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Misure di flusso di Geo-gas (CO2, etc…) con il “Sistema SAP” con polle gassose a flusso macroscopico”. I casi della Val Comino e Palidoro
Language
English
Obiettivo Specifico
2.4. TTC - Laboratori di geochimica dei fluidi
Status
Published
JCR Journal
N/A or not JCR
Title of the book
Issue/vol(year)
45/ (2007)
Publisher
INGV
Pages (printed)
1-24
Issued date
October 1, 2007
Abstract
L’UR 11 del Progetto DPC 2005-2007 V5 “Diffuse Degassing in Italy” ha configurato e testato un sistema in grado di effettuare misure di flusso di emissioni gassose naturali “ad alta portata” (con particolare riferimento alla CO2, ma anche di altri geo-gas), disponendo dei dati di composizione chimica del gas stesso, denominandolo SAP = “Sistema di misura di flusso geo-gas ad Alta Portata”.
Ci si focalizza in questo II anno di progetto su emissioni “eclatanti”, associate a piccoli laghetti o “polle” naturali, in zone dove storicamente si è verificata l’emissione più o meno marcata e continua di flussi gassosi; in particolare iniziando nelle aree della Val Comino (Basso Lazio) e di Palidoro (Alto Lazio).
L’applicazione delle metodologie segue il lavoro intrapreso da Rogie et al. (2000), con in più una maggiore versatilità rispetto a quest’ultimo lavoro, dovuta ad una diversa geometria del sistema convogliatore del gas da allocarsi sull’emissione gassosa ed all’utilizzo di materiali più adattabili alle varie condizioni di campagna. Il sistema è stato concepito inoltre con l’intenzione di quantizzare con precisione non solo i flussi di CO2, ma anche degli altri geo-gas, semplicemente diminuendo il diametro del tubo di uscita del gas.
Nella presente relazione si discute solamente del flusso di CO2, ma conoscendo la concentrazione degli altri gas delle medesime polle studiate si risale facilmente ai flussi degli altri gas (H2S, CH4, etc…).
La CO2 presenta effetti tossici acuti immediati sull’apparato respiratorio: per tempi di esposizione fino a 15 minuti e per concentrazioni in atmosfera che raggiungono il 5% la CO2 provoca vasocostrizione ed incremento della attività respiratoria; per concentrazioni >10% provoca paralisi respiratoria e svenimento; mentre per concentrazioni > 25% determina il decesso immediato. Tali effetti sono accresciuti dal fatto che la specie non presenta colore ed odore con la conseguente impossibilità di essere notata per tempo dagli organi sensoriali. Inoltre, essendo più pesante dell’aria, tende a formare delle dense nubi tossiche che seguono la topografia del luogo accumulandosi per lo più nelle zone depresse prossime alla zona di emissione. E’ risultato per tanto urgente, in linea con il Progetto DPC 2005-2007 V5, quantificare i flussi giornalieri di gas emesso dalle macro-polle emissive di CO2 come quella di Palidoro e della Val Comino.
Visto l’alto grado di tossicità dei gas emessi, manifestato dalla presenza più o meno continua di animali morti nei siti d’indagine, tale ricerca ha come priorità di protezione civile la valutazione dei valori di flusso di CO2 e delle sue implicazioni in termini di “pericolosità” e “valore esposto” nei riguardi di persone ed animali residenti nelle zone in esame; anche considerando il ruolo di carrier dell’anidride carbonica per altri geogas pericolosi per la salute umana come ad esempio il Radon (Pizzino et. al. 2002; Voltaggio, 2003). Già in passato, altri siti degassanti del territorio nazionale, hanno determinato incidenti letali anche ai danni di persone (Chiodini & Frondini, 2001; Pizzino et al., 2000; Voltaggio 2003). La pericolosità di tali fenomeni di degassamento è poi accresciuta dalla presenza di zone geomorfologicamente depresse: le stesse “polle” ed i solchi e i rivoli prossimi alle zone di emissione. Tali elementi morfologici accumulano e veicolano le miscele gassose a CO2 dominante che essendo più pesanti dell’aria tendono a stagnare nei primi strati di atmosfera a contatto con il suolo. In tal senso anche le condizioni di circolazione atmosferica locale giocano un importante ruolo nel favorire o sminuire l’accumulo dei gas.
