Please use this identifier to cite or link to this item: http://hdl.handle.net/2122/4741
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dc.contributor.authorallCasula, G.; Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia, Sezione Bologna, Bologna, Italiaen
dc.date.accessioned2008-12-15T09:59:54Zen
dc.date.available2008-12-15T09:59:54Zen
dc.date.issued1997-10en
dc.identifier.urihttp://hdl.handle.net/2122/4741en
dc.description.abstractLa realizzazione di sensori gravimetrici tipo massa-molla (es. il microgravimetro Lacoste-Romberg Modello D) ha consentito negli ultimi decenni di misurare la variazione dell'accelerazione di gravità delta g con precisione dell'ordine di 10**-9 - 10**-10 g. Tali misure, effettuate con l'ausilio di apparati di conversione analogico-digitale e registrazione su supporti magnetici, forniscono una stima delle varazioni temporali di g dovute a fenomeni geofisici come la marea o le variazioni legate alla pressione atmosferica. A partire dagli anni ottanta è nata una nuova generazione di gravimetri, i superconduttori, estremamente più affidabili e precisi dei sensori massa-molla, in quanto progettati specificamente per costituire stazioni di marea. In tali strumenti la forza di richiamo elastica della molla viene sostituita dalla forza di campo magnetico generata da due bobine superconduttrici termostatizzate alla temperatura dell'elio liquido. Tale meccanismo consente di eliminare i problemi tipici dei gravimetri meccanici come la deriva dovuta all'isteresi elastica della molla, le disomogeneità di rotazione della vite senza fine, eccetera. Per effetto di queste loro caratteristiche strutturali i gravimetri superconduttori consentono di registrare le variazioni di g con precisioni superiori di circa due ordini di grandezza rispetto a quelle dei gravimetri meccanici, e si ipotizza che siano sensibili ad altri fenomeni geodinamici come ad esempio la variazione del livello medio dei mari, l'effetto gravitazionale del moto del polo o alle oscillazioni libere della terra dovute ai terremoti. In questo lavoro vengono presentate alcune problematiche inerenti alla gestione di una stazione gravimetrica (Brasimone), fornita di gravimetro superconduttore, insieme con alcuni risultati preliminari dell'analisi dei dati registrati.en
dc.language.isoItalianen
dc.publisher.nameINGVen
dc.relation.ispartofPINGen
dc.relation.ispartofseries591en
dc.subjectGravityen
dc.subjectGravimeteren
dc.subjectEarth Tidesen
dc.subjectMeasurementsen
dc.titleMisura ed Analisi delle maree terrestri: la stazione gravimetrica del Brasimoneen
dc.typearticleen
dc.description.statusPublisheden
dc.type.QualityControlPeer-revieweden
dc.description.pagenumber1-20en
dc.subject.INGV04. Solid Earth::04.02. Exploration geophysics::04.02.02. Gravity methodsen
dc.description.obiettivoSpecifico1.8. Osservazioni di geofisica ambientaleen
dc.description.journalTypeN/A or not JCRen
dc.description.fulltextopenen
dc.contributor.authorCasula, G.en
dc.contributor.departmentIstituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia, Sezione Bologna, Bologna, Italiaen
item.openairetypearticle-
item.cerifentitytypePublications-
item.languageiso639-1it-
item.grantfulltextopen-
item.openairecristypehttp://purl.org/coar/resource_type/c_18cf-
item.fulltextWith Fulltext-
crisitem.author.deptIstituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (INGV), Sezione Bologna, Bologna, Italia-
crisitem.author.orcid0000-0001-7934-2019-
crisitem.author.parentorgIstituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia-
crisitem.classification.parent04. Solid Earth-
crisitem.department.parentorgIstituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia-
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