Please use this identifier to cite or link to this item: http://hdl.handle.net/2122/4889
Authors: Granieri, D. 
Title: La misura del flusso di CO2 dal suolo di un’area vulcanica tramite Stazioni per l’Acquisizione di Parametri Geochimici (SAPG): un contributo al monitoraggio geochimico in continuo della Solfatara di Pozzuoli e del Vesuvio (Napoli, Italia)
Issue Date: May-2001
URL: http://www.ov.ingv.it/doc/ofr01004.pdf
Series/Report no.: Open File Rep. n.4 – 2001 Osservatorio Vesuviano
Keywords: Continuous monitoring
Solfatara, Campi Flegrei
Subject Classification01. Atmosphere::01.01. Atmosphere::01.01.08. Instruments and techniques 
Abstract: Il monitoraggio in continuo di parametri geochimici in aree di vulcanismo attivo è di primaria importanza per due ragioni principali: 1) prevedere l’evoluzione temporale dei sistemi vulcanici, in particolare l’inizio dell’attività eruttiva; 2) migliorare le conoscenze sui processi profondi che governano il degassamento. Ai fini della previsione di un evento eruttivo, il controllo in continuo del degassamento dal suolo si è mostrato notevolmente utile in diverse zone vulcaniche attive; anomalie nel degassamento della CO2 o di gas in tracce, per i quali la CO2 agisce come carrier (i.e. Rn and He), sono stati osservati prima e/o durante episodi di “unrest” in diversi vulcani (i.e. Etna, Stromboli, Vulcano, Campi Flegrei, Allard et al.,1991; Badalamenti et al., 1988, 1991a, 1991b; Baubron et al.,1990; Carapezza et al.,1990; Chiodini 1996; Lombardi et al.,1984; Lombardi and Nappi, 1986). E’ stato inoltre accertato che la quantità di CO2 rilasciata come emanazione diffusa da un suolo vulcanico è più elevata di quella emessa dalle manifestazioni fumaroliche. In alcuni casi questa quantità è confrontabile con i gas emessi da plumes di vulcani in eruzione (Allard et al.,1991; Baubron,1990; Baubron et al.,1991; Chiodini, 1996; Chiodini et al., 2000). Il principale scopo del monitoraggio, indipendentemente da fini scientifici o di sorveglianza, è di misurare ed interpretare il segnale che arriva dal profondo. Sfortunatamente, la maggior parte delle misure registrate può essere influenzata da fattori esterni. E’ stato empiricamente osservato, infatti, che la concentrazione di gas nel suolo, è legata ai fattori ambientali quali pioggia, pressione barometrica, temperatura e umidità del suolo e dell’aria, intensità e direzione del vento (Alm et al.,1999; Hinkle 1986,1994; Reimer 1980). Un recente lavoro di J.D. Rogie et al., ha messo in evidenza che anche il flusso di CO2 dal suolo dipende dai fattori atmosferici, in particolare, per 4 l’area di Mammoth Mountain, dalla pressione atmosferica e dall’intensità del vento (Rogie J.D. et al., 2001). Di conseguenza, per poter usare proficuamente l’informazione contenuta nei dati registrati, è necessario trovare la relazione tra i fattori esterni ed il flusso, quantificare e quindi rimuovere il “disturbo”. Oggetto del presente rapporto è l’esposizione dei risultati registrati negli ultimi due anni dalle Stazioni per l’Acquisizione di Parametri Geochimici (SAPG) che sono installate ai Campi Flegrei ed al Vesuvio. Le SAPG misurano il flusso di CO2 (jCO2 ) dal suolo e, contemporaneamente, alcuni parametri ambientali che possono avere influenza sul processo di degassamento. Sarà quindi esposta la trattazione matematico-statistica dei dati che ha lo scopo di quantificare ed eliminare l’aliquota di segnale imputabile a tali fattori esterni.
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