Please use this identifier to cite or link to this item: http://hdl.handle.net/2122/2486
Authors: Mele, G.* 
Favali, P.* 
Mattietti, G.* 
Title: Sismotettonica dell'area adriatica: interpretazione di dati sismologici recenti
Other Titles: Seismotectonics of the Adriatic area: interpretation of recent seismologic data
Journal: Mem. Soc. Geol. It. 
Series/Report no.: /45(1990)
Issue Date: 1990
Keywords: microplacca Adriatica
sismotettonica
Adriatic microplate
seismotectonics
Subject Classification04. Solid Earth::04.07. Tectonophysics::04.07.04. Plate boundaries, motion, and tectonics 
Abstract: La convergenza Africa-Eurasia, che ha dato origine alle catene montuose circum-mediterranee, ha provocato la frammentazione della zona di contatto tra le due placche in blocchi minori. Tra questi la microplacca adriatica ha giocato un ruolo determinante nell'evoluzione del Mediterraneo centrale e in particolare delle catene terziarie periadriatiche. I margini della microplacca sono stati definiti da diversi autori sulla base dell'attività sismica, con ipotesi anche recenti di un comportamento dinamico unitario del blocco adriatico, relativamente indeformato e asismico rispetto alle fasce orogeniche circostanti. Tale modello risulta tuttavia insufficiente a giustificare quanto emerge dall'analisi della sismicità recente dell'area: negli ultimi anni l'istituto Nazionale di Geofisica (ING) ha infatti notevolmente migliorato il sistema di acquisizione e di elaborazione dei dati sismici rilevati dalla Rete Sismica Nazionale Centralizzata (RSNC), che attualmente dispone di una copertura strumentale più omogenea del territorio. Ciò ha permesso di definire spazialmente con maggior precisione l'attività sismica italiana, compresa quella che ha interessato negli ultimi anni il bacino adriatico: dall'elaborazione dei nuovi dati si è infatti evidenziata una maggiore concentrazione degli ipocentri al di sotto del 43° parallelo, in una fascia a est del promontorio del Gargano. Questa zona ha un notevole significato geodinamico per la presenza di un'ampia fascia di deformazione, in corrispondenza dei due sistemi di faglie trascorrenti, noti in letteratura come faglie delle Tremiti e di Mattinata. Il verificarsi di terremoti con notevole rilascio di energia individua dunque un'importante zona sismogenetica nel basso Adriatico, finora poco studiato da questo punto di vista, che potrebbe modificare il quadro geodinamico del Mediterraneo centro-orientale. ENGLISH ABSTRACT: The convergence between the two plates Africa- Eurasia, which originated circum-Mediterranean mountain belts, determined the fragmentation of the collisional border in minor blocks. Among these the Adriatic microplate has played an important role in the evolution of the Centra1 Mediterranean region and, in particular, of the peri-Adriatic belts during Tertiary. The Adriatic microplate margins have been defined by severa1 authors on the basis of seismic activity, assuming also recently a unitary dynamical behaviour of the Adriatic block, considered relatively undeformed and aseismic compared with the peri- Adriatic belt. Nevertheless such a mode1 is inadeguate to justify the recent seismicity (1986-1990). During the last years the Istituto Nazionale di Geofisica (ING) has greatly improved the acquisition system and the elaboration of the seismic data, detected by the Telemetered National Seismic Network, providing a more homogeneous instrumental covering of territory. This fact has allowed a more precise spatial definition of the Italian seismic activity, including the one occurred in the last years within the Adriatic basin. In such a way a major hypocentral concentration has been possible to point out below 43' N latitude, on east of the Gargano headland. This area has a considerable geodynamical meaning due to a wide kinematic deformation belt, in coincidence of the two Tremiti and Mattinata regional strike-slip fault systems. The occurrence of strong earthquakes defines an important seismogenic structure in the Southern Adriatic, which would modify the geodynamical framework of the Central-Eastem Mediterranean.
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