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http://hdl.handle.net/2122/8246
Authors: | crescimbene, M.* La Longa, F.* |
Title: | Emozioni, sentimenti, percezione del mondo | Journal: | Miscellanea INGV - EDURISK 2002-2011 - 10 anni di progetti di educazione al rischio Roma, 30 novembre 2011 | Series/Report no.: | 13/(2012) | Publisher: | INGV | Issue Date: | 2012 | Keywords: | Educazione a rischio, emozioni, sentimenti e terremoti | Subject Classification: | 05. General::05.03. Educational, History of Science, Public Issues::05.03.99. General or miscellaneous | Abstract: | L’educazione è una sfida. Il presente e il futuro di una società si disegnano assumendosi un rischio educativo. Da questa forte affermazione si comprende che un progetto di educazione al rischio deve confrontarsi con il cambiamento. E che questo cambiamento, individuale e collettivo, per essere osservabile dovrà esplicitarsi in azioni di prevenzione al rischio. Perseguire l’obiettivo del cambiamento vuol dire tenere in debito conto il fattore umano. Per questi motivi - in 10 anni di attività - il progetto EDURISK ha sempre considerato la componente umana fondamentale all’interno dei percorsi formativi proposti ad insegnanti, alunni, cittadini. All’inizio del progetto (dal 2002 al 2008) il fattore umano è stato principalmente rivolto a sviluppare percorsi formativi ed educativi sulle emozioni. Le emozioni ed i percorsi sviluppati erano assolutamente stringenti sul tema del rischio sismico. Generalmente, sia la formazione rivolta agli insegnanti, che i lavori da questi effettuati con i loro alunni, riguardavano le emozioni più strettamente legate all’evento terremoto: paura, dolore, ansia, agitazione, rabbia Queste emozioni, spesso o a volte vissute come indesiderabili, dovevano essere conosciute, contenute e fronteggiate. Solo di recente, in accordo con gli sviluppi avvenuti nell’ambito delle scienze sociali, il discorso emotivo si è intrecciato sempre più strettamente con la cognizione (la conoscenza) e con la motivazione (la decisione e la scelta). In questo nuovo quadro le emozioni non sono più soltanto considerate in termini di utilità/inutilità di adattamento/disadattamento, ma forze propulsive per il cambiamento. |
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