Please use this identifier to cite or link to this item: http://hdl.handle.net/2122/5706
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dc.contributor.authorallSerpelloni, E.; Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia, Sezione CNT, Roma, Italiaen
dc.contributor.authorallPerfetti, P.; Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia, Sezione Bologna, Bologna, Italiaen
dc.contributor.authorallCavaliere, A.; Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia, Sezione Bologna, Bologna, Italiaen
dc.date.accessioned2010-01-21T10:28:11Zen
dc.date.available2010-01-21T10:28:11Zen
dc.date.issued2009en
dc.identifier.urihttp://hdl.handle.net/2122/5706en
dc.description.abstractNegli ultimi 5 anni si è assistito ad un rapido aumento del numero di reti di stazioni GPS continue (CGPS) attive sul territorio Italiano e, più in generale, nell’area Mediterranea. Se da un lato lo sviluppo delle reti CGPS per lo studio dei fenomeni geofisici (terremoti, vulcani, variazioni del livello del mare, ecc...) è ancora legato a particolari programmi di ricerca nei diversi paesi del bacino Mediterraneo, dall’altro un po’ in tutta Europa, ma anche in alcune aree del continente Africano, si è assistito alla nascita di reti CGPS realizzate per scopi diversi da quelli geofisici (cartografici, topografici, catastali o per la navigazione). Se da una parte le reti CGPS realizzate con criteri “geofisici” [es., Anzidei & Esposito, 2003] forniscono un dato generalmente più affidabile, in termini di stabilità delle monumentazioni, qualità del dati e continuità temporale delle osservazioni, dall’altra le reti CGPS regionali di tipo “non-geofisico”, nonostante una distribuzione ovviamente disomogenea, hanno dimostrato di fornire comunque informazioni utili alla stima dei campi di velocità e di deformazione crostale [es., D’Agostino et al., 2008], e di integrarsi il più delle colte con altre reti di tipo “geofisico” esistenti. Al fine di migliorare la risoluzione spaziale del segnale tettonico misurabile da una rete GPS, la scelta di realizzare un computer cluster per l’analisi dati GPS è stata presa al fine di garantire un rapido, ed il più possibile automatico, processamento di tutti i dati a disposizione per l’area Euro-Mediterranea ed Africana. I software comunemente utilizzati in ambito scientifico per l’analisi dei dati GPS sono il GAMIT/GLOBK il BERNESE ed il GIPSY. Al di là delle differenze legate agli algoritmi di calcolo dei tre software in questione, e dei vantaggi o svantaggi di uno e dell’altro approccio di cui necessitano, una corretta progettazione della dotazione hardware e software è il passaggio fondamentale per la creazione di un moderno ed efficiente centro di analisi dati GPS finalizzato alla razionalizzazione delle risorse e dei costi. Dato il numero molto elevato di stazioni CGPS oggi potenzialmente disponibili (diverse centinaia per la sola area Mediterranea), una procedura che analizzi simultaneamente tutte le stazioni è difficilmente praticabile. Nonostante recenti sviluppi di nuovi algoritmi [Blewitt, 2008] rendano effettivamente possibile un’analisi simultanea di “mega-reti”, anche a scala globale, la disponibilità di calcolo su sistemi multi- processore risulta comunque fondamentale. Nel caso specifico in cui il software utilizzato per l’analisi dei dati si basi su soluzioni di rete (network solutions), come il BERNESE ed il GAMIT, riveste fondamentale importanza lo sfruttamento ottimale delle risorse computazionali, e soprattutto la possibilità di sfruttare appieno le potenzialità sia dei più recenti computer multi-processore che dei nuovi processori ad architettura multi-core. Nessuno dei software indicati precedentemente è implementato per il calcolo parallelo, di conseguenza, lo sfruttamento delle architetture multi-processore o multi-core deve passare necessariamente per altre vie. Una di queste è quella del calcolo distribuito (distributed-processing), in cui, ad esempio, diversi nodi di calcolo (che possono essere diverse macchine, diversi processori, o diversi core di processori) analizzano reti CGPS diverse, o diversi giorni della stessa rete CGPS. Se da una parte il mercato offre numerose soluzioni commerciali per la realizzazione di procedure di calcolo distribuito (Microsoft Windows Compute Cluster Server 2003, Sun Cluster, NEC ExpressCluster; IBM Parallel Sysplex, per citarne alcuni), dall’altra la disponibilità di software open source per questo tipo di scopi è oggi completa e ben integrata nei sistemi operativi UNIX based.   In questo rapporto tecnico viene descritta la procedura seguita per la realizzazione di un nuovo server per l’analisi dei dati GPS presso la Sede INGV di Bologna basato su un computer cluster, utilizzando software Open Source, in ambiente GNU/Linux.en
dc.description.sponsorshipINGVen
dc.language.isoItalianen
dc.relation.ispartofseries93en
dc.subjectcomputer-clusteren
dc.subjectgpsen
dc.subjectgamiten
dc.subjectqocaen
