Please use this identifier to cite or link to this item: http://hdl.handle.net/2122/7935
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dc.contributor.authorallPetrucci, O.; CNR-IRPIen
dc.contributor.authorallPolemio, M.; CNR-IRPIen
dc.date.accessioned2012-04-13T12:44:54Zen
dc.date.available2012-04-13T12:44:54Zen
dc.date.issued2011en
dc.identifier.isbn978-88-218-1036-7en
dc.identifier.urihttp://hdl.handle.net/2122/7935en
dc.description.abstractL’assetto geomorfologico e le condizioni climatiche fanno della Calabria una delle regioni maggiormente vulnerate da fenomeni franosi. Il reticolo viario di questa regione, che attraversa ampi settori a elevata pericolosità da frana, presenta lunghi tratti con tipologie costruttive concepite nel corso della prima metà del secolo scorso e mai soggette a un sostanziale ammodernamento, così come osservato per altre aree dell’Italia meridionale (Sdao & Polemio 2000). Dal punto di vista della stabilità delle scarpate e dei principali manufatti, gli accorgimenti costruttivi sono spesso essenziali e le opere di sostegno di limitata estensione, lasciando esposta una porzione molto estesa della rete. D’altra parte, anche i tratti di più moderna realizzazione si sono dimostrati drammaticamente vulnerabili in virtù della spiccata propensione al dissesto idrogeologico del territorio calabrese. Il complesso di tali effetti ha causato frequenti e ingenti danni, specialmente nel corso di stagioni invernali durante le quali piogge intense e prolungate determinano l’insorgenza di crisi territoriali comunemente definite eventi alluvionali (Petrucci & Polemio 2003, Petrucci et al. 2009). In tali circostanze i dissesti che si determinano lungo la rete viaria rappresentano una fonte di danno sia diretto che indiretto per la comunità. Nei casi più gravi sono tali da costituire persino un impedimento alle attività di protezione civile, mentre, in situazioni di minore gravità, ostacolano comunque il ripristino della normale mobilità. L’analisi della serie storica dei fenomeni franosi che hanno interessato la rete viaria di un settore territoriale della regione durante un arco temporale di significativa estensione (1921-1997 nel caso di studio) può costituire, in questo contesto, uno strumento in grado di mettere facilmente in luce i punti critici del sistema viario, fornendo altresì indicazioni di dettaglio sulle principali tipologie di frane da temere e sulle condizioni pluviometriche che ne determinano l’innesco. Una volta individuati i tratti più frequentemente e/o intensamente vulnerabili, tali conoscenze rappresentano la base per la pianificazione sia della messa in sicurezza che della gestione delle emergenze, unitamente alla previsione della manutenzione straordinaria.en
dc.language.isoItalianen
dc.relation.ispartofX Giornata Mondiale dell’Acqua Frane e Dissesto Idrogeologico: Consuntivoen
dc.subjectFraneen
dc.subjectStradaen
dc.subjectPiovositàen
dc.subjectCalabriaen
dc.subjectaree ruralien
dc.titlePiovosità, franosità e aree montane poco sviluppate: il caso dell’alto Ionio cosentinoen
dc.typebook chapteren
dc.description.statusUnpublisheden
dc.type.QualityControlPeer-revieweden
dc.description.pagenumber159-167en
dc.subject.INGV05. General::05.08. Risk::05.08.02. Hydrogeological risken
dc.description.obiettivoSpecifico5.5. TTC - Sistema Informativo Territorialeen
dc.publisherAccademia dei Linceien
dc.description.fulltextrestricteden
dc.contributor.authorPetrucci, O.en
dc.contributor.authorPolemio, M.en
dc.contributor.departmentCNR-IRPIen
dc.contributor.departmentCNR-IRPIen
item.openairetypebook chapter-
item.cerifentitytypePublications-
item.languageiso639-1it-
item.grantfulltextrestricted-
item.openairecristypehttp://purl.org/coar/resource_type/c_18cf-
item.fulltextWith Fulltext-
crisitem.author.deptCNR-IRPI-
crisitem.author.deptCNR-IRPI-
crisitem.classification.parent05. General-
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