La presente relazione descrive le prime 2 esperienze di misura di flusso tramite quello che definiamo “Sistema di misura di flusso geo-gas ad Alta Portata” (SAP). Il SAP è come si diceva concettualmente analogo al sistema GCD (Inflatable gas Capturing Device) descritto da Rogie et al., (2000).
Ci si focalizza in questo II anno di progetto su emissioni “eclatanti”, associate a piccoli laghetti o “polle” naturali, in zone dove storicamente si è verificata l’emissione più o meno marcata e continua di flussi gassosi; in particolare iniziando nelle aree della Val Comino (Basso Lazio) e di Palidoro (Alto Lazio).
L’applicazione delle metodologie segue il lavoro intrapreso da Rogie et al. (2000), con in più una maggiore versatilità rispetto a quest’ultimo lavoro, dovuta ad una diversa geometria del sistema convogliatore del gas da allocarsi sull’emissione gassosa ed all’utilizzo di materiali più adattabili alle varie condizioni di campagna. Il sistema è stato concepito inoltre con l’intenzione di quantizzare con precisione non solo i flussi di CO2, ma anche degli altri geo-gas, semplicemente diminuendo il diametro del tubo di uscita del gas.
Nella presente relazione si discute solamente del flusso di CO2, ma conoscendo la concentrazione degli altri gas delle medesime polle studiate si risale facilmente ai flussi degli altri gas (H2S, CH4, etc…).
La CO2 presenta effetti tossici acuti immediati sull’apparato respiratorio: per tempi di esposizione fino a 15 minuti e per concentrazioni in atmosfera che raggiungono il 5% la CO2 provoca vasocostrizione ed incremento della attività respiratoria; per concentrazioni >10% provoca paralisi respiratoria e svenimento; mentre per concentrazioni > 25% determina il decesso immediato. Tali effetti sono accresciuti dal fatto che la specie non presenta colore ed odore con la conseguente impossibilità di essere notata per tempo dagli organi sensoriali. Inoltre, essendo più pesante dell’aria, tende a formare delle dense nubi tossiche che seguono la topografia del luogo accumulandosi per lo più nelle zone depresse prossime alla zona di emissione. E’ risultato per tanto urgente, in linea con il Progetto DPC 2005-2007 V5, quantificare i flussi giornalieri di gas emesso dalle macro-polle emissive di CO2 come quella di Palidoro e della Val Comino.
Visto l’alto grado di tossicità dei gas emessi, manifestato dalla presenza più o meno continua di animali morti nei siti d’indagine, tale ricerca ha come priorità di protezione civile la valutazione dei valori di flusso di CO2 e delle sue implicazioni in termini di “pericolosità” e “valore esposto” nei riguardi di persone ed animali residenti nelle zone in esame; anche considerando il ruolo di carrier dell’anidride carbonica per altri geogas pericolosi per la salute umana come ad esempio il Radon (Pizzino et. al. 2002; Voltaggio, 2003). Già in passato, altri siti degassanti del territorio nazionale, hanno determinato incidenti letali anche ai danni di persone (Chiodini & Frondini, 2001; Pizzino et al., 2000; Voltaggio 2003). La pericolosità di tali fenomeni di degassamento è poi accresciuta dalla presenza di zone geomorfologicamente depresse: le stesse “polle” ed i solchi e i rivoli prossimi alle zone di emissione. Tali elementi morfologici accumulano e veicolano le miscele gassose a CO2 dominante che essendo più pesanti dell’aria tendono a stagnare nei primi strati di atmosfera a contatto con il suolo. In tal senso anche le condizioni di circolazione atmosferica locale giocano un importante ruolo nel favorire o sminuire l’accumulo dei gas.
La presente relazione descrive le prime 2 esperienze di misura di flusso tramite quello che definiamo “Sistema di misura di flusso geo-gas ad Alta Portata” (SAP). Il SAP è come si diceva concettualmente analogo al sistema GCD (Inflatable gas Capturing Device) descritto da Rogie et al., (2000).
References
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