Please use this identifier to cite or link to this item: http://hdl.handle.net/2122/5206
DC FieldValueLanguage
dc.contributor.authorallCasula, G.; Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia, Sezione Bologna, Bologna, Italiaen
dc.contributor.authorallPesci, A.; Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia, Sezione Bologna, Bologna, Italiaen
dc.contributor.authorallBianchi, M.G.; Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia, Sezione Bologna, Bologna, Italiaen
dc.contributor.authorallPonzoni, G.; Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia, Sezione Bologna, Bologna, Italiaen
dc.contributor.authorallLoddo, F.; Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia, Sezione Bologna, Bologna, Italiaen
dc.date.accessioned2009-10-21T15:01:25Zen
dc.date.available2009-10-21T15:01:25Zen
dc.date.issued2009en
dc.identifier.urihttp://hdl.handle.net/2122/5206en
dc.description.abstractIl sistema di posizionamento GPS (Global Positioning System) è nato negli Stati Uniti negli anni ’90 per scopi militari e negli ultimi decenni si è notevolmente diffuso anche in ambiente civile. Il GPS è un sistema basato sulla ricezione di segnali radio emessi da satelliti posizionati in orbite a circa 20000 km di altezza la cui configurazione attuale permette la visibilità di almeno 4 satelliti in ogni istante e luogo del pianeta. Si tratta di una tecnica di intersezione spaziale distanziometrica nel sistema di riferimento elissoidico geocentrico WGS84. La distanza geometrica (range) tra il centro di fase dell’antenna di stazione a terra ed i satelliti, viene calcolata misurando il ritardo temporale tra il segnale ricevuto ed un clone generato dal ricevitore fornendo, in prima approssimazione, il tempo di volo del tragitto satellitericevitore. Il segnale GPS è caratterizzato da una componente fondamentale, due onde sinusoidali chiamate L1 e L2 e da una componente impulsiva, i due codici pseudorandom C/A e P; viene inoltre inviato un messaggio di navigazione (codice D) nel quale sono presenti importanti informazioni quali lo stato di salute dei satelliti, le effemeridi (parametri per il calcolo delle orbite) e la deriva degli orologi di bordo. Un ricevitore GPS geodetico può effettuare due tipi di misure su entrambe le portanti L1 ed L2, cioè misure di codice e di fase. Il posizionamento GPS si può effettuare in varie modalità tra cui la modalità relativa che permette di raggiungere le massime precisioni (pochi millimetri) in quanto i sistemi di equazioni vengono risolti utilizzando le componenti dei vettori linea-di-base che, adeguatamente combinate, permettono di ridurre e/o eliminare una buona parte degli errori sistematici [Hofmann-Wellenhof, et al. 2008]. Inoltre, le misure possono essere ottenute da applicazioni statiche o cinematiche [Cina, 2001]. Il grande sviluppo tecnologico degli ultimi decenni ha reso possibile la realizzazione di strumenti di rilievo geodetico e topografico ad alta precisione, compatti e maneggevoli, caratterizzati da notevole facilità di utilizzo, versatili e spesso corredati da software ad elevate prestazioni per l’acquisizione, la gestione e l’elaborazione dei dati. I moderni ricevitori vengono implementati con la capacità di immagazzinare un numero sempre più elevato di dati generalmente in memorie Compact Flash (CF) sempre più veloci (oltre 30 MB/s di transfer rate) e della capienza che raggiunge e supera i 4Gb, il numero dei canali supera la ventina ed i firmware sono dotati di tecniche spettrali e di filtraggio in grado di distinguere la maggior parte del codice P (Precision o Protected) criptato poiché destinato ad applicazioni militari. Attualmente, non si parla più solo di sistemi GPS, ma di sistemi GNSS (Global Navigation Satellite Systems) in quanto esistono altre costellazioni di satelliti artificiali come il GLONASS ed il nascente sistema Galileo. I moderni ricevitori, dunque, sono in grado di captare in contemporanea almeno i segnali delle due principali costellazioni (GPS e GLONASS). Inoltre, è interessante notare che il numero attuale dei satelliti GPS è di 31 grazie alla vita media superiore alle aspettative dei satelliti di ormai vecchia