Please use this identifier to cite or link to this item: http://hdl.handle.net/2122/10184
Authors: Govoni, A.* 
D'Alema, E.* 
Margheriti, L.* 
Massa, M.* 
Mazzarini, F.* 
Monna, S.* 
Moretti, M.* 
Piromallo, C.* 
Pondrelli, S.* 
Salimbeni, S.* 
Serpelloni, E.* 
Solarino, S.* 
Title: La rete sismica AlpArray e il contributo dell'INGV
Issue Date: 18-Nov-2015
Keywords: AlpArray
seismic network
Rete sismica
Alpi
Subject Classification04. Solid Earth::04.06. Seismology::04.06.03. Earthquake source and dynamics 
04. Solid Earth::04.06. Seismology::04.06.06. Surveys, measurements, and monitoring 
04. Solid Earth::04.06. Seismology::04.06.07. Tomography and anisotropy 
Abstract: Il progetto AlpArray (PI E. Kissling, Seismology and Geodynamics ETH) è un’iniziativa europea di collaborazione interdisciplinare sismologica e geodinamica, il cui obiettivo principale è quello di migliorare la comprensione della struttura profonda e della geodinamica delle Alpi (la catena montuosa più studiata al mondo) tramite l’acquisizione, l’analisi e l’interpretazione di dati sismologici di alta qualità. Per ottenere delle immagini di estremo dettaglio della crosta e del mantello, AlpArray propone la realizzazione di una rete sismica a maglia il più possibile omogenea (massima distanza inter- stazione 52 km, backbone network), tramite la condivisione dei dati delle reti permanenti esistenti e l’installazione, da parte di ciascun paese partecipante, di numerose stazioni sismiche temporanee a larga banda (BB). Il progetto prevede l'installazione di circa 250 stazioni sismiche in tutta Europa, in particolare in Italia, Francia, Svizzera, Germania, Austria, Croazia, Repubblica Ceca, Bosnia, Ungheria, Slovenia e Polonia. I dati confluiranno all’interno dell’archivio europeo denominato European Integrated Data Archive (EIDA). Considerata l’estensione geografica dell’area, i partecipanti combineranno le infrastrutture esistenti per l’acquisizione dei dati, il loro trattamento, l’applicazione delle tecniche più avanzate di imaging e l’interpretazione e modellazione dei risultati, in uno sforzo transnazionale ad una scala mai realizzata prima in Europa. Si tratta quindi di un’occasione fondamentale per lo scambio di competenze tecniche e scientifiche all’avanguardia. L’INGV, oltre a condividere i dati delle proprie stazioni permanenti nell’area di interesse, si occupa della installazione e della manutenzione sul territorio italiano di 20 nuove stazioni-BB temporanee i cui dati verranno trasmessi in tempo reale (partecipando così alla realizzazione del backbone) e coadiuva l’ETH nella ricerca dei siti italiani per altrettante stazioni svizzere e nella loro manutenzione ordinaria. L’acquisizione di una mole notevole di nuovi dati permetterà di raffinare le conoscenze sulla struttura e la composizione della litosfera e del mantello al di sotto dell’area alpina: Queste conoscenze sono anche utili ai fini della modellazione geodinamica. Il potenziamento del monitoraggio sismico aiuterà ad individuare e studiare in maggior dettaglio le aree sismogenetiche della regione alpina.
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