Please use this identifier to cite or link to this item: http://hdl.handle.net/2122/9435
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dc.contributor.authorallMarzorati, Simone; Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia, Sezione CNT, Roma, Italiaen
dc.contributor.authorallLauciani, Valentino; Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia, Sezione CNT, Roma, Italiaen
dc.date.accessioned2015-04-01T09:06:41Zen
dc.date.available2015-04-01T09:06:41Zen
dc.date.issued2015-01en
dc.identifier.urihttp://hdl.handle.net/2122/9435en
dc.description.abstractSQLX è un software che si propone come strumento per il controllo di qualità dei segnali sismici registrati in continuo dalle reti di monitoraggio. Attualmente è diventato un prodotto commerciale distribuito esclusivamente da Nanometrics Inc. (www.nanometrics.ca/products/sqlx) e sviluppato e supportato da Boaz Consultancy. SQLX sostituisce la vecchia versione conosciuta con il nome di PQLX. I maggiori utilizzatori del prodotto sono l’USGS-NEIC, l’IRIS-DMC e ORFEUS. La possibilità di verificare velocemente per ogni canale sismico acquisito le ordinate spettrali e la loro variabilità è utile per poter indagare i livelli di disturbo al sito, individuare le cause e le origini dei disturbi e monitorare le prestazioni degli strumenti. Infatti, l’elaborazione sistematica del segnale continuo e la produzione di parametri statistici che ne rappresentino il contenuto nel dominio delle frequenze evidenzia l’emergere delle caratteristiche stazionarie del rumore di fondo naturale presente in ogni sito, sempre presente ovunque si installi una stazione sismica. Il rumore di fondo può essere composto da sorgenti naturali e/o antropiche che si manifestano in differenti bande di frequenza a comporre una generale firma spettrale che è riconoscibile generalmente in tutti i siti di rilevamento. Questa forma dello spettro del rumore di fondo è ben riprodotta e contenuta all’interno di curve di riferimento ottenute dagli estremi di tutti i segnali registrati in siti differenti sul pianeta [Peterson, 1993]. Il rumore di fondo, per la sua natura aleatoria, ha un’ampia variabilità che in gran parte è contenuta all’interno delle curve di riferimento ed in generale si esprime con ben determinate caratteristiche. Ad esempio, se la strumentazione utilizzata lo permette, all’ interno dello spettro del rumore di fondo è sempre riconoscibile un picco spettrale intorno a 0.2 Hz generato dal segnale che si propaga a partire dai fondali marini al di sotto delle tempeste marine; oppure è caratterizzato da una risalita delle ampiezze con l’aumentare della frequenza al di sopra di 1 Hz se il sito è vicino a centri urbani e/o aree industriali. Quindi, risulta importante valutare quanto una stazione sismica sia disturbata rispetto agli obiettivi del monitoraggio sismico, confrontando le ampiezze spettrali dei segnali dei terremoti con quelle delle sorgenti di rumore sismico. Questa valutazione permette di definire quanto una stazione sismica risulta rumorosa e se è in grado di rilevare i segnali di eventi sismici. Inoltre, disponendo della strumentazione adeguata e all’avanguardia, è importante che tale strumentazione stia funzionando correttamente in modo da poterne sfruttare appieno le prestazioni. Individuando le anomalie e la loro periodicità all’interno del rumore di fondo medio di un sito, è possibile ipotizzare ed individuare guasti della strumentazione, malfunzionamenti e/o elementi che indicano possibili miglioramenti nelle configurazioni di installazione degli strumenti. Produrre un’analisi spettrale continua, il calcolo delle statistiche dei livelli di disturbo e l’archiviazione in un Database (DB) su centinaia di canali sismici sono operazioni che richiedono buone risorse di calcolo e strumenti software adeguati per permettere rapide analisi e per gestire la mole di dati prodotta. In questo rapporto è descritto il test di installazione e funzionamento eseguito con licenza di prova per verificare le potenzialità e le nuove opzioni di analisi del programma SQLX. Inoltre vengono mostrati alcuni esempi di consultazione dei risultati per descrivere come sfruttare SQLX per ipotizzare l’origine di alcune anomalie del segnale.en