generazione. In questi ultimi anni molti Enti o Università italiane e straniere impegnate in studi geofisici a carattere geodinamico e geodetico, hanno lavorato alla realizzazione di reti GPS di monitoraggio continuo con lo scopo di ottenere risultati affidabili ad alta precisione e di costruire una struttura adatta alla definizione di un sistema di riferimento stabile. I dati GPS acquisiti in continuo su reti appositamente realizzate, dotate di procedure automatiche di acquisizione, trasmissione e analisi dei dati, rappresentano un potente mezzo per studiare le deformazioni del suolo di origine tettonica e vulcanica, consentendo avanzamenti significativi nella ricerca geofisica e geodetica. I prodotti che derivano dalla realizzazione delle reti permanenti sono vari e generalmente si possono riassumere come segue: la produzione di soluzioni giornaliere e settimanali di coordinate delle stazioni della rete; la produzione di soluzioni di velocità e di deformazione; l’archivio di dati GPS; divulgazione dei prodotti e risultati delle reti GPS. Grazie alla presenza di una copertura di reti permanenti a scala regionale del territorio italiano è inoltre più semplice la pianificazione e realizzazione di sottoreti atte agli studi di fenomeni locali che necessitano una geometria a più stretta maglia, per esempio con linee di base di alcune decine di chilometri o inferiori. È infatti possibile contare su una ricca banca dati, e quindi utilizzare le soluzioni già disponibili per orientare i risultati in un corretto sistema di riferimento senza introdurre necessariamente nel data processing dati appartenenti a stazioni troppo distanti e quindi senza affrontare soluzioni troppo eterogenee in termini di linee-di-base. In questo lavoro vengono descritte le caratteristiche tecniche di materializzazione, messa in funzione e analisi dati di una stazione GPS su edificio atta al monitoraggio di precisione del fenomeno della subsidenza che affligge in particolar modo alcune zone della città di Bologna per effetto di fenomeni antropici come l’estrazione di idrocarburi e lo sfruttamento di falde acquifere. Uno dei progetti seguiti dalla Sezione INGV di Bologna, infatti, si propone di apportare un significativo miglioramento della conoscenza dei fenomeni locali di subsidenza tramite l’integrazione di informazioni già esistenti con nuove misure ottenute da 6 metodologie InSAR (Interferometric Syntetic Aperture Radar) e GPS. Per questo, è importante utilizzare una rete GPS che abbia le caratteristiche necessarie per fornire risultati affidabili e che sia oltretutto direttamente vincolabile al dato SAR perciò visibile nelle immagini radar. Da qui l’ulteriore necessità di monumentare le stazioni su edificio e di illustrare con precisione tutti i dettagli tecnici relativi alla stazione BLGN.en
dc.description.sponsorshipIstituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (INGV)en
dc.language.isoEnglishen
dc.relation.ispartofseries2009en
dc.relation.ispartofseries100en
dc.subjectGNSS Permanent Stationen
dc.subjectContinuous Monitoringen
dc.subjectTime Series Statisticsen
dc.titleLA STAZIONE GPS BLGN PER IL MONITORAGGIO DELLA SUBSIDENZAen
dc.typereporten
dc.description.statusPublisheden
dc.type.QualityControlPeer-revieweden
dc.subject.INGV04. Solid Earth::04.03. Geodesy::04.03.07. Satellite geodesyen
dc.relation.referencesAltamimi, Z., Collilieux, X., Legrand, J., Garayt, B. and Boucher, C. (2007). ITRF2005: A new release of the International Terrestrial Reference Frame based on time series of station positions and Earth Orientation Parameters, in: Journal of Geophysical Research, 112, B09401, doi:10.1029/2007JB004949. Anzidei, M., Casula, G., Galvani, A., Riguzzi, F., Pietrantonio, G., Massucci, A. e Del Mese, S., (2006). Le prime stazioni GPS permanenti INGV-CNT per il monitoraggio delle deformazioni crostali dell’area Italiana, Quaderno Num. 39, pp 1-45. Boehm, J., Werl, B. and Schuh, H., (2006). Troposphere mapping functions for GPS and very long baseline interferometry form European Centre for Medium Range Weather Forecasts operational analysis data, Journal of Geophysical Research 111, B02406, doi:10.1029/2005JB003629. Bruyninx, C., (2004), The