Please use this identifier to cite or link to this item: http://hdl.handle.net/2122/9529
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dc.contributor.authorallGalgaro, A.; CNR, Istituto per lo studio della Dinamica delle Grandi Masseen
dc.contributor.authorallTosi, L.; CNR, Istituto per lo studio della Dinamica delle Grandi Masseen
dc.date.accessioned2015-04-16T09:29:30Zen
dc.date.available2015-04-16T09:29:30Zen
dc.date.issued1999-06en
dc.identifier.urihttp://hdl.handle.net/2122/9529en
dc.description.abstractRIASSUNTO Nelle aree costiere e perilagunari del comprensorio meridionale veneziano l'approvvigionamento idrico ha risentito in più occasioni degli effetti negativi dell'intrusione di acque marine e lagunari nel sottosuolo. Per valutare l'estensione e la gravità della contaminazione salina è stato condotto un primo studio in un’area fortemente interessata dagli effetti di tale fenomeno, che si ripercuotono pesantemente nell'attività agricola, turistico-alberghiera e industriale. Lo studio è stato condotto con l'utilizzo di sondaggi elettrici verticali (S.E.V.) e con determinazioni del tenore salino dell'acqua di pozzi freatici ed artesiani, nonché dei fiumi, canali e scoli della rete idrografica. I risultati delle indagini hanno evidenziato che il settore litoraneo e quello di entroterra presentano entità e modalità di propagazione della contaminazione salina differenti. Nella fascia litoranea, costituita principalmente da sabbie di dune eoliche e di antichi cordoni litoranei, risiede una lente di acqua dolce con uno spessore di anche una decina di metri. Sottostante questa lente, la contaminazione salina può raggiungere i 70 metri di profondità. Nel settore di entroterra e di margine lagunare invece, la salinizzazione del sottosuolo è favorita dalla critica situazione altimetrica del territorio e dall'attività di bonifica idraulica. Infatti la soggiacenza del piano campagna rispetto al livello del mare, i pompaggi delle idrovore e la dispersione di acqua marina dalla rete idrografica riducono a pochi metri o addirittura annullano lo spessore dell'acqua freatica dolce superficiale rendendo la situazione particolarmente grave specialmente quando In contaminazione salina coinvolge i terreni coltivati. ABSTRACT The aim of this study is the evaluation of the salt water intrusion extent in coastal aquifers of the Southern Venetian Region. The groundwater salinity contamination was obtained by combining geophysical investigations, such as Vertical Electric Soundings (V.E.S) and Conductibility, Temperature, depth (CTD) measures of water samples, with stratigraphical data. In particular, 41 V.E.S., obtained with a maximum distance between the electrodes ranging from 300 to 2000 m, and CTD data of 17 selected water samples taken in the rivers, channels and wells, were considered. The study shows that the two dimensional extent of the saline contamination is mainly related to different geomorphology of the littoral and of the inland sectors. The littoral sector is characterized by a ground elevation up to three meters above mean sea level. The dune belt and paleolittoral strip sand formations constitute a well-developed phreatic aquifer with a fresh water body, up to 10 meters deep, floating on the saline water. The salt water contamination involves the aquifers and the aquitards below the fresh water body down to a depth of 70 meters. Reclaimed land constitutes the inland sector; because its ground level is about 2-3 meters below the mean sea level water, pumping is required to maintain the water level below land surface. The critical ground elevation, the water pumping and the marine water seepage in the rivers during high tides are the factors that seriously reduce the size of fresh water body and allow the salt water contamination of the agricultural soils. The extension of the salt water contamination of the aquifer-aquitard system is here shown by a series of profiles crossing the littoral strip and the lagoon margin. The collected data, although not sufficient to illustrate the complex interaction of the contamination factors, allowed the evaluation of the size and extent of the salt water intrusion process and constitute the base for further detailed studies.en
dc.language.isoItalianen
dc.publisher.nameConsiglio Nazionale dei Geologien
dc.relation.ispartofGeologia Tecnica & Ambientaleen
dc.relation.ispartofseries2/ (1999)en
dc.subjectIntrusione salinaen
dc.subjectSondaggi Elettrici Verticalien
dc.subjectChioggiaen
dc.subjectVeneziaen
dc.subjectContaminazione salinaen
dc.subjectIdrogeologia costieraen
dc.titleStudio dell'intrusione salina negli acquiferi costieri del comprensorio meridionale veneziano: risultati preliminarien
dc.title.alternativeStudy of salt water intrusion in coastal aquifers of the Southern Venetian Region: preliminary resultsen
dc.typearticleen
dc.description.statusPublisheden
dc.type.QualityControlPeer-revieweden
dc.description.pagenumber39-45en
dc.identifier.URLhttp://www.cngeologi.it/t/geologia-tecnica-e-ambientale/en
dc.subject.INGV05. General::05.08. Risk::05.08.02. Hydrogeological risken
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dc.description.obiettivoSpecifico6A. Monitoraggio ambientale, sicurezza e territorioen
dc.description.journalTypeN/A or not JCRen
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dc.relation.issn1722-0025en
dc.contributor.authorGalgaro, A.en
dc.contributor.authorTosi, L.en
dc.contributor.departmentCNR, Istituto per lo studio della Dinamica delle Grandi Masseen
dc.contributor.departmentCNR, Istituto per lo studio della Dinamica delle Grandi Masseen
item.openairetypearticle-
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crisitem.classification.parent05. General-
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