Please use this identifier to cite or link to this item: http://hdl.handle.net/2122/11162
Authors: Giovani, Lucian* 
Vallocchia, Massimiliano* 
Antunes, Veronica* 
Lupi, Matteo* 
Obermann, Anne* 
Mazzini, Adriano* 
Sciarra, Alessandra* 
Ricci, Tullio* 
Moretti, Milena* 
Title: Esperimento di sismica passiva per lo studio di dettaglio dei vulcani di fango nella Riserva Naturale Regionale delle Salse di Nirano (Modena)
Journal: Rapporti Tecnici INGV 
Series/Report no.: 382/ (2017)
Issue Date: 7-Nov-2017
Keywords: Vulcani di fango
Salse di Nirano
Rete Sismica Mobile
Abstract: I vulcanelli di fango rappresentano l’espressione superficiale di sistemi geologici spesso caratterizzati da elevate pressioni dei fluidi in profondità che deviano dalle condizioni idrostatiche e che determinano la fuoriuscita di fluidi e fango. Morfologicamente un vulcano di fango è rappresentato da una piccola collina, alta da pochi decimetri a parecchi metri, che erutta argilla mista ad acqua, unita a sostanze saline come acque salso-bromo-iodiche, ed anche metano e idrocarburi (bitume). I vulcani di fango sono presenti in tutto il mondo e sono noti anche in Italia, dove sono spesso saliti alla ribalta in occasioni di sequenze sismiche importanti come in Emilia nel 2012 o nel centro Italia nel 2016 [EMERGEO, 2016]. Tra il 2012 e il 2013 sono stati svolti degli studi multidisciplinari per testare gli effetti pre- e post-sismici generati dai terremoti lontani ed è stata usata come laboratorio naturale la Riserva Naturale Regionale delle Salse di Nirano presso il comune di Fiorano Modenese (Modena), nota fin dall’antichità per tale fenomeno geologico [Lupi et al., 2016]. A seguire, nella primavera del 2016, per far luce sui segnali sismici associati all’attività di emissione di fango, è stata implementata una piccola rete sismica temporanea composta da 7 stazioni all’interno della Riserva. Lo scopo dell’esperimento era l’acquisizione continua per un periodo sufficiente da poter identificare i diversi tipi di segnali generati da questo sistema attivo e caratterizzarlo da un punto di vista sismologico. L’esperimento è frutto di una collaborazione internazionale tra il Dipartimento di Scienze della terra dell’Università di Ginevra (Université De Genève, Section of Earth and Environmental Sciences Section of Earth and Environmental Sciences UNIGE) e l’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (INGV). In questo rapporto tecnico, viene descritto l’esperimento di sismica passiva, ovvero la progettazione ed l’implementazione della rete temporanea che ha acquisito in locale dall’inizio del mese di aprile sino a fine giugno.
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