EUREF Permanent Network: a multi-disciplinary network serving surveyors as well as scientists, GeoInformatics, Vol. 7, pp. 32-35. http://www.epncb.oma.be/ Casula, G., Dubbini, M. and Galeandro, A., (2007). Modeling environmental bias and computing velocity field from data of Terra Nova Bay network in Antartica by means of a quasi-observation processing approach. U.S. Geological Survey and the National Academies, Short research paper, USGS OF-2007- 1041, doi:10.3133/of2007-1047.srp054. Cina, A., (2001). GPS. Principi, modalità e tecniche di posizionamento. Celid, Torino, 216 pp. Dixon, T.H., Miller, M., Farina, F., Wang, H., and Johnson, D., (2000). Present-day motion of the Sierra Nevada block and some tectonic implications for the Basin and Range province, North American Cordillera. Tectonics, 19(1), pp. 1-24. Dong, D., Herring, T.A. and King, R.W., (1998). Estimating regional deformation from a combination of space and terrestrial geodetic data. Journal of Geodesy Vol.72 No.4, pp. 200–214. Dow, J.M., Neilan, R.E. and Gendt, G., (2005). The International GPS Service (IGS): Celebrating the 10th Anniversary and Looking to the Next Decade, Adv. Space Res. 36 vol. 36, no. 3, pp. 320-326, 2005. doi:10.1016/j.asr.2005.05.125. Gurtner, W., and Mader, G., (1990). Receiver Independent Exchange Format Version 2. CSTG GPS Bulletin Vol.3 No.3, National Geodetic Survey, Rockville. Kenyeres, A. and Bruyninx, C., (2004). Monitoring of the EPN Coordinate Time Series for Improved Reference Frame Maintenance. GPS solutions, Vol. 8, No 4, pp. 200-209. Hatanaka, Y., Iizuka, T., Sawada, M., Yamagiwa, A., Kikuta, Y., Johnson, J. M. and Rocken, C., (2003) Improvement of the Analysis Strategy of GEONET. Bulletin of GSI, Vol. 49, pp. 11-36. Herring, T.A., (2003), MATLAB Tools for viewing GPS velocities and time series. GPS Solutions, Vol. 7, No. 3, pag. 194-199. Herring, T.A., King, R.W. and McClusky, S.C., (2006a). GPS Analysis at MIT, GAMIT Reference Manual, Release 10.3. Department of Earth, Atmospheric, and Planetary Sciences Massachusetts Institute of Technology, Cambridge MA. Available at: http://chandler.mit.edu/~simon/gtgk/GAMIT_Ref_10.3.pdf. Accessed 14 May 2008 Herring, T.A., King, R.W. and McClusky, S.C., (2006b). Global Kalman filter VLBI and GPS analysis program, GLOBK Reference Manual, Release 10.3. Department of Earth, Atmospheric, and Planetary Sciences Massachusetts Institute of Technology, Cambridge MA. Available at: http://chandler.mit.edu/~simon/gtgk/GLOBK_Ref_10.3.pdf. Accessed 23 May 2008. Hofmann-Wellenhof, B., Lichtenegger, H. and Wasle, E., (2008). GNSS: Global Navigation Satellite Systems: GPS, GLONASS, Galileo, and More. Springer, Wien, 516 pp. Langbein, J. and Johnson, H., (1997). Correlated errors in geodetic time series: Implications for timedependent deformation, Journal of Geophysical Research, 102(B1), 591-603. Mao, A., Cristopher, G., Harrison, A., and Dixon, T.H., (1999), Noise in GPS coordinate time series, Journal of Geophysical Research, Vol. 104, No. B4, 2797-2816. Mazzotti, S., Dragert, H., Henton, J., Schmidt, M., Hyndman, R.D., James, T.S., Lu, Y. and Craymer, M., (2003). Current tectonics of northern Cascadia from a decade of GPS measurements, Journal of Geophysical Research, Vol. 108, 2554. 16 Lyard, F., Lefevre, F., Letellier, T. and Francis, O., (2006). Modelling the global ocean tides: insights from FES2004, Ocean Dynamics, 56, pag. 394-415. McCarthy, D. D. and G. Petit, IERS Conventions, (2003). IERS Technical Note 32, Verlag des Budesamts fur Kartographie und Geodasie, Frankfurt, 2004. Selvaggi, G., Mattia, M., Avallone, A., D’Agostino, N., Anzidei, M., Cantarero, M., Cardinale, V., Castagnozzi, A., Casula, G., Cecere, G., Cogliano, R., Criscuoli, F., D’Ambrosio, C., D’Anastasio, E., De Martino, P., Del Mese, S., Devoti, R., Falco, L., Galvani, A., Giovani, L., Hunstad, I., Massucci, A., Minichiello, F., Memmolo, A., Migliari, F., Moschillo, R., Obrizzo, F., Pietrantonio, G., Pignone, M., Pulvirenti, M., Rossi, M., Riguzzi, F., Serpelloni, E., Tammaro, U. e Zarrilli, L., (2006), La Rete Integrata Nazionale GPS (RING) dell’INGV: un’infrastruttura