Please use this identifier to cite or link to this item: http://hdl.handle.net/2122/9272
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dc.contributor.authorallAmato, V.; Dip. di Bioscienze e Territorio, Università degli Studi del Moliseen
dc.contributor.authorallAucielli, P. C. P.; Dip. di Scienze e Tecnologie, Università degli Studi di Napoli “Parthenopeen
dc.contributor.authorallBellucci Sessa, E.; Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia, Sezione OV, Napoli, Italiaen
dc.contributor.authorallCesarano, M.; Dip. di Bioscienze e Territorio, Università degli Studi del Moliseen
dc.contributor.authorallIncontri, P.; Dip. di Scienze e Tecnologie, Università degli Studi di Napoli “Parthenopeen
dc.contributor.authorallPappone, G.; Dip. di Scienze e Tecnologie, Università degli Studi di Napoli “Parthenopeen
dc.contributor.authorallValente, E.; Dip. di Bioscienze e Territorio, Università degli Studi del Moliseen
dc.contributor.authorallVilardo, G.; Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia, Sezione OV, Napoli, Italiaen
dc.contributor.editorallFederazione ASITAen
dc.date.accessioned2015-01-19T08:39:37Zen
dc.date.available2015-01-19T08:39:37Zen
dc.date.issued2014-10en
dc.identifier.urihttp://hdl.handle.net/2122/9272en
dc.description.abstractI bacini intramontani dell’Appennino centro-meridionale sono soggetti, sin dalla loro genesi (Pleistocene inferiore), a deformazioni del suolo, la cui non uniforme distribuzione e la cui diversa entità sono una risposta all’attività di faglie, intersecanti e bordanti le pianure, e al costipamento differenziale dei depositi costituenti le successioni sedimentarie di riempimento. Al fine di valutare la distribuzione spaziale dei movimenti verticali e le relative velocità, e di interpretarne correttamente le cause, è stato affrontato uno studio multidisciplinare che ha previsto l’elaborazione di dati radar con tecnica PSInSAR, lo studio geomorfologico e strutturale e l’analisi stratigrafica di dati di sottosuolo della piana di Venafro, ampia depressione tettonica interposta tra i M. delle Mainarde-M. di Venafro ed i M. del Matese e drenata dal F. Volturno. L’interpolazione dei dati PS, effettuata in ambiente GIS, riferita a due intervalli di tempo, 1995–2000 (ERS) e 2003–2008 (ENVISAT) ha permesso di valutare i ‘cumulative vertical displacements’ (mm), i ‘displacement rates’ (mm/a) e il ‘gradient field’ dei ‘displacement rates’, consentendo di individuare alcuni settori del bacino che si distinguono per tassi di subsidenza superiori alla media e per comportamento deformativo costante nel tempo. Risulta evidente una correlazione tra la distribuzione spaziale del quadro deformativo di natura interferometrica, lo sviluppo geometrico delle faglie che interessano la piana e la natura litologica del riempimento sedimentario. I valori maggiori di subsidenza si registrano nel settore centrale della piana, probabilmente indotti da un maggiore spessore dei depositi di riempimento, nonché dalla presenza di depositi argillo-sabbiosi poco addensati e più suscettibili al costipamento, così come dalla presenza di alcuni lineamenti tettonici orientati NE-SW e NW-SE. In particolare, i valori maggiori si registrano a valle di una scarpata morfologica, orientata NW-SE, coincidente anche con un importante ‘knick point’ del F. Volturno, oltre che a valle di una faglia, orientata NW-SE (Faglia dell’’Aquae Juliae’), attiva in tempi storici per aver dislocato l’acquedotto romano.en
dc.language.isoItalianen
dc.relation.ispartof18 Conferenza ASITAen
dc.subjectPS InSARen
dc.subjectGeomorphologyen
dc.titleLa valutazione delle deformazioni del suolo nella piana di Venafro mediante l’elaborazione di dati PSInSar, morfo-strutturali e stratigraficien
dc.typeConference paperen
dc.description.statusPublisheden
dc.subject.INGV04. Solid Earth::04.01. Earth Interior::04.01.02. Geological and geophysical evidences of deep processesen
dc.subject.INGV04. Solid Earth::04.03. Geodesy::04.03.01. Crustal deformationsen
