Redazione della Mappa di Pericolosità Sismica prevista dall'Ordinanza PC del 20 marzo 2003, n.3274, All.1 Rapporto Conclusivo
Author(s)
Sponsors
Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (INGV)
Language
Italian
Obiettivo Specifico
4T. Sismicità dell'Italia
5T. Sismologia, geofisica e geologia per l'ingegneria sismica
6T. Studi di pericolosità sismica e da maremoto
4IT. Banche dati
Status
Published
Peer review journal
Yes
Date Issued
April 2004
Alternative Location
Subjects
Abstract
Questa iniziativa è stata rivolta a soddisfare l'esigenza di una mappa di pericolosità sismica di riferimento per l'individuazione delle zone sismiche, formulata dall'ordinanza PCM 20 marzo 2003 n.3274, All.l, che ne fissa criteri e scadenza (aprile 2004). In particolare, l'istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia, raccogliendo l'auspicio della Commissione Grandi Rischi del Dipartimento della Protezione Civile, ha promosso nel luglio 2003 la redazione della mappa coinvolgendo nella sua redazione esperti del mondo scientifico oltre che propri ricercatori, consegnando una prima versione in tempi molto brevi (novembre 2003). Pur condizionata in modo significativo dalla scadenza, questa ricerca ha utilizzato e elaborato un gran numero di dati e conoscenze prodotti di recente. In particolare:
i) è stata elaborata una nuova zonazione sismogenetica, denominata ZS9, a partire da un sostanziale ripensamento della precedente zonazione ZS4 (Meletti et al., 2000) alla luce delle evidenze di tettonica attiva e delle valutazioni sul potenziale sismogenetico acquisite negli ultimi anni. ZS9 è corredata, per ogni ZS, da un meccanismo focale prevalente e da un valore di profondità, determinati nella prospettiva di utilizzo con le relazioni di attenuazione descritte più sotto;
ii) è stata prodotta una versione aggiornata del catalogo CPTI (Gdl CPTI, 1999), detta CPTI2, mediante: i) la revisione dei parametri dei terremoti della zona etnea; ii) la determinazione di valori di Mw e ML per tutti gli eventi; iii) la ricompilazione ex-novo della porzione 1981-1992 e la sua estensione al 2002, utilizzando gli studi macrosismici e strumentali resi disponibili a partire dal 1999;
iii) sono state verificate alla luce dei dati dei terremoti più recenti le relazioni di attenuazione di amax definite a scala nazionale e europea, utilizzando distanze epicentrali calcolate in modo appropriato e le modifiche per i meccanismi focali prevalenti introdotte da Bommer et al. (2003). Inoltre, a partire da leggi di scala ricavate da dati strong- e weak-motion, sono state calibrate tre relazioni di attenuazione regionali, valide per tre macrozone; con approccio analogo è stata sviluppata una nuova relazione utilizzabili per le zone vulcaniche.
iv) sono stati determinati, con approcci storici e statistici, due insiemi di intervalli di completezza dei dati del catalogo CPTI2.
Secondo i criteri in uso nell'ambito scientifico internazionale, le procedure adottate per la compilazione della prima versione della mappa di amax con probabilità di superamento del 10% in 50 anni (Gruppo di Coordinamento, 2003) sono state sottoposte alla revisione di un gruppo di esperti di area europea, che ha fornito valutazioni e suggerimenti in modo sia collegiale che individuale. Conseguentemente, dati di ingresso e procedure sono stati migliorati in accordo con tali indicazioni.
La mappa definitiva, presentata nella pagina successiva e descritta nel seguito, è stata ottenuta come mediana di 16 mappe corrispondenti ad altrettanti rami di un albero logico. Ciascun ramo, cui viene attribuito un peso, esplora alternative riguardanti: i) le modalità di valutazione della completezza del catalogo; ii) le modalità di determinazione dei tassi di sismicità; iii) le relazioni di attenuazione del moto del suolo. La mappa è corredata da una misura dell'incertezza, espressa in termini di distribuzione dei valori dell'84mo percentile relativi al campione delle 16 mappe.
i) è stata elaborata una nuova zonazione sismogenetica, denominata ZS9, a partire da un sostanziale ripensamento della precedente zonazione ZS4 (Meletti et al., 2000) alla luce delle evidenze di tettonica attiva e delle valutazioni sul potenziale sismogenetico acquisite negli ultimi anni. ZS9 è corredata, per ogni ZS, da un meccanismo focale prevalente e da un valore di profondità, determinati nella prospettiva di utilizzo con le relazioni di attenuazione descritte più sotto;
ii) è stata prodotta una versione aggiornata del catalogo CPTI (Gdl CPTI, 1999), detta CPTI2, mediante: i) la revisione dei parametri dei terremoti della zona etnea; ii) la determinazione di valori di Mw e ML per tutti gli eventi; iii) la ricompilazione ex-novo della porzione 1981-1992 e la sua estensione al 2002, utilizzando gli studi macrosismici e strumentali resi disponibili a partire dal 1999;
iii) sono state verificate alla luce dei dati dei terremoti più recenti le relazioni di attenuazione di amax definite a scala nazionale e europea, utilizzando distanze epicentrali calcolate in modo appropriato e le modifiche per i meccanismi focali prevalenti introdotte da Bommer et al. (2003). Inoltre, a partire da leggi di scala ricavate da dati strong- e weak-motion, sono state calibrate tre relazioni di attenuazione regionali, valide per tre macrozone; con approccio analogo è stata sviluppata una nuova relazione utilizzabili per le zone vulcaniche.
iv) sono stati determinati, con approcci storici e statistici, due insiemi di intervalli di completezza dei dati del catalogo CPTI2.
Secondo i criteri in uso nell'ambito scientifico internazionale, le procedure adottate per la compilazione della prima versione della mappa di amax con probabilità di superamento del 10% in 50 anni (Gruppo di Coordinamento, 2003) sono state sottoposte alla revisione di un gruppo di esperti di area europea, che ha fornito valutazioni e suggerimenti in modo sia collegiale che individuale. Conseguentemente, dati di ingresso e procedure sono stati migliorati in accordo con tali indicazioni.
La mappa definitiva, presentata nella pagina successiva e descritta nel seguito, è stata ottenuta come mediana di 16 mappe corrispondenti ad altrettanti rami di un albero logico. Ciascun ramo, cui viene attribuito un peso, esplora alternative riguardanti: i) le modalità di valutazione della completezza del catalogo; ii) le modalità di determinazione dei tassi di sismicità; iii) le relazioni di attenuazione del moto del suolo. La mappa è corredata da una misura dell'incertezza, espressa in termini di distribuzione dei valori dell'84mo percentile relativi al campione delle 16 mappe.
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