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Dipartimento di Ingegneria Meccanica e Civile, Università di Modena e Reggio Emilia, Via Vignolese, 905 - Modena
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- PublicationOpen AccessANTARTIDE. Un osservatorio naturale per comprendere la Terra(2009)
; ; ; ; ; ; ; ; ; ; ; ; ; ; ; ; ; ; ; ; ; ; ; ; ; ;Meloni, A.; Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia, Sezione Roma2, Roma, Italia ;Cafarella, L.; Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia, Sezione Roma2, Roma, Italia ;De Franceschi, G.; Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia, Sezione Roma2, Roma, Italia ;Alfonsi, Lu.; Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia, Sezione Roma2, Roma, Italia ;Romano, V.; Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia, Sezione Roma2, Roma, Italia ;Morelli, A.; Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia, Sezione Bologna, Bologna, Italia ;Danesi, S.; Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia, Sezione Bologna, Bologna, Italia ;Grezio, A.; Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia, Sezione Bologna, Bologna, Italia ;Russi, M.; Istituto Nazionale di Oceanografia e Geofisica sperimentale (OGS), Borgo Grotta Gigante, 42/c - Trieste ;Guidarelli, M.; Dipartimento di Scienze della Terra, Università di Trieste, Via Weiss, 1 - Trieste ;Bonaccorso, A.; Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia, Sezione Catania, Catania, Italia ;Gambino, S.; Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia, Sezione Catania, Catania, Italia ;Capra, A.; Dipartimento di Ingegneria Meccanica e Civile, Università di Modena e Reggio Emilia, Via Vignolese, 905 - Modena ;Dubbini, M.; Dipartimento di Ingegneria Meccanica e Civile, Università di Modena e Reggio Emilia, Via Vignolese, 905 - Modena ;Pellegrini, A.; Ente per le Nuove tecnologie, l'Energia e l'Ambiente (ENEA - Casaccia), Via Anguillarese, 301 - Roma ;Gentili, U.; Ente per le Nuove tecnologie, l'Energia e l'Ambiente (ENEA - Casaccia), Via Anguillarese, 301 - Roma ;Mancini, F.; Dipartimento di Architettura e Urbanistica, Politecnico di Bari, Via Orabona, 4 - Bari ;Georgiadis, T.; Istituto di Biometeorologia (IBIMET), CNR, Via Gobetti, 101 - Bologna ;Nardini, M.; Istituto di Biometeorologia (IBIMET), CNR, Via Gobetti, 101 - Bologna ;Bonasoni, P.; Istituto di Scienze dell'Atmosfera e del Clima (ISAC), CNR, Via Gobetti, 101 - Bologna ;Vitale, V.; Istituto di Scienze dell'Atmosfera e del Clima (ISAC), CNR, Via Gobetti, 101 - Bologna ;Lupi, A.; Istituto di Scienze dell'Atmosfera e del Clima (ISAC), CNR, Via Gobetti, 101 - Bologna ;Cristofanelli, P.; Istituto di Scienze dell'Atmosfera e del Clima (ISAC), CNR, Via Gobetti, 101 - Bologna ;Snels, M.; Istituto di Scienze dell'Atmosfera e del Clima (ISAC), CNR, Via Fosso del Cavaliere, 100 - Roma ;Cairo, F.; Istituto di Scienze dell'Atmosfera e del Clima (ISAC), CNR, Via Fosso del Cavaliere, 100 - Roma; ; ; ; ; ; ; ; ; ; ; ; ; ; ; ; ; ; ; ; ; ; ; ; Molto è noto delle particolarissime condizioni che rendono l'Antartide un laboratorio veramente speciale per tante discipline. Tuttavia, per le Scienze della Terra il continente antartico ha un doppio interesse. Oltre ad essere un luogo poco conosciuto dove avvengono processi straordinari ed unici per il nostro pianeta, esso occupa anche una posizione privilegiata per la registrazione di dati geofisici. Questi dati sono essenziali per la comprensione globale di molti processi fisici e ci aiutano dunque a capire come la Terra "funziona" nel suo insieme. L'Antartide è, quindi, un luogo di osservazione cruciale per la conoscenza del pianeta in cui viviamo. I processi geofisici presentano variazioni su lunghi periodi. Di conseguenza, la registrazione di lunghe e ininterrotte serie temporali è un impegno basilare per gli osservatori geofisici. Come noi traiamo vantaggio dalle registrazioni della declinazione del campo magnetico fatte dai marinai del XVIII secolo, dalle cronologie degli effetti dei terremoti trovate in archivi storici e dalle informazioni sul tempo e sulle temperature dell'aria scritte negli antichi almanacchi, così dobbiamo impegnarci per acquisire ed allo stesso tempo conservare le registrazioni strumentali secondo i migliori livelli consentiti dalla tecnologia odierna. Seguendo queste considerazioni, il programma antartico Italiano - in modo simile ai programmi di altre nazioni - si sta prodigando in uno sforzo continuo nel mantenimento e nel miglioramento degli osservatori geofisici permanenti. Forse alcune di queste attività non forniscono dati con forte impatto immediato, ma la loro vera importanza si evidenzierà certamente in futuro. Il funzionamento degli osservatori geofisici antartici è anche un obbligo verso le prossime generazioni, per metterle in condizione di comprendere quello che a noi sfugge ancora.499 245