dc.description.sponsorshipIstituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia, Centro Nazionale Terremotien
dc.language.isoItalianen
dc.relation.ispartofseries297en
dc.subjectSQLXen
dc.subjectdata qualityen
dc.subjectseismic ambient noiseen
dc.subjectqualità del datoen
dc.subjectrumore sismico ambientaleen
dc.titleSQLX: Test di Installazione e Funzionamentoen
dc.typereporten
dc.description.statusPublisheden
dc.type.QualityControlPeer-revieweden
dc.identifier.URLhttp://istituto.ingv.it/l-ingv/produzione-scientifica/rapporti-tecnici-ingv/rapporti-tecnici-2015/2015-01-29.5665731941en
dc.subject.INGV04. Solid Earth::04.06. Seismology::04.06.06. Surveys, measurements, and monitoringen
dc.relation.referencesCattaneo M., D’Alema E., Frapiccini M., Marzorati S. e Monachesi G., (2011). Acquisizione presso la sede di Ancona. Riassunti Estesi del I° workshop tecnico, Monitoraggio sismico del territorio nazionale: stato dell'arte e sviluppo delle reti di monitoraggio sismico, a cura di Marco Cattaneo e Milena Moretti, Miscellanea INGV, 10, pp. 124-127. D’Alema E. e Carannante S., (2012). Procedura automatica per il calcolo delle ShakeMaps e rilocalizzazione degli eventi presso la sede di Ancona dell’INGV-CNT, Rapporti Tecnici INGV, 225, 25 pp. Marzorati S., Carannante S., Cattaneo M., D’Alema E., Frapiccini M., Ladina C. e Monachesi G., (2012). Emergenza Sismica 2012 in Emilia Romagna: attività sperimentali di supporto alla rete sismica mobile INGV svolte dal personale della sede di Ancona, Rapporti Tecnici INGV, 236, 38 pp. McNamara D.E. and Buland P., (2004). Ambient noise levels in the continental United States, Bull. Seism. Soc. Am., 94, 4, pp.1517-1527. Monachesi G., Cattaneo M., Ladina C., Marzorati S., D’Alema E., Frapiccini M., Carannante S., Ferretti M., Sebastianelli M., Delladio A. e Selvaggi G., (2013). Esperienze di monitoraggio integrato: il caso della Rete Sismometrica dell’Italia Centro Orientale e dei suoi servizi, Quaderni di Geofisica, 106, 29 pp. Peterson J., (1993). Observation and modelling of seismic background noise, U.S.G.S. Tech. Rept., 93-322, pp. 1-95.en
dc.description.obiettivoSpecifico1IT. Reti di monitoraggio e Osservazionien
dc.description.fulltextopenen
dc.contributor.authorMarzorati, Simoneen
dc.contributor.authorLauciani, Valentinoen
dc.contributor.departmentIstituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (INGV), Sezione ONT, Roma, Italiaen
dc.contributor.departmentIstituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (INGV), Sezione ONT, Roma, Italiaen
item.openairetypereport-
item.cerifentitytypePublications-
item.languageiso639-1it-
item.grantfulltextopen-
item.openairecristypehttp://purl.org/coar/resource_type/c_93fc-
item.fulltextWith Fulltext-
crisitem.author.deptIstituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (INGV), Sezione ONT, Roma, Italia-
crisitem.author.deptIstituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (INGV), Sezione ONT, Roma, Italia-
crisitem.author.orcid0000-0002-5803-4882-
crisitem.author.orcid0000-0002-9672-7428-
crisitem.author.parentorgIstituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia-
crisitem.author.parentorgIstituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia-
crisitem.classification.parent04. Solid Earth-
crisitem.department.parentorgIstituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia-
crisitem.department.parentorgIstituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia-
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