into the interior of the Kingdom of Naples to investigate the circumstances of the great earthquake of December 1857, 2 Volumes, Chapman and Hall, London. Richter, C.F. (1958). Elementary seismology, W.H. Freeman and Company, San Francisco, 129-132. Spudich, P., and J.B. Fletcher (2008). Observation and prediction of dynamic ground strains, tilts, and torsions caused by the Mw6.0 2004 Parkfiled, California, earthquake and aftershocks, derived from UPSAR array observations, Bull. Seism. Soc. Am. 98 1898-1914. Takeo, M., and H.M. Ito (1997). What can be learned from rotational motions excited by earthquakes?, Geophys. J. Int. 129 319-329.en
dc.description.obiettivoSpecifico5.1. TTC - Banche dati e metodi macrosismicien
dc.description.fulltextopenen
dc.contributor.authorCastellano, C.en
dc.contributor.authorCucci, L.en
dc.contributor.authorTertulliani, A.en
dc.contributor.departmentIstituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (INGV), Sezione ONT, Roma, Italiaen
dc.contributor.departmentIstituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia, Sezione Roma1, Roma, Italiaen
dc.contributor.departmentIstituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia, Sezione Roma1, Roma, Italiaen
dc.contributor.editorSlejko, D.en
dc.contributor.editordepartmentogsen
item.openairetypePoster session-
item.cerifentitytypePublications-
item.languageiso639-1it-
item.grantfulltextopen-
item.openairecristypehttp://purl.org/coar/resource_type/c_18cf-
item.fulltextWith Fulltext-
crisitem.author.deptIstituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (INGV), Sezione Roma1, Roma, Italia-
crisitem.author.deptIstituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (INGV), Sezione Roma1, Roma, Italia-
crisitem.author.deptIstituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (INGV), Sezione Roma1, Roma, Italia-
crisitem.author.orcid0000-0001-6072-245X-
crisitem.author.orcid0000-0002-0238-2730-
crisitem.author.orcid0000-0002-3746-0858-
crisitem.author.parentorgIstituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia-
crisitem.author.parentorgIstituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia-
crisitem.author.parentorgIstituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia-
crisitem.department.parentorgIstituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia-
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