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Gli effetti dell’introduzione della nuova mappa di pericolosità sulla valutazione del rischio sismico in Italia.
Author(s)
Type
Conference paper
Language
Italian
Obiettivo Specifico
Status
Published
Conference Name
Issued date
June 2007
Conference Location
Pisa, Italy
Abstract
L’introduzione di una versione aggiornata della mappa di pericolosità sismica, definita per diversi periodi di ritorno e per svariati valori di ordinate spettrali, porta inevitabilmente a dei cambiamenti sul livello di rischio sismico del costruito italiano. Poiché la relazione tra domanda e capacità non è lineare per tutto il range di periodi
di vibrazione strutturale, è necessario valutare il cambiamento del livello di rischio sismico calcolando esplicitamente la vulnerabilità sismica di strutture esistenti con diversi periodi di vibrazione, per diversi stati limite e considerando sia la nuova che la precedente definizione di pericolosità. Nel presente lavoro è stato
eseguito un primo studio degli effetti che l’introduzione di mappe aggiornate della pericolosità sismica potrebbe avere sulla valutazione dei livelli di rischio sismico nel territorio italiano. Le caratteristiche generali del costruito sono state ricavate dai dati del 14° Censimento Generale della Popolazione e delle Abitazioni (ISTAT
2001), mentre una procedura probabilistica di valutazione sismica per edifici esistenti a scala urbana è stata impiegata per stimare la capacità. Sono stati considerati tutti i tre stati limite prescritti dall’Ordinanza
(danno lieve, danno severo, collasso) in corrispondenza dei rispettivi valori di domanda, così come il cambiamento delle forme spettrali in funzione della localizzazione e del periodo di ritorno. I risultati dimostrano che la nuova mappa di pericolosità sismica porta a dei livelli di rischio sismico più realistici e meno allarmanti,
rendendo leggermente meno gravoso, anche se non privo di problematiche, il panorama attuale di rischio in Italia.
di vibrazione strutturale, è necessario valutare il cambiamento del livello di rischio sismico calcolando esplicitamente la vulnerabilità sismica di strutture esistenti con diversi periodi di vibrazione, per diversi stati limite e considerando sia la nuova che la precedente definizione di pericolosità. Nel presente lavoro è stato
eseguito un primo studio degli effetti che l’introduzione di mappe aggiornate della pericolosità sismica potrebbe avere sulla valutazione dei livelli di rischio sismico nel territorio italiano. Le caratteristiche generali del costruito sono state ricavate dai dati del 14° Censimento Generale della Popolazione e delle Abitazioni (ISTAT
2001), mentre una procedura probabilistica di valutazione sismica per edifici esistenti a scala urbana è stata impiegata per stimare la capacità. Sono stati considerati tutti i tre stati limite prescritti dall’Ordinanza
(danno lieve, danno severo, collasso) in corrispondenza dei rispettivi valori di domanda, così come il cambiamento delle forme spettrali in funzione della localizzazione e del periodo di ritorno. I risultati dimostrano che la nuova mappa di pericolosità sismica porta a dei livelli di rischio sismico più realistici e meno allarmanti,
rendendo leggermente meno gravoso, anche se non privo di problematiche, il panorama attuale di rischio in Italia.
File(s)
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Name
2007-CrowleyEtAl_Anidis.pdf
Size
1.19 MB
Format
Adobe PDF
Checksum (MD5)
c355987ec5ef8257ad6cd0e75d52c0aa