Please use this identifier to cite or link to this item: http://hdl.handle.net/2122/6183
Authors: Castellano, C.* 
Cucci, L.* 
Tertulliani, A.* 
Title: Effetti rotazionali osservati a seguito del terremoto aquilano del 2009
Editors: Slejko, D. 
Issue Date: 26-Oct-2010
Keywords: effetti
terremoto
earthquake effects
rotazioni
rotation
Abstract: Effetti rotazionali osservati a seguito del terremoto aquilano del 2009. C. Castellano1 , L. Cucci 1 A. Tertulliani 1 1 Ist. Naz. Geofisica e Vulcanologia, Roma I moti rotazionali del suolo sono stati a lungo ignorati dalla ricerca sismologica, sia perché ritenuti poco significativi (Gutenberg, 1927; Richter, 1958) sia per la difficoltà di misurare le sin troppo piccole ampiezze dei moti rotazionali. Ciononostante gli effetti rotazionali indotti dai terremoti sono da sempre oggetto di osservazione e largamente riportati nei reports. Mallet fu il primo a fornire un possibile meccanismo che spiegasse le rotazioni degli oggetti a seguito del terremoto Napoletano del 1857 (Mallet, 1862). In tempi recenti le rotazioni sono state messe in relazione con l’eterogeneità dello slip sul piano di faglia (Bouchon e Aki,1982; Takeo e Ito, 1997), oppure con l’assetto geologico e reologico locale Huang, 2003; Spudich e Fletcher,2008). Il terremoto del 6 aprile 2009 nell’aquilano ha prodotto un notevole numero di effetti rotazionali su oggetti come camini, colonne, lapidi, capitelli ecc… Qui presentiamo il dataset di tali effetti consistente in 104 osservazioni in 37 diverse località. Il numero, la varietà e la distribuzione dei dati ci permette di ritenere che gli effetti osservati siano dovuti a effettivi moti rotatori. Dall’analisi dei dati si rileva che la maggioranza assoluta degli effetti riportati è stata osservata nella zona epicentrale e che gran parte delle osservazioni è localizzata dove lo scuotimento sismico è stato forte, ma non totalmente distruttivo. Inoltre, nella distribuzione degli effetti rotazionali troviamo evidenti indizi di direttività in direzione SE, che confermano che non c’è discrepanza tra rotazioni e danneggiamenti. Infine abbiamo eseguito analisi qualitative per riconoscere e valutare se alcuni fattori geologici e/o sismologici possano concorrere significativamente alle rotazioni di oggetti. Abbiamo trovato che geologia locale e amplificazione del moto influenzano fortemente gli effetti rotazionali, mentre il contributo della sorgente sismica gioca solo un ruolo secondario nell’amplificare i moti rotazionali al sito.
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