dc.titlePROGETTAZIONE E REALIZZAZIONE DI UN COMPUTER-CLUSTER PER L’ANALISI DATI GPS CON I SOFTWARE GAMIT E QOCAen
dc.typereporten
dc.description.statusPublisheden
dc.type.QualityControlPeer-revieweden
dc.identifier.URLhttp://portale.ingv.it/produzione-scientifica/rapporti-tecnici-ingv/numeri-pubblicati-2009/2009-03-27.1102282894en
dc.subject.INGV04. Solid Earth::04.03. Geodesy::04.03.01. Crustal deformationsen
dc.subject.INGV04. Solid Earth::04.03. Geodesy::04.03.06. Measurements and monitoringen
dc.subject.INGV04. Solid Earth::04.03. Geodesy::04.03.07. Satellite geodesyen
dc.subject.INGV04. Solid Earth::04.03. Geodesy::04.03.09. Instruments and techniquesen
dc.relation.referencesAnzidei, M. e Esposito, A., (2003). Linee guida per la identificazione di siti idonei alla realizzazione di stazioni GPS permanenti e non permanenti, Rapporti Tecnici dell’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologià. Blewitt, G., (2008). Fixed point theorems of GPS carrier phase ambiguity resolution and their application to massive network processing: Ambizap, J. Geophys. Res., 113, B12410, doi:10.1029/2008JB005736. D’Agostino, N., Mantenuto, S., D’Anastasio, E., Avallone, A., Barchi, M., Collettini, C., Radicioni, F., Stoppini, A., and Fastellini, G., (2008). Contemporary crustal extension in the Umbria-Marche Apennines from regional CGPS networks and comparison between geodetic and seismic deformation, Tectonophysics, doi: 10.1016/j.tecto.2008.09.033. Herring, T.A., King, R.W. and McClusky, S., (2006). Documentation for GAMIT GPS Analysis Software, version 10.3, Department of Earth, Atmospheric, and Planetary Sciences, Massachusetts Institute of Technology. Selvaggi, G., Mattia M., Avallone A., D’Agostino N., Anzidei M., Cantarero M., Cardinale V., Castagnozzi A., Casula G., Cecere G., Cogliano R., Criscuoli F., D’Ambrosio C., D’Anastasio E., DE Martino P., DEL Mese S., Devoti R., Falco L., Galvani A., Giovani L., Hunstad I., Massucci A., Minichiello F., Memmolo A., Migliari F., Moschillo R., Obrizzo F., Pietrantonio G., Pignone M., Pulvirenti M., Rossi M., Riguzzi F., Serpelloni E., Tammaro U. & Zarrilli L. (2006), La Rete Integrata Nazionale GPS (RING) dell’INGV: un’infrastruttura aperta per la ricerca scientifica, X Conferenza ASITA, Bolzano, Atti Vol. II, 1749-1754. Serpelloni, E., Casula, G., Galvani, A., Anzidei, M. and Baldi, P., (2006). Data analysis of permanent GPS networks in Italy and surrounding regions: application of a distributed processing approach, Annals of Geophysics, 49 (4-5), 1073-1104. Concetti generali COMPUTER CLUSTER: http://it.wikipedia.org/wiki/Computer_cluster LVM: http://it.wikipedia.org/wiki/Gestore_logico_dei_volumi RAID: http://it.wikipedia.org/wiki/RAID XFS: http://it.wikipedia.org/wiki/XFS_(file_system) Software e tecnologie utilizzate GCC: http://gcc.gnu.org/ GMT: http://www.soest.hawaii.edu/gmt MAUI: http://www.clusterresources.com/pages/products/maui-cluster-scheduler.php QOCA: http://gipsy.jpl.nasa.gov/qoca TORQUE: http://www.clusterresources.com/pages/products/torque-resource-manager.php XDM: http://it.wikipedia.org/wiki/XDM_(programma)en
dc.description.obiettivoSpecifico1.9. Rete GPS nazionaleen
dc.description.fulltextopenen
dc.contributor.authorSerpelloni, E.en
dc.contributor.authorPerfetti, P.en
dc.contributor.authorCavaliere, A.en
dc.contributor.departmentIstituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (INGV), Sezione ONT, Roma, Italiaen
dc.contributor.departmentIstituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia, Sezione Bologna, Bologna, Italiaen
dc.contributor.departmentIstituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia, Sezione Bologna, Bologna, Italiaen
item.openairetypereport-
item.cerifentitytypePublications-
item.languageiso639-1it-
item.grantfulltextopen-
item.openairecristypehttp://purl.org/coar/resource_type/c_93fc-
item.fulltextWith Fulltext-
crisitem.author.deptIstituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (INGV), Sezione Bologna, Bologna, Italia-
crisitem.author.deptIstituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (INGV), Sezione Bologna, Bologna, Italia-
crisitem.author.deptIstituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (INGV), Sezione Bologna, Bologna, Italia-
crisitem.author.orcid0000-0003-1822-403X-
crisitem.author.orcid0000-0002-0584-6879-
crisitem.author.orcid0000-0003-2888-324X-
crisitem.author.parentorgIstituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia-
crisitem.author.parentorgIstituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia-
crisitem.author.parentorgIstituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia-
crisitem.classification.parent04. Solid Earth-
crisitem.classification.parent04. Solid Earth-
crisitem.classification.parent04. Solid Earth-
crisitem.classification.parent04. Solid Earth-
crisitem.department.parentorgIstituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia-
crisitem.department.parentorgIstituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia-
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