Please use this identifier to cite or link to this item: http://hdl.handle.net/2122/6164
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dc.contributor.authorallD'Alessandro, Antonino; Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia, Sezione CNT, Roma, Italiaen
dc.contributor.authorallLuzio, Darioen
dc.contributor.authorallD'Anna, Giuseppe; Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia, Sezione CNT, Roma, Italiaen
dc.contributor.authorallMangano, Giorgio; Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia, Sezione CNT, Roma, Italiaen
dc.date.accessioned2010-11-02T10:25:59Zen
dc.date.available2010-11-02T10:25:59Zen
dc.date.issued2010-10-26en
dc.identifier.urihttp://hdl.handle.net/2122/6164en
dc.description.abstractLa sismicità italiana è controllata dalla movimento relativo tra la placca Africana e quella Euroasiatica accomodate da un sistema complesso di unità tettoniche sviluppatesi durante i processi di subduzione e collisione nella cintura Alpina ed Appenninica. L’intero territorio italiano, ad eccezione della Sardegna, della Penisola Salentina e di alcuni settori dell’Arco Alpino e della Sicilia, è caratterizzato da un elevato rischio sismico con massimi di sismicità concentrati lungo l’asse delle Alpi, degli Appennini, dell’Arco Calabro e parte della Sicilia. Nel presente lavoro il metodo SNES (D’Alessandro et al.) è stato applicato alla Rete Sismica Nazionale Centralizzata dell’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (RSNC-INGV) sulla quale si basa il monitoraggio sismico del territorio Italiano. Negli ultimi anni la RSNC-INGV ha usufruito di un notevole rinnovamento tecnologico, giungendo a una configurazione basata su 305 stazioni sismiche di cui ben 258 con sensori 3D larga banda. Data la conformazione della penisola italiana e la distribuzione della sismicità, l’INGV ha recentemente operato per l’estensione a mare della rete sismica con lo sviluppo nel 2007 di un gruppo di OBS/H (Ocean Bottom Seismometer with Hydrophone) ossia stazioni sismiche da installare su fondo mare. Sarà quindi valutato anche il miglioramento della performance di localizzazione a seguito di tale integrazione.en
dc.language.isoItalianen
dc.relation.ispartofGruppo Nazionale di Geofisica della Terra Solidaen
dc.subjectSNESen
dc.subjectItalian seismic networken
dc.titleRete Sismica Nazionale e sua performance di localizzazione: una valutazione tramite il metodo SNESen
dc.typeOral presentationen
dc.description.statusPublisheden
dc.subject.INGV05. General::05.02. Data dissemination::05.02.02. Seismological dataen
dc.description.ConferenceLocationPrato (Italy)en
dc.relation.referencesD’Anna G., Mangano G., D’Alessandro A., D’Anna R., Passafiume G. and Speciale S., (2008). First long time OBS campaign in the Ionian Sea. Rapporti Tecnici INGV, 72, 1-15. D’Anna G., Mangano G., D’Alessandro A., D’Anna R., Passafiume G., Speciale S and Amato A., (2009). Il nuovo OBS/H dell’INGV. Quaderni di Geofisica, 65, ISSN 1590-2595. Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (I.N.G.V.), (2004). “Redazione della Mappa di Pericolosità Sismica prevista dall’Ordinanza P.C.M. 3274 del 20 marzo 2003 – Rapporto conclusivo per il Dipartimento della Protezione Civile” – Gruppo di lavoro 2004, I.N.G.V., Milano – Roma, aprile 2004, 65 pp. + 5 appendici. Meletti C. and Valensise G. (2004): Zonazione sismogenetica ZS9 – App.2 al Rapporto Conclusivo. In: Gruppo di Lavoro MPS (2004). Redazione della mappa di pericolosità sismica prevista dall’Ordinanza PCM 3274 del 20 marzo 2003. Rapporto Conclusivo per il Dipartimento della Protezione Civile, INGV, Milano-Roma, aprile 2004, 65 pp. + 5 allegati. Schorlemmer D., Mele F. and Marzocchi W., (2009). A completeness analysis of the national seismic network of Italy, submit to: Journal of Geophysical Research. Valensise G. and Pantosti D., (2001). Database of potential sources of earthquakes larger than M 5.5 in Italy. Ann. Geofis., suppl. vol. 44 (4), 797-964, con CD-ROM. Zeiler C. and Velasco A.A., (2009). Seismogram Picking Error from Analyst Review (SPEAR): Single-Analyst and Institution Analysis, Bull. Seism. Soc. Am, 99, 5, 2759-2770.en
dc.description.obiettivoSpecifico2.5. Laboratorio per lo sviluppo di sistemi di rilevamento sottomarinien
dc.description.fulltextopenen
dc.contributor.authorD'Alessandro, Antoninoen
dc.contributor.authorLuzio, Darioen
dc.contributor.authorD'Anna, Giuseppeen
dc.contributor.authorMangano, Giorgioen
dc.contributor.departmentIstituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia, Sezione CNT, Roma, Italiaen
dc.contributor.departmentIstituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia, Sezione CNT, Roma, Italiaen
dc.contributor.departmentIstituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia, Sezione CNT, Roma, Italiaen
item.openairetypeOral presentation-
item.cerifentitytypePublications-
item.languageiso639-1it-
item.grantfulltextopen-
item.openairecristypehttp://purl.org/coar/resource_type/c_18cf-
item.fulltextWith Fulltext-
crisitem.author.deptIstituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (INGV), Sezione ONT, Roma, Italia-
crisitem.author.deptUniversità degli Studi di Palermo, CFTA, Palermo-
crisitem.author.deptIstituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (INGV), Sezione OE, Catania, Italia-
crisitem.author.deptIstituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (INGV), Sezione ONT, Roma, Italia-
crisitem.author.orcid0000-0002-0074-3125-
crisitem.author.orcid0000-0002-4642-3901-
crisitem.author.parentorgIstituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia-
crisitem.author.parentorgIstituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia-
crisitem.author.parentorgIstituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia-
crisitem.classification.parent05. General-
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