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dc.contributor.authorallMarzorati, Simone; Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia, Sezione CNT, Roma, Italiaen
dc.date.accessioned2012-07-10T08:59:06Zen
dc.date.available2012-07-10T08:59:06Zen
dc.date.issued2001-03-20en
dc.identifier.urihttp://hdl.handle.net/2122/8000en
dc.description.abstractLo studio dei fenomeni franosi avvenuti a seguito della scossa del 14 ottobre 1997 si è conclusa con la produzione di una mappa della suscettibilità alle frane di crollo. Il metodo condotto non era mai stato applicato a questo tipo di frane in Italia, sia perché la tecnologia informatica non era ancora adatta ad elaborare dati georeferenziati e quindi si potevano solo fornire indicazioni qualitative (vedi caso del Friuli) ed inoltre non erano disponibili banche dati sufficienti sugli effetti indotti dai terremoti passati. La mappa prodotta ha il limite di riferirsi ad un terremoto specifico, ossia con una sorgente sismica ed una magnitudo ben definite. La mappa riguarda quindi un solo evento, in quanto modificando i due dati suddetti è possibile creare scenari diversi, anche in zone diverse da quella studiata. Il lavoro svolto ha evidenziato innanzitutto l'importanza della raccolta dei dati, in quanto disponendo di informazioni dettagliate riferite al territorio è possibile in breve tempo, con l'utilizzo dei SIT, redarre una mappa come quella del presente studio. Fondamentale è il modello digitale del terreno da cui sono state ricavate le pendenze, fortemente correlate alle frane, ma anche i dati sismici; infatti invece della legge proposta si potrebbe applicare ad esempio una legge di attenuazione migliore, oppure considerare un parametro sismico che rappresenti meglio il terremoto. In ogni caso, lo studio proposto ha evidenziato come le frane di crollo siano ben correlate a certi parametri; questo, in un'ottica di gestione e pianificazione del territorio, pone l'accento sulla prevedibilità di questo tipo di frane. Infatti non è solo necessario prevedere un terremoto nello spazio e nel tempo, ma anche gli effetti che un terremoto può causare, in modo da poter ridurre i rischi per l'uomo. L'analisi relativa al danneggiamento degli edifici ha prodotto vari risultati. In primo luogo è stato possibile, in un tempo relativamente breve (pochi mesi), redarre le mappe del danneggiamento relativo all'intera area colpita dal sisma. Il metodo proposto possiede la caratteristica di valutare il danneggiamento omogeneamente sul territorio, considerando poche e distinte classi di danno, facilmente individuali per fotointerpretazione. Il materiale necessario è rappresentato dalle foto aeree di un volo effettuato appena dopo l'evento e dai dati ISTAT relativi agli edifici residenziali. Anche se non si possono fornire dei valori quantitativi precisi, in quanto si sottostimano i danni minori, i risultati dello studio possono essere comunque utilizzati per individuare le priorità di intervento e valutare una prima assegnazione dei finanziamenti per la ricostruzione.en
dc.description.sponsorshipUniversità degli Studi di Milano - Bicoccaen
dc.language.isoItalianen
dc.subjectfrane sismo-indotteen
dc.subjectfrane di crolloen
dc.subjectvulnerabilità edificien
dc.subjectdanno edificien
dc.subjectgisen
dc.subjectterremoto umbria-marche 1997en
dc.titleAnalisi dei fenomeni franosi di crollo e del danneggiamento agli edifici indotti dalla sequenza sismica dell'Umbria - Marche (settembre - ottobre 1997)en
dc.typethesisen
dc.description.statusPublisheden
dc.subject.INGV04. Solid Earth::04.04. Geology::04.04.01. Earthquake geology and paleoseismologyen
dc.subject.INGV04. Solid Earth::04.06. Seismology::04.06.04. Ground motionen
dc.subject.INGV04. Solid Earth::04.06. Seismology::04.06.11. Seismic risken
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dc.type.methodLaureaen
dc.description.obiettivoSpecifico4.1. Metodologie sismologiche per l'ingegneria sismicaen
dc.description.obiettivoSpecifico4.4. Scenari e mitigazione del rischio ambientaleen
dc.description.fulltextopenen
dc.contributor.authorMarzorati, Simoneen
dc.contributor.departmentIstituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (INGV), Sezione ONT, Roma, Italiaen
item.openairetypethesis-
item.cerifentitytypePublications-
item.languageiso639-1it-
item.grantfulltextopen-
item.openairecristypehttp://purl.org/coar/resource_type/c_46ec-
item.fulltextWith Fulltext-
crisitem.author.deptIstituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (INGV), Sezione ONT, Roma, Italia-
crisitem.author.orcid0000-0002-5803-4882-
crisitem.author.parentorgIstituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia-
crisitem.classification.parent04. Solid Earth-
crisitem.classification.parent04. Solid Earth-
crisitem.classification.parent04. Solid Earth-
crisitem.department.parentorgIstituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia-
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