aperta per la ricerca scientifica, X Conferenza ASITA, Bolzano, Atti Vol. II, 1749-1754. http://ring.gm.ingv.it Serpelloni, E., Casula, G., Galvani, A., Anzidei, M. and Baldi, P., (2006). Data analysis of permanent GPS networks in Italy and surrounding regions: application of a distributed processing approach. Annals of Geophysics 49(4/5):897-928. Stramondo, S., Saroli, M., Tolomei, C., Moro M., Doumaz, F., Pesci, A., Loddo, F., Baldi, P. and Boschi, E., (2007). Surface movements in Bologna (Po Plain — Italy) detected by multitemporal DInSAR. Remote Sensing of Environment, 110, 304–316, 2007. SOPAC, (2008). SOPAC Facilities site. Available at: http://sopac.ucsd.edu/other/facilities.html. Accessed 20 May 2008. Wessel, P., and W.H.F. Smith, (1998). New, Improved Version of Generic Mapping Tools Released, EOS Trans. AGU, 79 (47), 579. Williams, S.D.P., (2003). The effect of colored noise on the uncertainties of rates estimated from geodetic time series. Journal of Geodesy, 76(9-10), 483-494. Williams, S.D.P., (2008). CATS: GPS coordinates time series analysis software. GPS Solutions, 12, 147- 153.en
dc.description.obiettivoSpecifico1.9. Rete GPS nazionaleen
dc.description.fulltextopenen
dc.contributor.authorCasula, G.en
dc.contributor.authorPesci, A.en
dc.contributor.authorBianchi, M.G.en
dc.contributor.authorPonzoni, G.en
dc.contributor.authorLoddo, F.en
dc.contributor.departmentIstituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia, Sezione Bologna, Bologna, Italiaen
dc.contributor.departmentIstituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia, Sezione Bologna, Bologna, Italiaen
dc.contributor.departmentIstituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia, Sezione Bologna, Bologna, Italiaen
dc.contributor.departmentIstituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia, Sezione Bologna, Bologna, Italiaen
dc.contributor.departmentIstituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia, Sezione Bologna, Bologna, Italiaen
item.openairetypereport-
item.cerifentitytypePublications-
item.languageiso639-1en-
item.grantfulltextopen-
item.openairecristypehttp://purl.org/coar/resource_type/c_93fc-
item.fulltextWith Fulltext-
crisitem.author.deptIstituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (INGV), Sezione Bologna, Bologna, Italia-
crisitem.author.deptIstituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (INGV), Sezione Bologna, Bologna, Italia-
crisitem.author.deptIstituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (INGV), Sezione Bologna, Bologna, Italia-
crisitem.author.deptIstituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (INGV), Sezione Bologna, Bologna, Italia-
crisitem.author.deptIstituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (INGV), Sezione Bologna, Bologna, Italia-
crisitem.author.orcid0000-0001-7934-2019-
crisitem.author.orcid0000-0003-1863-3132-
crisitem.author.orcid0000-0002-7269-123X-
crisitem.author.orcid0000-0002-1153-1021-
crisitem.author.parentorgIstituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia-
crisitem.author.parentorgIstituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia-
crisitem.author.parentorgIstituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia-
crisitem.author.parentorgIstituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia-
crisitem.author.parentorgIstituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia-
crisitem.classification.parent04. Solid Earth-
crisitem.department.parentorgIstituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia-
crisitem.department.parentorgIstituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia-
crisitem.department.parentorgIstituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia-
crisitem.department.parentorgIstituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia-
crisitem.department.parentorgIstituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia-
Appears in Collections:Reports
Files in This Item:
File Description SizeFormat
rapporto100.pdfreport922.28 kBAdobe PDFView/Open
Show simple item record

Page view(s) 20

350
checked on Apr 20, 2024

Download(s) 50

169
checked on Apr 20, 2024

Google ScholarTM

Check