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Rilievi geologici nell’area epicentrale della sequenza sismica dell’Aquilano del 6 aprile 2009
Author(s)
EMERGEO Working Group, .
Language
Italian
Obiettivo Specifico
3.2. Tettonica attiva
Status
Published
JCR Journal
N/A or not JCR
Peer review journal
No
Title of the book
Issue/vol(year)
/70 (2009)
Publisher
INGV
Pages (printed)
1-79
Issued date
June 2009
Abstract
Il 6 Aprile 2009 un terremoto di Ml=5.8 (Mw=6.2) ha colpito L’Aquila e la media valle dell’Aterno in Abruzzo.
In questo lavoro presentiamo in maniera sintetica i rilievi geologici effettuati in campagna dal gruppo di lavoro EmerGeo a seguito della sequenza sismica aquilana. Le attività di rilevamento condotte sono consistite principalmente nella verifica, definizione e caratterizzazione delle deformazioni cosismiche superficiali osservate lungo le strutture tettoniche note in letteratura; sono stati inoltre rilevati e riportati altri effetti cosismici locali
(fratture su asfalto, frane e scivolamenti) non direttamente collegati alla presenza di strutture tettoniche. In totale sono stati rilevati oltre 300 punti di osservazione su una porzione di territorio estesa circa 900 km2. L’analisi preliminare dei rilievi effettuati indica che le rotture osservate lungo la faglia di Paganica, per la continuità e le caratteristiche, rappresentano l’espressione superficiale della faglia responsabile dell’evento del 6 aprile 2009, e che le rotture lungo le faglie di Bazzano e di Monticchio-Fossa possono rappresentare l’espressione in superficie di una struttura antitetica riattivata durante l’evento.
In questo lavoro presentiamo in maniera sintetica i rilievi geologici effettuati in campagna dal gruppo di lavoro EmerGeo a seguito della sequenza sismica aquilana. Le attività di rilevamento condotte sono consistite principalmente nella verifica, definizione e caratterizzazione delle deformazioni cosismiche superficiali osservate lungo le strutture tettoniche note in letteratura; sono stati inoltre rilevati e riportati altri effetti cosismici locali
(fratture su asfalto, frane e scivolamenti) non direttamente collegati alla presenza di strutture tettoniche. In totale sono stati rilevati oltre 300 punti di osservazione su una porzione di territorio estesa circa 900 km2. L’analisi preliminare dei rilievi effettuati indica che le rotture osservate lungo la faglia di Paganica, per la continuità e le caratteristiche, rappresentano l’espressione superficiale della faglia responsabile dell’evento del 6 aprile 2009, e che le rotture lungo le faglie di Bazzano e di Monticchio-Fossa possono rappresentare l’espressione in superficie di una struttura antitetica riattivata durante l’evento.
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