dc.subject.INGV04. Solid Earth::04.04. Geology::04.04.09. Structural geologyen
dc.subject.INGV04. Solid Earth::04.07. Tectonophysics::04.07.07. Tectonicsen
dc.description.ConferenceLocationFirenzeen
dc.relation.referencesBrancaccio L., Cinque A., Romano P., Rosskopf C., Russo F., Santangelo N. & Santo A. (2000), “Carta geologica dei depositi quaternari e carta geomorfologica dell’Alta Valle del F. Volturno(Molise, Italia Meridionale)”. Note Illustrative. Il quaternario 10(2), 321-328. Cinque A., Ascione A. & Caiazzo C. (2000), “Distribuzione spazio-temporale e caratterizzazione della fagliazione quaternaria in Appennino Meridionale.” In: Galadini F., Meletti C. & Rebez A.: “Le ricerche del GNDT nel campo della pericolosità sismica (1996-1999). CNR, 203-218. Vilardo G., Ventura G., Terranova C., Matano F., Nardò S. (2008), “Ground deformation due to tectonic, hydrothermal, gravity, hydrogeological, and anthropic processes in the Campania Region(Southern Italy) from Permanent Scatterers Synthetic Aperture Radar Interferometry.” Remote Sensing of Environment 113:197- 212. Galli P.C., Naso J.A. (2009), “Unmasking the 1349 earthquake source (southern Italy): Paleoseismological and archaeoseismological indications from the Aquae Iuliae fault”. Journal of Structural Geology 31 (2009) 128–149.en
dc.description.obiettivoSpecifico2T. Tettonica attivaen
dc.description.obiettivoSpecifico5IT. Osservazioni satellitarien
dc.publisherFederazione ASITAen
dc.description.fulltextopenen
dc.contributor.authorAmato, V.en
dc.contributor.authorAucelli, P. C. P.en
dc.contributor.authorBellucci Sessa, E.en
dc.contributor.authorCesarano, M.en
dc.contributor.authorIncontri, P.en
dc.contributor.authorPappone, G.en
dc.contributor.authorValente, E.en
dc.contributor.authorVilardo, G.en
dc.contributor.departmentDip. di Bioscienze e Territorio, Università degli Studi del Moliseen
dc.contributor.departmentDip. di Scienze e Tecnologie, Università degli Studi di Napoli “Parthenopeen
dc.contributor.departmentIstituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia, Sezione OV, Napoli, Italiaen
dc.contributor.departmentDip. di Bioscienze e Territorio, Università degli Studi del Moliseen
dc.contributor.departmentDip. di Scienze e Tecnologie, Università degli Studi di Napoli “Parthenopeen
dc.contributor.departmentDip. di Scienze e Tecnologie, Università degli Studi di Napoli “Parthenopeen
dc.contributor.departmentDip. di Bioscienze e Territorio, Università degli Studi del Moliseen
dc.contributor.departmentIstituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia, Sezione OV, Napoli, Italiaen
item.openairetypeConference paper-
item.cerifentitytypePublications-
item.languageiso639-1it-
item.grantfulltextopen-
item.openairecristypehttp://purl.org/coar/resource_type/c_18cf-
item.fulltextWith Fulltext-
crisitem.author.deptDip. di Bioscienze e Territorio, Università degli Studi del Molise-
crisitem.author.deptIstituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (INGV), Sezione OV, Napoli, Italia-
crisitem.author.deptDepartment of Science and Technology, University of Naples “Parthenope”, Naples, Italy-
crisitem.author.deptDip. di Bioscienze e Territorio, Università degli Studi del Molise-
crisitem.author.deptIstituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (INGV), Sezione OV, Napoli, Italia-
crisitem.author.orcid0000-0003-2521-6476-
crisitem.author.orcid0000-0001-7240-4467-
crisitem.author.parentorgIstituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia-
crisitem.author.parentorgIstituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia-
crisitem.classification.parent04. Solid Earth-
crisitem.classification.parent04. Solid Earth-
crisitem.classification.parent04. Solid Earth-
crisitem.classification.parent04. Solid Earth-
crisitem.department.parentorgIstituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia-
crisitem.department.parentorgIstituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia-
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