CARATTERIZZAZIONE E DIFFERENZIAZIONE MINERALOGICA DEI LIVELLI SABBIOSI TARDO-QUATERNARI DEL LITORALE VENEZIANO

Abstract

Vengono riportati i risultati di uno studio mineralogico condotto sui sedimenti sabbiosi tardo quatemari sottostanti il cordone litorale veneziano compreso tra la foce del Fiume Brenta a Sud e quella del Sile a Nord. Sono stati analizzati 170 campioni indisturbati, provenienti da 18 sondaggi terebrati a carotaggio continuo fino a 25-30 m sotto il piano campagna. L'analisi mineralogica è stata eseguita su un minimo di 200 grani per campione utilizzando una microsonda elettronica (EPMA) equipaggiata con uno spettrometro a dispersione di energia (EDS). L'elaborazione dei dati analitici ha evidenziato una netta differenza di composizione mineralogica tra le sabbie di deposizione continentale tardo-pleistocenica e quelle di deposizione marino-Iagunare olocenica e la possibilità di discriminarle con la sola quantificazione dei principali componenti, quali: quarzo, feldspati, calcite, dolomite, miche e clorite. Questa marcata differenza di composizione mineralogica può quindi essere utilizzata per una migliore definizione del limite Pleistocene/Olocene, in particolare nelle situazioni in cui il caratteristico livello guida di argille sovraconsolidate, noto come caranto, è assente per erosione o per mancata formazione. L'elaborazione statistica dei dati analitici ha evidenziato inoltre che la composizione mineralogica media varia, sia con la profondità che areai mente, dal settore meridionale del litorale a quello settentrionale. Le variazioni mineralogiche verticali sono state attribuite all'evoluzione temporale degli ambienti deposizionali, principalmente legati alle variazioni climatiche degli ultimi 25.000 anni, mentre quelle areali, tra i due settori litoranei, sono dovute soprattutto alle differenze petrografiche delle aree di provenienza dei sedimenti. I sedimenti sabbiosi depositati durante l'ultima fase glaciale tardo-pleistocenica presentano una composizione mineralogica media abbastanza omogenea, mentre quelli di deposizione post-glaciale mostrano variazioni ben marcate.

This paper reports the results of a mineralogical investigation on 170 sand samples from 18 boreholes, 25-30 m deep and representative of Upper Quaternary sand sediments underlying the sandy littoral bar that separates the Lagoon of Venice from the open Adriatic Sea. A minimum of 200 grains, per sample, randomly chosen, have been analyzed using an Electron Microprobe (EPMA) equipped with an Energy Dispersion Spectrometer (EDS). The statistical elaboration of the analytical data indicates that the percentages of quartz, feldspars, carbonates, mica and chlorites for the sediments of the continental depositional environments are quite different from those of marine-Iagoonal environments. The mineralogical differentiation of sand sediments and their detailed characterization can be used to more accurately define the Holocene/Pleistocene boundary, particularly in those areas of the lagoon where the limit is not represented by the overconsolidated clay layer, typical of the last Pleistocene continental sedimentation, locally known as caranto. The average mineralogical composition also shows vertical and lateral variations. Generally, vertical variations are linked to changes in depositional environment conditions mainly due to climatic changes during the past 25,000 years. The lateral variations between the northern and southern areas of the Venetian littoral are related to the petrology of the source areas of sediments, the carbonate-rich Tagliamento, Piave, Sile, Adige and Brenta Rivers basins and the silicate-rich Po River basin from north to south, respectively. This study highlights that the average mineralogical composition of sands deposited during the last stage of the Wűrmian glaciation is relatively homogeneous while sand deposited during the post-glacial Flandrian transgression, shows very distinct variations.