Please use this identifier to cite or link to this item: http://hdl.handle.net/2122/10937
Authors: Cafarella, Lili* 
Dominici, Guido* 
Di Mauro, Domenico* 
Lepidi, Stefania* 
Zirizzotti, Achille Emanuele* 
Title: Il nuovo manuale degli osservatori geomagnetici
Issue Date: 2016
Series/Report no.: rapporti tecnici INGV 362
Keywords: osservatori geomagnetici, geomagnetismo
Subject Classificationosservatori geomagnetici
Abstract: Il nostro pianeta è sede di un campo magnetico generato principalmente da correnti elettriche di origine interna alla Terra, che fluiscono nel nucleo esterno fluido, a cui si sovrappone un contributo dovuto a correnti elettriche presenti nella ionosfera e nella magnetosfera. Oggi sono sempre più numerosi i siti permanenti di misura del campo magnetico terrestre, sia per il crescente interesse in questo settore scientifico, che apporta importanti e autonomi contributi alle altre discipline della geofisica, che per la maggiore disponibilità di strumentazione, tecnologicamente migliorata e miniaturizzata a costi ridotti. I geomagnetisti hanno un interesse particolare allo studio del campo magnetico terrestre poiché nella magnetosfera si innescano una serie di fenomeni ancora poco noti e per questo particolarmente attraenti. Sulla scia di questo interesse sono stati installati molti punti di osservazione, gli osservatori geomagnetici, dove effettuare misure di campo magnetico con continuità e per lunghi intervalli temporali. Anche l’Italia rientra in questa tradizione. Già nel 1958, con il Prof. Franco Molina, veniva installato il primo osservatorio geomagnetico moderno su suolo italiano, a Preturo, a pochi km da L’Aquila. Oggi l’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia gestisce 3 osservatori sulla penisola e 2 in Antartide. La storia dell’evoluzione di questi siti di osservazione è lunga e ricca di aneddoti e fatti interessanti. In questo manuale gli autori vogliono fare il punto della situazione su quello che gli osservatori geomagnetici sono oggi (settembre 2016) in Italia. Vengono descritti brevemente gli osservatori, la strumentazione ivi installata e alcune accortezze messe a punto negli anni per gestire al meglio la strumentazione. Questo manuale non può certamente essere esaustivo, né tantomeno pretende di ricostruire interamente la storia dei nostri osservatori, che pure sarebbe interessante. Si vuole lasciare una traccia dello stato dell’arte riassumendo in particolare il percorso seguito in questi ultimi due anni di lavoro, dando così uno strumento a chi lavora e lavorerà presso gli osservatori gestiti dall’INGV. Gli autori ci tengono a sottolineare che il lavoro svolto presso gli osservatori è portato avanti da un gruppo di persone costituito da personale ricercatore, tecnologo e tecnico. Il contributo di tutti è stato ed è fondamentale per la realizzazione e la manutenzione di tutto quello che oggi abbiamo a disposizione.
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